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Nel tardo pomeriggio parlai con mia madre degli invitati.
Ophelia «Allora...direi di invitare poche persone. Ci saremo noi, Robert e alcuni suoi parenti stretti. Che ne dici?»
«Certo, si.» dissi puntellando con una penna il foglio degli invitati.
Ophelia «Jen, un po' di entusiasmo per favore.»
«Dovrei essere contenta di sposarmi a diciott'anni con uno molto più grande di me!? Certo, sorrido subito.»
Ophelia «Tesoro, sono sicura che ti troverai bene con lui. Devi avere un po' di pazienza.»
Sbuffai e lasciai cadere la penna.
Ophelia «Cosa mancano oltre gli invitati?»
«Non lo so...»
Ophelia «Mh...il tuo abito l'abbiamo ritirato, la torta c'è, gli invitati pure...oh ecco!»
La guardai sorridere e poi disse «Mancano il vestito mio e di tuo padre! Che sbadata...»
«Oh, già...che peccato. Potremmo posticipare il matrimonio, no?»
Ophelia «Certo che no. Vai a chiamare tuo padre. Usciremo insieme per sceglierli.»
Annuì lentamente e mi alzai per andare da lui.
Quando però mi fermai davanti il suo studio sentì la sua voce impegnata in una conversazione al telefono.
Sembrava importante...
Paul «Signor Lowell, penso di avere qualcosa di suo: Tre giovani schiavi. Possiamo metterci d'accordo.»
Sentì ciò che disse e per poco non mi sentì male quando pronunciò il suo nome.
Era tutta colpa sua e adesso voleva riportarli da quell'uomo...

La salvezza ha il colore dei tuoi occhi Where stories live. Discover now