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Il giorno seguente mi svegliai con il pensiero per la festa di stasera.
Ero ansiosa e in più non feci altro che guardare il mio abito da sposa appeso vicino l'armadio.
Sospirai e, dopo aver fatto una doccia, mi vestì con un semplice abito lilla.
Non appena uscì dalla mia camera vidi mia madre.
Ophelia «Jen, vieni qui. Devi scegliere le decorazioni per stasera.»
Mi avvicinai a lei e ad alcune domestiche in attesa delle disposizioni.
«Direi di mettere delle candele profumate in tutto il salone, delle rosse rosse per decorare l'ambiente...»
Ophelia «Stupendo. Avete sentito? Forza, non possiamo perdere tempo!» disse alle domestiche.
Appena sentirono queste parole subito si misero a lavoro.
Ophelia «Tesoro, l'abito per stasera l'ho scelto su misura per te. È color oro.»
«Va bene...c'è qualcosa che devo fare?»
Ophelia «Dovrai essere solo perfetta per stasera.» sorrise «Ci vediamo più tardi. La festa inizierà intorno alle sei.»
«D'accordo.»
Nel mentre mia madre organizzava per filo e per segno la serata io andai in camera mia per riposarmi.
Mi stava venendo un gran mal di testa a forza di pensare a quello che stava per succedere...

Prima delle sei indossai l'abito che mia madre aveva scelto per me.
Era stretto sul petto per accentuare di più le curve del seno mentre la gonna era ampia e ricoperta di piccoli brillantini per dare lucentezza.
Sembravo una vera e proprio principessa.
Mi guardai più e più volte alle specchio finché la domestica non mi chiamò.
Domestica «Signorina, stanno arrivando gli invitati. Suo padre vuole che venga all'istante.»
Annuì ed uscì dalla stanza per recarmi nella sala da ballo.
Vidi molte persone arrivare e strinsi la mano a ognuna di loro.
Quando finì di salutare tutti mi sedetti su un tavolo proprio come il giorno del mio compleanno.
Restai seduta per diverse ore finché non sentì la voce di mia madre.
Ophelia «Tesoro, stanno arrivando i pretendenti. Tuo padre vuole che li conosca ora.»
Per via dall'agitazione mi mordicchiai il labbro.
C'erano tanti ragazzi e uomini che aspettavano solo di conoscermi.
Ophelia «Dai, alzati. Non mordono mica.» rise.
«Si...» mi alzai e mi misi davanti a loro.
Ognuno di loro mi strinse la mano, si presentò e mi disse tutte le sue qualità.
Cercai di ascoltarli ma la mia mente era altrove.
Passarono altre ore prima che tutti finissero le proprie presentazioni.
Ophelia «Adesso prenditi dei minuti per te per decidere.»
«Mamma...dovrei andare un attimo a sistemarmi. Torno subito, va bene?»
Prima che potesse dirmi qualcosa presi con tutte e due le mani i lembi del vestito e andai a passo veloce al piano di sopra.
Sentì lo sguardo di mio padre addosso ma non dissi nulla.
Andai in camera mia e portai una mano all'altezza del cuore.
Stava battendo così veloce che chiusi gli occhi.
Avrei voluto andare via e fuggire da questa situazione opprimente.
Non ce la facevo più...
Mi sedetti sul letto ma proprio in quell'istante sentì il vetro delle finestre infrangersi.
Mi alzai velocemente per capire cosa stesse succedendo ma un uomo alto e robusto mi mise una mano sulla bocca.
Provai ad urlare e a dimenarmi ma fu tutto inutile.
Cercai di togliermi quelle luride mani di dosso e per fortuna vidi le mie guardie entrare in stanza.
Pregai con tutte le forze che prendessero gli aggressori ma, in men che non si dica, altri tre uomini si avventarono sulle guardie uccidendole.
Spalancai gli occhi per il sangue che vidi scorrere sul pavimento e mi misi a piangere come un isterica.
Sentì le voci di quegli assassini e, prima di uscire dalla finestra, mi misero un panno imbevuto di qualcosa sul viso.
Cercai di toglierlo in tutti in modi ma l'ultima cosa che vidi fu un sacco davanti i miei occhi.

La salvezza ha il colore dei tuoi occhi Where stories live. Discover now