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•Jennifer•

(Corsi il più veloce che potei e mi nascosi dietro un piccolo cespuglio di rose rosse.
Risi piano finché non sentì delle mani prendermi in braccio.
«Mamma!» dissi con il sorriso sulle labbra mentre i miei capelli neri mi sfioravano le guance.
Ophelia «Jen, tesoro, quante volte ti ho detto di non allontanarti?» sospirò.
«Ma stavo giocando!» dissi imbronciata poggiando la testolina sul suo petto.
Ophelia cominciò a camminare tenendola fra le braccia «Dai, ora torniamo a casa.»
Mi lasciò un piccolo bacio sulla fronte e guardai l'immenso palazzo davanti a noi.
Sbuffai e, non appena entrammo a casa, vidi mio padre davanti l'ingresso ad aspettarci.)

~ 11 settembre 4250 ~
Aprì lentamente gli occhi per via della luce che filtrava dalle finestre e spostai le coperte d'un lato per alzarmi.
Che sonno...
Mi passai una mano sul viso e, in quello stesso istante mi accorsi della domestica davanti la porta della mia stanza.
Domestica «Buongiorno signorina, le ho portato i vestiti per la lezione delle 10:00.»
«Grazie...può lasciare tutto in quella sedia.»
Annuì lentamente e lasciò i miei indumenti prima di andare via.
Sospirai e andai a fare una doccia.
Dopo che finì indossai un vestito lilla con un elegante pizzo che mi copriva interamente le braccia.
Appuntai i capelli in uno chignon alto e poi uscì dalla mia stanza per recarmi nella nostra biblioteca di famiglia.
Era gigantesca e disponeva di una miriade di libri riguardanti la nostra discendenza.
Alla fine sentì una voce chiamarmi.
«Signorina, è arrivata finalmente. Dobbiamo iniziare la nostra lezione di politica commerciale.»
Mi girai e guardai il mio professore privato.
Sbuffai e mi sedetti su una sedia di fronte a un tavolo.
Riposi di nuovi gli occhi sul professore che camminava avanti e indietro leggendo un libro altrettanto noioso.
Professore «Bene bene...ha studiato gli argomenti che le ho spiegato la settimana scorsa? Deve essere preparata per il suo debutto nella politica.»
«Ho letto qualche libro...» dissi vaga.
Professore «Allora iniziamo subito con le domande.»
Alzai gli occhi al cielo e sperai che mi facesse delle domande fattibili.
Professore «Mi dica...cosa provoca il sussidio all'esportazione?»
Ci riflettei «Ehm...» mi torturai le mani «Dovrebbe provocare l'aumento dei prezzi nel paese esportatore e la diminuzione nel paese importatore....»
Mi guardò per qualche secondo e poi annuì compiaciuto «Perfetto. Continuiamo.»
Mi fece altre domande e provai a rispondere in modo chiaro e conciso.
Dopodiché, quando passò l'una, uscimmo dalla biblioteca e mi recai in sala da pranzo dove si trovavano i camerieri e i miei genitori compreso mia sorella Kate.
Ophelia «Tesoro, come è andata la lezione?»
«Abbastanza bene...» dissi sedendomi vicino mio padre che mi guardava con attenzione.
Paul «Jennifer, devi stare composta a tavola.»
Raddrizai leggermente la schiena e lo guardai negli occhi.
Era sempre così.
Rigido e autoritario.
Ophelia «Tesoro, tuo padre lo dice per il tuo bene. Hai fame?» disse attirando l'attenzione di una giovane cameriera.
Poteva avere quasi la mia età.
Scambiò qualche parola con mia madre e poi si affrettò andando in cucina.
«Si...ehm...volevo parlarvi.» dissi poggiando le mani sulle gambe.
Paul «Di che si tratta?»
«Beh...domani c'è il mio compleanno e volevo girare un po' la città o i boschi circostanti. Sarebbe bello.» dissi accennando un sorriso.
Paul «Certo, ci sono le guardie.»
«In verità volevo andare da sola. Adesso sono abbastanza grande e-»
Mio padre mi interruppe e sbatté una mano sul tavolo «Jen, non insistere.»
Toccai una posata e aggrottai la fronte.
Perché non potevo fare nulla!?
Quando arrivò la cameriera con le vivande mi alzai «Non ho fame.»
Ophelia «Jen?»
Sentì la voce di mia madre chiamarmi e lo sguardo di mio padre addosso.
Odiavo non poter fare ciò che volevo.
Tutti erano liberi mentre io mi sentivo in trappola, costantemente.
Quando entrai in camera mia sciolsi velocemente i capelli neri e tirai il fermaglio tempestato di perline bianche sul letto.
Presi un respiro e aprì le vetrate del balcone inalando l'aria che mi rinfrescava il volto.

La salvezza ha il colore dei tuoi occhi Where stories live. Discover now