-Capitolo 46-

801 74 65
                                    

Camila si voltó per l'ultima volta, osservando quegli occhi che non la volevano più, o meglio tentavano di non urlare quanto in realtà avessero voluto un finale diverso.
La quindicenne furgó nel suo zaino e prese tra le sue mani tremolanti il suo diario, per poi guardare di nuovo Lauren.
<<Leggilo, è tutto qui... spero che capirai il perché di ogni mia decisione, io... io ti amo davvero, volevo solo starti vicino e conoscerti veramente, tu-tu non ti saresti mai aperta ad una ragazzina di 15 anni... volevo solo avere una possibilità; tra queste pagine c'è tutto, io so perfettamente che non meriti quello che ti ho fatto, non volevo romperti in mille pezzi, ma sapevo sarebbe stato inevitabile... eppure rifarei tutto da capo, perché so che non avrei mai potuto viverti sul serio se non avessi mentito, io sto ancora imparando l'amore... tu mi hai insegnato cosa vuol dire. Io-io so che ho rovinato tutto ed infondo un piatto di ceramica frantumato non si aggiusterà mai più con un po' di colla, ma sappi che quando ti ho incontrata per la prima volta, il solo pensiero che saremo arrivate ad essere tutto questo non mi aveva mai sfiorato, era oltre ogni aspettativa ed ora è come se non sapessi nulla oltre al fatto che ti amo e che questo è un addio... perché non mi vorrai più, come ti avevo già detto... io non ti avrei mai lasciato, saresti stata tu quella a mandarmi via>>
Lauren prese quel diario tra le mani, stando attenta a non sfiorare la pelle della minore. Lo osservó notando come non si chiudesse bene per la quantità di cose al suo interno e appena diminuì la presa esso si aprii, lasciando intravedere una delle pagine pagine, gli occhi verdi caddero su qualche parola un po' più marcata
<<Eri una mia fan... ecco tutto>> Esordí con tono basso, mentre sul suo viso comparve in espressione incredula.
Fu in quel istante che Camila fece quel passo al di fuori dell'abitazione sentendo chiudere la porta alle sue spalle, le goccioline che le rigavano le guance rapidamente si congelarono, sicuramente si sarebbe ammalata avendo solo la felpa della cantante addosso... ma doveva pur tornare a casa in qualche modo, quel capo era l'unica cosa che le sarebbe rimasto della ragazza e mentre si incamminava per quella strada vuota e fredda, lasció una scia di piccole goccioline che una volta cadute dal suo dolce viso si solidificavano diventando palline di gelo...
Lauren si appoggió al legno bianco all'interno, lasciandosi poi cadere atterra scivolando a sedere sul pavimento; le sue cosce nude toccarono quel freddo quasi marmoreo, ma era come se non sentisse nulla. La statua in giaccio si era frantumata in mille pezzi, la ragazza scoppió in un pianto incontrollato sentendo il suo cuore che stava sanguinando per il male, tutto si sarebbe aspettato tranne una cosa così grande.
Il problema non era l'età in se, ne la bugia, era una piccolezza... ma il fatto che Camila fosse stata in grado di mentirle per così tanto tempo aveva fatto si che ogni piccolo istante vissuto venisse preso in causa, riempendosi di domande " Era tutto vero? Oppure ha recitato una qualche parte per raggiungere il suo obbiettivo qualsiasi esso fosse? Chi è la vera Camila? "... l'unica cosa in grado di rispondere a quei quesiti era il diario della minore, ma la cantante non lo lesse. Dopo quelle che furono forse ore si alzó da terra, tornando al piano di sopra, aprii il cassetto della piccola scrivania, ancora un po' vuoto se non per qualche foglio scarabocchiato qua e là con pezzi di canzoni; Lauren inizió a girare per la casa prendendo ogni piccola cosa che le ricordava in Camila, ogni foto, soprammobile, persino i vestiti dell'altra ragazza ancora atterra e nascose il tutto in quel cassetto, che non avrebbe più aperto.
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.
La piccola cubana nel frattempo camminava per una Miami fredda, le poche persone che incontrava erano felici a causa della ricorrenza di quel giorno, eppure la quindicenne non percepiva affatto l'aria natalizia; nonostante le luci nei terrazzi, tutte le decorazioni in giro per la città e quell'aria felice di ogni passante le capitasse a tiro... Camila sembrava in un altro pianeta, come se si fosse chiusa nella sua bolla, all'interno della quale non ci sarebbe stato spazio per qualche sentimento al di fuori della sofferenza; un cuore spezzato fa male, ma quando quel cuore lo lasci in una casa a piangere, ti senti solo un senso di vuoto.
Mentre la musica risuonava nelle orecchie della ragazza e quelle parole sofferenti le riempievano la mente, facendole immaginare solo Lauren che la guardava con quegli occhi, cacciandola... un altro suono, più forte interruppe il momento; sullo schermo apparve forse l'ultima persona con la quale avrebbe voluto parlare Camila, per il semplice fatto che odiava farsi vedere in quelle condizioni, non voleva che proprio lei si sentisse incapace di fare qualcosa... trovandosi così lontana.
" Mamma "
-Videocall On-
<<Buon Natale amore miooo!!>>
Ben presto però quell'euforia si spense, Sinue indossava un capellino di Natale, mentre nella tacchina del suo camice fuoriusciva una piccola stellina natalizia rossa, ma l'aria festosa lasció spazio alla preoccupazione nel vedere Camila con gli occhi rossi, le labbra abbastanza violacee ed alcune goccioline solidificate sulle sue guance.
<<Mila... tesoro mio, cosa ti è successo? Dove sei?>> Il suo tono dolce, anche se solo da attraverso uno schermo fece percepire alla quindicenne il calore di casa e non potè fare altro se non piangere, ancora.
<<Mamma...>> Furono le uniche parole che riuscii a dire la ragazza.
<<Si tratta di quella persona della quale mi hai parlato vero? Dovevi passare con lui il Natale... che è successo? Ti ha lascito?>> Chiese la madre, essendo al corrente di una storia non proprio affine alla realtà, sopratutto per quel " lui "; Camila le aveva parlato di una persona, infondo doveva pure spiegare la ragione per la quale non metteva così tante foto della sua permanenza a Miami, come aveva inizialmente promesso di fare, in più lo sguardo innamorato è difficile da nascondere... ma appena aveva citato una sorta di relazione, Sinue l'aveva subito associata a un amore sbocciato tra i banchi con un ragazzo americano e Camila, forse per paura della sua reazione essendo comunque lontane, non se la sentii di raccontare la verità, neanche in quel caso.
<<Mamma... non-non voglio parlarne, scusami, ti voglio bene Mami, buon natale>>
Erano state le ultime parole prima che chiudesse quella videochiamata, a malincuore; l'ultima cosa che voleva era far soffrire un'altra persona che amava.
Continua...
-Arianna

You Aren't AloneWhere stories live. Discover now