54. Sulle acque del fiume

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Carlo sorrise. Ma che stava dicendo?

"Mi prendi in giro? Mi è stato detto che era spietato. Che non concedeva nulla alla figlia, che era possessivo e intollerante, malvagio. Mi stai parlando di un'altra persona"

Iano appoggiò la testa al bordo di legno e guardò verso la volta di mattoni che li sovrastava.

"Cambiò all'improvviso. Così senza dare spiegazioni. Tutta la famiglia ne soffrì immensamente, mia madre si confidava spesso con la signora Fianoletto e più di una volta le confessò di non riconoscere più l'uomo che aveva sposato, di cui si era innamorata. Anche Mirene, la preoccupava. L'atteggiamento del padre l'aveva resa cupa, arrabbiata e insofferente".

Carlo si sporse leggermente in avanti.

"È piuttosto strano non trovi?"

"Sì, ora che te lo sto raccontando penso di sì" rispose Iano.

"E poi che successe?"

"Nulla, mia madre smise di lavorare per la famiglia e si trasferì nella capitale dove conobbe mio padre".

Carlo rimase immobile a pensare alle parole di Iano, provò ad immaginarsi Aezio come padre amorevole e la cosa per un momento lo disgustò. Si chiese che cosa fosse successo in quegli anni, poi un rumore dall'interno dell'imbarcazione lo distolse dai suoi pensieri.

Si alzò, raggiunse l'ingresso della piccola cabina, scostò la tenda ed entrò.

La luce fioca di alcuni Lumi lasciava intravedere i volti dei presenti.

Al centro sdraiato a terra adagiato su un giaciglio di fortuna c'era Galeno, febbricitante e con gli occhi semichiusi.

Accanto a lui sedeva Malia e sul lato opposto Beatrice e Corrado stavano silenziosi come statue con gli occhi fissi sul volto segnato di Galeno. 

Carlo fece qualche passo e Malia si voltò sorridendogli con poca convinzione.

"Come sta?" chiese immaginando la risposta.

"Non bene purtroppo, ma lui è uno tosto. Sono sicura che ce la farà" rispose Malia scostando una ciocca di capelli dal volto di Galeno.

"Possiamo fare qualcosa per lui?" chiese di nuovo Carlo.

"A meno che tu non sia un Guaritore o riesca a togliere questi, non credo. Ma grazie, sei gentile a preoccuparti".

Carlo si sedette accanto a Beatrice e lei istintivamente gli prese la mano e la strinse nella sua. Aveva bisogno di sentire il calore e la vicinanza di qualcuno ma c'era qualcosa che le impediva di cercare Corrado, che invece notò quel gesto e cambiò espressione diventando improvvisamente irrequieto.

Il pensiero di aver perso Elias la tormentava. L'immagine del suo corpo avvolto tra le fiamme era stampata nel fondo dei suoi occhi e sarebbe stato difficile levarla da lì.

Elias non c'era più.

Non c'era mai stato prima nelle loro vite, era comparso all'improvviso, giusto il tempo di farsi voler bene e poi era scomparso di nuovo.

Perché la vita prendeva?

Perché a lei aveva preso così tanto?

E se anche Galeno li avesse lasciati?

Beatrice non l'avrebbe sopportato. Non era più in grado di perdere nessuno.

Malia afferrò il piccolo pesce d'argento che usciva dal collo della camicia slacciata di Galeno. Lo tenne per qualche secondo tra le mani e sorrise. Lo rimise al suo posto e poi scostò un lembo della camicia scoprendo il petto. Si accorse solo in quel momento fino a che punto si erano spinte le Falene. La pelle di Galeno era completamente ricoperta di lividi scuri e violacei che arrivavano fino al fianco, probabilmente aveva più di una costola incrinata.

Il PassanteWhere stories live. Discover now