15. Plantelle, cartacanti e bolle di vetro

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Camminarono per una decina di metri lungo il vicolo, finché non raggiunsero una strada molto più grande, ricca di insegne, botteghe e negozi di vario genere.

La temperatura era piacevole nonostante fosse novembre, ma anche lì era novembre?

Diverse persone erano comodamente sedute a chiacchierare nei numerosi chioschi all'aperto. Le botteghe erano tutte aperte e la merce era esposta in banchi direttamente sui marciapiedi.

"Questa è una delle prime vie commerciali di Mezzanto, qui ci sono i negozi più antichi e alcuni degli artigiani più esperti. Si può trovare qualsiasi cosa" disse Galeno camminando in mezzo alla folla.

Beatrice e Corrado lo seguivano con la bocca spalancata e gli occhi che sarebbero scoppiati per tutto ciò che c'era da vedere.

Un uomo con un cappello a cono color mandarino e dei lunghissimi baffi grigi, seduto dietro ad un bancone di legno, pieno di bottiglie, fiaschette e alambicchi, attirò l'attenzione di Beatrice.

"Liquore d'ombra Signori! Il più dolce dei Sette Distretti!" disse versando un liquido scuro in un piccolo bicchiere.

"Prego Signorina, lo assaggi" disse porgendole il liquore tremolante.

Beatrice prese il bicchiere dalle mani dell'uomo e lo portò alla bocca, sotto gli occhi preoccupati di Corrado che mai e poi mai avrebbe bevuto quell'intruglio sconosciuto.

"Come lo trovi?" le chiese Galeno avvicinandosi.

"Non è male"

"Aspetta qualche ora" ridacchiò lui, bevendone un bicchierino a sua volta.

"Cioè cosa intendi? Mi devo preoccupare?".

Galeno non rispose e proseguì camminando mentre Beatrice lo seguiva agitata chiedendo spiegazioni.

Camminarono percorrendo tutta la via e Corrado rimase affascinato dalla varietà di oggetti e curiosità che quel posto offriva. C'erano i Semprepieni, vasi e bottiglie di vetro che non esaurivano mai il loro contenuto, così che potevi avere una scorta d'acqua o di qualsiasi altra bevanda sempre a disposizione. Era possibile acquistare Plantelle o Planterine, strani arbusti più o meno grandi che davano fiori e frutti solo se qualcuno cantava loro qualcosa regolarmente. Non avevano bisogno di acqua. Le riconoscevi perché chi le esponeva sui banchi spesso intratteneva la folla cantando. Una follia! C'erano poi i Pilotti, scatole moltiplicatrici, bastava inserire una moneta d'oro per ottenerne dieci, venti, cinquanta a seconda del modello. Corrado scoprì che più che per moltiplicare denaro, erano utilizzate quasi solamente per avere sempre una scorta di biscotti o dolci in dispensa. In quella città andavano pazzi per i dolci, si contavano più forni che persone.

Poi c'erano Miziose, Cavapecce, Sentirelli e altre stranezze, ma la cosa più assurda erano i Cartacanti.

Li scoprirono perché Beatrice insistette per entrare in una delle librerie più antiche della città, poco prima di raggiungere il fiume.

La Libreria Polliverini e Figli era incastonata come una gemma rara tra due grossi edifici di pietra lucida. La facciata era di legno scuro, piuttosto scarna e semplice, quasi stonava in mezzo a tutta quell'opulenza e dall'esterno sarebbe stato impossibile indovinare la grandezza degli spazi che si mostravano al visitatore una volta varcata la soglia. Il posto era incredibile, milioni di volumi ricoprivano le pareti fino al soffitto e persino il soffitto ne era ricoperto! Gli inservienti e alcuni clienti levitavano fin lassù per prelevare i volumi di loro interesse fermandosi poi a consultarli a mezz'aria.

L'ambiente era silenzioso, la luce soffusa e i pochi clienti presenti se ne stavano con gli occhi bassi incollati alle pagine di qualche libro, bisbigliando a bassa voce. Numerose passerelle di legno collegavano i diversi settori e dalla sala centrale partivano una decina di corridoi stretti e tortuosi che portavano chissà dove. Quel posto non aveva confini!

Il PassanteWhere stories live. Discover now