Ricomincia da te

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364 giorni dopo.

La nostra vita non cambiò di molto, cercavamo casi su casi per non pensare a quello che sarebbe successo. Non avevamo trovato nessun modo per evitare che i segugi infernali prendessero Dean. Sam entrò senza bussare in camera nostra, per fortuna ci eravamo appena vestiti.

"ho una pista, penso di aver trovato un modo per evitarti l'inferno, possiamo..."

"Sam basta, è finita, stasera arriveranno i cani e porteranno il mio bellissimo culo all'inferno con loro. Non voglio continuare a sperare." La risposta di Dean mi fece capire che si era definitivamente arreso al suo destino.

Passammo la giornata a casa di Bobby, tra cantare le sue canzoni preferite e preparargli i suoi amati panini, la giornata sembrò volare. Dando un'occhiata fuori dalla finestra era già buio.

Guardai Sam con occhi pieni di lacrime, Dean non sembrava essersene neanche accorto.

Fu Dean a interrompere la canzone carry on.

" avete sentito?" disse

"cosa? " gli chiesi, ma avevo già sentito ringhiare fuori dalla porta, come era possibile che sentivo i segugi se non avevo fatto nessun patto?

"sono arrivati. Li sento salire il portico"

Dopo un instante sentimmo dei graffi attaccati alla porta principale. Bobby corse a prendere il sale, lo iniziò a mettere alle finestre e nelle porte.

" non servirà a nulla" disse Dean, si era arreso.

Dopo pochi istanti la porta si spalancò, vidi un scia nera, i cani.

"dove sono?" domandò Sam

"voi non potete vederli, solo io posso." rispose Dean

Eravamo dentro a un cerchio di sale e li dentro non potevano raggiungerci, ma i segugi erano furbi, iniziarono a sbavare sul cerchio.

Sam spinse il fratello fuori dal cerchio e gli urlò :" scappa, li teniamo impegnati noi"

Corsi in cucina a prendere un coltello e lo conficcai nel fianco del segugio e lui mi morse un braccio.

Dean mi guardò negli occhi e aveva un luccicore come se mi volesse dire addio, le sue labbra sussurrarono un "ti amo" e scappò. 

Sarebbero stati quelli gli ultimi attimi di Dean Winchester, le ultime parole mi disse.

Io Sam e Bobby cercammo in tutti i modi di tenere a bada i cani infernali ma con scarsissimi risultati.

"Dean stanno arrivando, scappa Dean!!" urlo Sam.

Iniziammo a seguire il rumore degli artigli sul legno del pavimento, ma un urlo straziante ci fece rabbrividire, l'urlo di Dean, l'avevano trovato.

"Dean, arriviamo!" disse Bobby

Entrammo nella camera e trovammo Dean a terra, pieno di sangue e graffi ovunque, i suoi occhi erano ancora aperti e guardavano il vuoto.

I segugi infernali avevano fatto il loro dovere e si erano dileguati. Mi accasciai sul corpo senza vita di Dean, piangevo così tanto da non vedere neanche il mio amato, ero paralizzata, non mi uscivano parole. Il mio cuore si era spezzato un'altra volta, il ragazzo spavaldo e dolce che conoscevo come Dean Winchester non c'era più, ora giaceva senza vita tra le mie braccia.

"dolcezza alzati" fu Bobby a riportarmi alla realtà. Urlai talmente forte che mi iniziò a fare male la gola, non riuscivo a smettere, le mie urla e le mie lacrime andavano di pari passo, poi guardai Sam. Lui stava soffrendo in silenzio, seduto in un angolo della stanza. Mi alzai e mi misi a cavalcioni sulle sue gambe e lo abbracciai, non so neanche io per quanto tempo restammo in quello posizione.

"ragazzi ho preparato l'altarino per bruciare il corpo"

"io non lo brucerò, te lo puoi scordare! Se mai ci sarà un modo per riportarlo indietro, io lo troverò." dissi a Bobby

"ma questo è il rituale dei cacciatori."

"non mi importa un fico secco del cazzo di rituale, Dean non verrà bruciato come un sacco di immondizia. Lo seppelliremo come le persone normali, con una bara e dei fiori"

E così fu. Il giorno dopo trovammo un bellissimo spiazzo di erba dove Dean avrebbe potuto riposare in pace, ma sapevamo che la sua anima era all'inferno tra le più infernali torture.

Dopo essere stata chiusa nella mia camera per vari giorni, decisi che dovevo trovare il modo di far tornare Dean.

Andai a cercare un demone degli incroci.

"andiamoooo! Vieni fuori sporco demone!" mi accasciai a terra in preda a un pianto disperato. Non avevo trovato nessun modo per riportare Dean indietro e nessun demone avrebbe preso la mia anima per quella di Dean.

Non si presentò nessuno in quell'incrocio così ritornai a casa e mi chiusi in camera mia.

Tra la sofferenza e la solitudine erano passati 2 mesi. Continuavo a mangiare poco, dormire ancora meno e piangere, piangere tanto.

Il mio cuore era spezzato, non avevo mai sentito un dolore del genere, neanche quando sono morti i miei genitori sono stata così tanto male.

Il mondo aveva smesso di girare, il mio mondo era crollato in pezzi. Non mi importava neppure come stessero Sam o Bobby, non mi interessava, pensavo solo al mio di dolore. Ero diventata apatica, niente mi solleva il morale neanche guardare su internet dei teneri gatti che si facevano gli agguati da soli, neanche la mia migliore amica Bonnie che mi raccontava come era splendida la sua vita al college.

Era come se una parte della mia anima fosse morta insieme a Dean Winchester. Lui era letteralmente all'inferno, io invece ero nel mio inferno personale.

Una mattina dopo l'ennesima notte insonne, sentii bussare alla porta.

"sono nuda, riprova più tardi" dissi

La porta si aprì cigolando

"didi smettila di isolarti, vieni giù a fare colazione insieme a noi, hai bisogno di stare in compagnia!"

"scusami Sam ma non ho voglia di stare in compagnia, non ho voglia di vedere i vostri finti sorrisi e non ho voglia di sentirvi parlare della caccia di ieri" ogni volta che parlavo mi sentivo male.

Perché io stavo così male per la morte di Dean invece Sam si era rassegnato? In fondo stavamo insieme da poco tempo, lui era suo fratello dannazione.

"Daisy io e Bobby pensiamo che dovresti tornare all'università, per cambiare aria e ricominciare a vivere. Questa non è mai stata la tua vita e Dean avrebbe voluto qualcosa di diverso per te."

"non dirmi cosa avrebbe voluto Dean per me! Sam succedono cose strane da quando è morto. Mi trovo dei lividi sulle gambe o sulle braccia senza che io faccia nulla. Dolori improvvisi che dopo un secondo se ne vanno come sono arrivati. Sento la sua voce che urla il mio nome o il tuo. È come se sentissi ancora il suo dolore. E non riesco a staccarmi da questa sensazione."

In quel momento entrò Bobby in camera.

"dolcezza, ho sentito la vostra conversazione e io sono d'accordo con Sam, torna a studiare, torna a uscire con le tue amiche. Noi saremo sempre qui e lo sai, ma voglio vederti felice, voglio vederti prendere una laurea, diventare un'avvocatessa di successo e proteggere gli innocenti in altro modo, non con pistole o coltelli."

Non riuscivo a rispondere, sapevo che da una parte avevano ragione ma dall'altro avevo paura a lasciarmi andare, avevo paura che se io avessi smesso di soffrire, Dean avrebbe sofferto il doppio in quel dannato posto.

Così li guardai negli occhi e gli dissi:

"ci penserò!" e li liquidai così.

Passo un altro mese. Avevo preso la mia decisione, sarei tornata a studiare, volevo prendere in mano la mia vita. Così chiamai Bonnie e gli chiesi se la mia camera era ancora disponibile e lei mi urlò per telefono un potente si.

Iniziai a fare le valige, mi toccai il pendente di Dean che avevo al collo e dopo aver salutato Sam e Bobby mi misi in macchina.

La mia camera era sempre la stessa di tantissimi mesi prima, non era cambiata di una virgola. Ero ancora sulla soglia della camera quando guardandomi intorno dissi a me stessa " è da qui che voglio ricominciare a vivere, per te Dean! Ti renderò orgoglioso di me."

Una vita da cacciatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora