55. CHIARIMENTO

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L'ambiente era buio, illuminato solo da qualche raggio di luce. Nastri argentati che sfioravano Lauren, in piedi in mezzo all'erba. E lei sorrideva, un sorriso insanguinato che spiccava sulla pelle, assurdamente pallida, lei che l'aveva sempre avuta olivastra.

-Sei quasi arrivata, manca veramente poco- la voce era tenera, morbida, soffice.

-Chi è, Lauren?- chiesi. La verità era che mi sentivo stanca. No, peggio, ero a pezzi.

Lauren mi guardò con un mezzo sorriso. -Tu lo sai chi è-

Scossi la testa. -No, come posso saperlo?-

-Lo sai-

E l'immagine sfocò fino a scomparire.

Mi svegliai all'improvviso,  un brivido gelido che mi percorreva il corpo. Il sogno era ancora impresso nella mia mente.  Lauren che mi sorrideva, il viso pallido, l'abito macchiato di sangue. Scacciai l'inquietudine e sollevai le palpebre. I dolori si erano calmati e mi sentivo un po' meglio. Con grande sorpresa i miei dolori erano diminuiti, la crisi era passata e mi sentivo pronta a correre la maratona. Beh, forse non proprio la maratona, ma mi sentivo meglio. La stanza mi sembrava ancora più buia di quando mi ero addormentata. Mi sforzai di mettere a fuoco, strizzando gli occhi. È una cosa che s'impara a fare molto bene quando si passa molto tempo al buio. Vidi subito Ethan, seduto su una scatola, avvolto nelle tenebre, la testa sorretta tra le mani a coppa. Ora sembrava lui il vampiro. Mi tirai un po' di più su. Ethan notò il mio movimento e si voltò verso di me. I suoi occhi grigi brillarono, procurandomi un leggero brivido lungo la schiena. Gli occhi di un predatore.

-Ti sei svegliata- sussurrò. Era una costatazione.

-Sì, avevo bisogno di un po' di riposo- mormorai –ho dormito molto?-

-No, solo una mezz'ora- mi rassicurò.

-Tu sei stato seduto lì tutto il tempo?-

-Sono il cavaliere che protegge il sonno della sua dama- mi rispose, facendo un leggero cenno col capo.

-Hai bisogno anche tu di riposare- gli feci un cenno con il capo –vieni a sederti vicino a me-

Ethan mi fissò con attenzione. –Ne sei certa?-

-Sì, non voglio che tu prenda freddo- e poi avevo bisogno di averlo accanto, di sentire la sua solida presenza.

Ethan non mi rispose subito, restò alcuni secondi immobile, a fissarmi con quei suoi occhi brillanti nel buio.

-L'offerta è a tempo limitato- insistei.

Lui sorrise e si alzò. –A questo punto non posso proprio rifiutare- mi si avvicinò. Il mio cuore cominciò a battere forte mentre lui avanzava.

-No, non puoi-

Ethan si lasciò cadere al mio fianco, poi parve ripensarci e si rialzò.

-Dove vai?- gli chiesi, la voce stridula.

Lui si piegò e afferrò qualcosa sotto il divano, quindi lo tirò. –Alza le gambe- mi disse.

Le sollevai. Un attimo dopo mi ritrovavo praticamente su un letto. –Come lo sapevi?- chiesi sorpresa.

-Ne ho uno simile in casa mia, proprio nel caso in cui dovessero arrivare gli ospiti- disse, senza nascondere la soddisfazione nella sua voce.

-Buono a sapersi- gli risposi, cercando di assumere un tono leggero.

Ethan si sdraiò al mio fianco. Sentii i cuscini piegarsi sotto il suo peso. Una vicinanza confortevole. Fin troppo.

-Tra quanto verranno a tirarci fuori da qua?- domandai.

-Non lo so, non penso prima di domani mattina... se tua cugina non cambia idea-

Un brivido gelido lungo la schiena. -Domani mattina?- sillabai.

-Sì, beh, abbiamo tempo per parlare- dichiarò, evitando di guardarmi, come se non ci riuscisse. Non si fissa direttamente il sole, mi ritrovai a pensare. Io però non ero il sole, al massimo potevo essere la luna.

-L'eternità- mi ritrovai a rispondere, per scherzare e stemperare il velo di serietà che avvolgeva tutto.

-Io la passerei con te- dichiarò con voce sicura.

Le guance s'incendiarono. -Ne sei certo?- chiesi, sforzandomi di non sembrare impacciata.

-Non lo direi se non lo fossi-

Sorrisi. Un turbinio di sensazioni si faceva strada in me.

-Non mento, sei troppo preziosa per me- la voce era dolce, morbida, sincera.

Mi sentivo sciogliere. Ethan, il mio amato Ethan! -Preziosa quanto?- lo stuzzicai.

-Più di un diamante-

Incurvai le labbra. Il cuore si scaldava davanti a lui.

-Tra me e Mary non c'è davvero nulla- disse Ethan –lo sai che io... non amo lei-

Mi sfuggì un sorriso. –Ancora problemi con le dichiarazioni d'amore?-

-Solo verso una persona- e strizzò l'occhio, complice.

Sentii il mio cuore aumentare ancora di più i battiti. Tra un po' sarebbe esploso. Inspirai a fondo. –E chi sarebbe questa persona?- decisi di giocare.

-Chi sarebbe?- chiese sarcastico –Lo sai benissimo-

Mi strinsi provocatoriamente nelle spalle. –Potrei anche volere avere una conferma-

-Potrei scriverti un'altra lettera- tentò.

-Ammetto che non mi dispiacerebbe, al contrario... era davvero bellissima quella lettera- ammisi con un filo di voce. Non potevo esprimere fino in fondo ciò che quelle parole mi trasmettevano.

-Allora vorrà dire che te ne scriverò un'altra... non verrà così bella, ma ci proverò-

Sorrisi. Riusciva sempre a scaldarmi il cuore. –Ci riuscirai benissimo- sussurrai, poi lo strinsi forte a me, prima di baciarlo. Mi era mancato il modo in cui la sua bocca sfiorava la mia. Mi era mancata la sensazione di essere completa.

Ethan restò un attimo rigido, poi si sciolse nel mio abbraccio. Lo baciai con tutto l'amore che avevo. Il mio sentimento era così forte che mi si conficcava nel cuore come una spina. Tra me e me sperai che Izzy non tornasse. Non volevo allontanarmi da Ethan, volevo solo stare con lui, volevo unicamente fondermi. Io e lui eravamo una sola cosa. Ora e per sempre.


NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao

Cosa ne pensate di questo capitolo?

A presto

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