36. L'APPUNTAMENTO

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Mi girai l'ultima ciocca di capelli con la piastra, attenta a non bruciarmi per l'ennesima volta le dita, quindi feci un passo indietro per ammirare il risultato. Boccoli morbidi mi cadevano sulle spalle. Favoloso!

-Mi piace!- esclamò Sally, seduta sul letto, dietro di me. La salopette di jeans che indossava le stava larga, ma sembrava che non le importasse.

-Sei perfetta- le fece eco Lauren. Lo stomaco mi si strinse in una morsa. Era strano sentire la voce della propria migliore amica morta. Non solo strano, ma anche inquietante. Mi sforzai di dissimulare. Nonostante mi fossi svegliata presto per andare a lezione non mi sentivo stanca. Il corso di letteratura inglese mi piaceva parecchio.

-Non ho esagerato con i riccioli?- chiesi.

-No- Sally balzò in piedi, i capelli rossi che le finivano sul viso lentigginoso –ti stanno molto bene- mi sorrise –ora non ti resta altro che scegliere il vestito... e dirmi chi è il tuo misterioso ragazzo-

-Niente da fare per la seconda cosa, non lo sai che se si tiene davvero a qualcuno non bisogna mai parlarne?-

Sally sbuffò, alzando gli occhi al cielo.

-Non provarci- andai verso l'armadio e lo aprii. Non avevo portato molto da casa. Mia madre aveva voluto scegliere gli abiti insieme a me. Forse era un modo per evitare che andassi in giro a folleggiare tutte le notti. Iniziai a tirarne fuori uno dopo l'altro. C'era un completo giacca e pantaloni rosa pallido, molto elegante. Poi tirai fuori una tutina con la parte superiore ricoperta di pizzo, un capo che aveva scelto mia madre, certa che le tutine fossero ideali per ogni occasione. Io però avevo sempre preferito gli abiti. Questa volta frugai con attenzione e alla fine lo trovai. Un abito che mi arrivava sotto il ginocchio, beige chiaro, con le maniche a sbuffo. Era ideale, né troppo sexy, né esageratamente casto. Lo tirai subito fuori, quindi corsi davanti allo specchio e me lo posai addosso per vedere l'effetto.

-Dove l'hai trovato quello?- chiese Sally, avvicinandosi.

-Un vecchio acquisto- mormorai. L'avevo preso durante un pomeriggio di shopping con Lauren. Il ricordo mi coprì di un velo di malinconia.

-Ne voglio uno uguale anch'io- disse Sally, allungando una mano per toccarlo.

-Magari trovi qualcosa- mi tirai indietro e lo posai delicatamente sul mio letto, quindi mi affrettai a spogliarmi, togliendomi la felpa e leggings. Non avevo più molto tempo.

-Dovremmo andare a fare shopping, che ne pensi?-

-Perché no?- mi strinsi nelle spalle.

-Ottimo, allora ci conto- si allungò e afferrò il telecomando. Sally era arrivata un paio di ore prima con un vecchio televisore. Non sapevo dove lo avesse trovato, ma non mi dispiaceva. La sera precedente inoltre non era tornata in camera.  Mi chiesi dove fosse stata. -Vediamo cosa danno a quest'ora- borbottò e un attimo dopo lo schermo si accese.

Mi sistemai le maniche dell'abito e sorrisi alla mia immagine riflessa. Mi stava bene, molto bene. E poi vidi il volto di Lauren riflesso nello specchio. Un brivido mi percorse la schiena. No, non poteva... e poi compresi che stavano parlando di lei in televisione. Mi voltai di scatto, il cuore in gola. Lauren nella foto sorrideva felice. Una ragazza fatta di dolcezza e amore. Una giovane piena di sogni. Era la  sua festa di compleanno, l'ultima, e aveva un cappello a punta sulla testa. Palloncini colorati le volavano intorno. Sorrisi appena, un sorriso rievocato dai ricordi che morì subito.

Una giornalista in minigonna stava parlando con la sua voce sensuale. -Il corpo è scomparso dall'obitorio-

Sentii i muscoli irrigidirsi e mi voltai, il cuore in gola. Cosa stava succedendo?

-Nessuno sa che fine abbia fatto, le indagini sono in corso, vi terremo aggiornati- continuò la donna, prima che l'immagine si dissolvesse e si passasse a un nuovo argomento.

Sally disse qualcosa, ma io non l'ascoltai. Il corpo di Lauren era scomparso. Ripensai alla leggenda dei vampiri e per poco non mi sentii mancare.

Ethan mi attendeva vicino alla porta d'ingresso, sotto la luce artificiale lampioni

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Ethan mi attendeva vicino alla porta d'ingresso, sotto la luce artificiale lampioni. Quando lo vidi il mio cuore aumentò i battiti. Avevo la sensazione di volare... e non solo per i tacchi alti. Improvvisamente il pensiero di Lauren era scomparso. Scomparso... un termine molto infelice. Ethan si voltò verso di me non appena sentì i miei passi. Notai la sorpresa e l'approvazione nei suoi occhi... inutile dire che il mio cuore fece una tripla capriola.

-Che te ne pare?- gli chiesi, la pochette legata intorno al polso.

Ethan sorrise. –Le parole sarebbero riduttive-

-Non dire che... ops!- misi male il piede nella fretta e scivolai. Lanciai un urletto, le braccia a mezz'aria, alla ricerca di qualcosa a cui aggrapparmi. Ethan fu rapido. Mi afferrò per la vita e mi strinse a sé. Mi aggrappai a lui, avvolgendolo tra le mie braccia.

-Sei sempre maldestra- esclamò.

Scoppiai a ridere, la fronte appoggiata contro la sua spalla. –Questa è colpa tua-

-Ti faccio emozionare- mi disse piano, spingendosi in avanti. Le sue labbra sfiorarono il mio orecchio. Mi sentii avvampare e la mia pelle bruciò.

-Parla quello che ha fatto cadere tutti i libri in libreria- borbottai.

Ethan rise a sua volta. –Colpa tua-

Alzai lo sguardo, buttando indietro la testa. Lui mi guardò come avevo sempre voluto essere guardata. –Colpa mia? Davvero?- feci il broncio.

-Sei irresistibile- mi attirò ancora di più a sé.

Mi spinsi sulle punte e lo baciai. Lì dove tutti potevano vedermi. Fu un bacio lungo e amorevole. Un bacio fatto per il pubblico. Volevo che tutti mi vedessero. Volevo essere finalmente la più amata e desiderata. Ethan mi faceva sentire così. Quando ci staccammo il mio rossetto era finito sulle sue labbra. Un marchio. Mi ritrovai a pensare che un vero bacio deve lasciare il segno. Ora però ero senza rossetto. Praticamente avrei fatto prima a non metterlo.

-La serata inizia molto bene!- commentò Ethan. Le luci dei lampioni disegnavano delle strisce più chiare sui suoi capelli.

-E spero che continuerà meglio- dissi, poi mi resi conto che era una cosa che diceva spesso Lauren. "Continuerà meglio". Il sorriso mi morì sulle labbra.

-Hai saputo?- chiese Ethan, fissandomi in modo strano.

-Sai di... Lauren?-

Ethan annuì. -Speravo di poter evitare di dirtelo... volevo che fosse una bella serata-

-La sarà comunque- mormorai -Hai pensato anche tu che è quello che succede con i vampiri? Il corpo che scompare e... -

-Ehi, non voglio sentire parlare di vampiri questa sera-

Annuii e mi sforzai di sorridere. -Dove mi porti, allora?-

-Vieni con me- mi prese la mano, ridendo, quindi corremmo insieme, nella notte. Non sapevo quale avventura mi stesse aspettando, ma mi sentii bene, come se fossi la ragazza più sana e felice del mondo.


NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Cosa ne pensate della sparizione del corpo di Lauren?

A presto!

Nelle luminose notti d'OrienteWhere stories live. Discover now