Mercoledì 25 giugno 2003. parte I

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«Dai Mick, andiamo a farci un'insalata al mare che mi sono rotto il cazzo di carboidrati, almeno pigliamo un po' di aria» disse Gek in pausa pranzo, anticipata di un quarto d'ora rispetto al previsto.

Mick sbuffò perché non era vestito proprio da spiaggia, e a ben vedere Mick in generale non era proprio un tipo da spiaggia, ci andava giusto per giocare a beach volley con Matteino e gli altri, ma negli ultimi giorni, per impegni universitari e lavorativi, avevano lungamente disertato in campo.

«Ok dai, ma non mi contare le gocce d'olio che metto nell'insalata, io non sono te».

«Non fare l'insofferente, io lo faccio per te. Stare in forma non è un vezzo estetico, stare in forma è un piacere che fai al tuo corpo».

Così chiusero il negozio e si avviarono verso la spiaggia, dal caro Nicola, che in quel momento stava "litigando" con la Debby per il frigorifero, tanto per cambiare.

Quando i due lavoratori furono sul viale Due Giugno, l'allegra famigliola della Mory stava risalendo verso la pensione. Fu lei che li vide per prima, ed astutamente rallentò rispetto ai famigliari, per poi sbracciarsi verso la coppia.

Gek rispose gioiosamente, con l'entusiasmo con cui affrontava qualsiasi contatto umano. Mick ci mise un attimo in più e sembrò quasi intimorito per quella visita inaspettata.

«Oh, bellezza, quando fissi l'appuntamento?».

«Dai Gek non infierire! Sto cercando di convincere mia mamma in tutti i modi, infatti ora dovrei andare. Voi cosa fate qua?».

«Porto a pisciare il mio animaletto domestico» disse Gek indicando il suo dipendente che rispose con un impostato «Ha. Ha. Ha».

«Scherzo, andavamo in spiaggia a farci un'insalata, sto insegnando a Mick a mangiare sano e tenersi bene».

«Io sto benissimo» ribattè il ragazzo, poi si rivolse a lei, «torni alla pensione per pranzo?».

«Pare di si».

«Non ti capita mai di pranzare al mare?».

«È successo una volta e mio padre si sta ancora lamentando del costo».

Risero alla battuta. I due ragazzi si guardarono un paio di volte, distogliendo lo sguardo, cercando parole, parole qualsiasi per riempire quello spazio. Ma ci pensò l'esperto di parole, Gek.

«Mick, io vado a mangiarmi una insalata, te non hai un altro giretto da fare?».

Alla Mory si accesero immediatamente gli occhi, e persino Mick si accorse della reazione rimanendo piacevolmente colpito. Non gli succedeva spesso, non era abituato.

«Un posto lo troviamo, magari, se ti va» tirò in ballo lei, che di nuovo si sforzò di non eccedere nell'entusiasmo.

Gek si limitò a mettergli una mano sulla spalla e dopo il "buon pranzo" si chinò verso Mick sussurrandogli «Se tardi, non ti preoccupare, ok?».

Mick annuì, poi le chiese se doveva avvisare la famiglia del cambio di programma.

«Mhm, no, mando un messaggio, tranquillo» rispose, dimenticandosi delle parole appena dette a Gek sul fare la brava con la madre.

Dieci minuti dopo erano in moto, zigzagando fra macchine e turisti, due piadine calde nello zainetto. Mick senza pensarci troppo la stava portando in uno dei suoi posti preferiti, lontanissimo da tutto, vicino ad una strada alberata.

Lasciò la moto vicino ad un cespuglio e si addentrò dietro una sbarra che teoricamente segnalava un accesso vietato, poi risalì una specie di terrapieno, seguito da lei, ed in cima prese un respiro dicendo «È sempre fighissimo, qui».

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