Lunedì 23 giugno 2003.parte I

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La Mory aveva iniziato l'ultima settimana di babydance, quella che l'avrebbe portata a mettere assieme i soldi ed il credito morale verso sua mamma per arrivare finalmente al piercing.

In più quella mattina doveva arrivare il padre, che finalmente era riuscito a ritagliarsi qualche giorno di ferie e li avrebbe raggiunti, evitando così le code del fine settimana.

La Mory e la sua famiglia andarono comunque in spiaggia non sapendo bene l'ora di arrivo del padre. Mica potevano sprecare un giorno di spiaggia!

«Papi!» entrambi i piccoli mollarono paletta e secchiello ed scattarono verso l'ingresso del bagno appena videro la figura accaldata.

«Ma! C'è papà!».

Anche la Mory si alzò di corsa ricoprendo di sabbia la madre stesa come una lucertola al sole.

«Morena, ma che fai?!» si lamentò spuntando la sabbia finitale in bocca.

«Hei, con calma!» sorrideva il padre. Travolto dalle due pesti, cercava di avanzare verso i lettini con i piccoli attaccati alle gambe come delle cozze al galeone.

«Ciao Mory! Aspetta che mi metto gli occhiali che mi abbagli».

«Ah, ah, ah. Il solito simpaticone!».

Il padre stava prendendo in giro la Mory per l'abbronzatura (diciamo così) un po' indietro di cottura, non riusciva mai ad avere un bel colore ambrato perché passava dal bianco latte al rosso peperone, per poi tornare cadaverica dopo una settimana di Milano.

«Bestia che caldo! Bimbi, ora papà si toglie questa robaccia di dosso e si fa un bel tuffo. Dopo sarò a vostra disposizione per costruire castelli, palazzi e grattacieli».

«Pa', lo sai che non hai diritto di scelta. Il caporale ha già stabilito tutto. Bagno veloce e pranzo in spiaggia. Riposino, merenda. Giochi con la sabbia poi bagno».

Tutto era stato elencato come un ordine.

«Benvenuto in vacanza» ironizzò la Mory mentre il padre sbuffava e faceva il saluto militare.

«Agli ordini Signora!».

«Va che vi sento! Scemi» la madre si alzò e salutò il marito, per poi tornare a rivolgersi alla primogenita, «comunque Morena ha ragione, bagno e pranzo. I bimbi hanno già fame».

E così fu, dopo essersi tuffato ed aver riportato il fisico ad una temperatura accettabile, fu richiamato all'ordine dalla truppa già schierata.

La signora Valeria aveva prenotato un tavolo in spiaggia e dopo essersi accomodati, partirono le prime lamentele da parte del padre.

«Si ma 'sti prezzi neanche in Duomo!» smozzicò a mezza voce.

«E dai, per una volta! Sei in spiaggia, non in trattoria».

«Sarà, ma far pagare una bottiglia d'acqua così è da ladri. Come minimo devono essere andati loro personalmente alla fonte a riempirla!».

Il signor Daniele era una persona buona di carattere, pacifica, vivi e lascia vivere. Una di quelle persone che non litigano mai e a cui le cose, semplicemente scivolano via. Ce ne sarebbero voluti molti di più di tipi del genere, nel mare di buzzurri che scendevano in riviera nei mesi estivi.

Lui era la classica persona da "dove lo metti sta". Si lamentava poco, e se lo faceva, smetteva subito, soprattutto con le due donne che aveva per casa. Ma quei prezzi lo scocciarono decisamente.

Pranzatono quasi tranquillamente, tra i bambini che si lanciavano le patatine e la Mory che gridava perché un paio le erano finite in testa. Al momento del conto ci furono delle lamentele da parte del padre dopo aver visto la cifra, ma la signora Valeria calmò subito gli animi del marito:

Quas18Where stories live. Discover now