capitolo 48

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Abby non avrebbe mai voluto risentire, per la centesima volta almeno, la puzza insopportabile di disinfettante e di detersivo alla lavanda. 

Ed era anche stufa di sentire le solite ambulanze che correvano avanti e indietro, creando caos in tutto l'ospedale per via della nuova emergenza. 

Di solito era lei quella a dover essere soccorsa, non avrebbe mai pensato di sedersi su' quelle sedie -così scomode, a dirla tutta- per attendere notizie sulle condizioni di salute di Liam. Non era dato sapere niente, i dottori correvano e non volevano fermarsi a chiacchierare con loro; tuttavia, Sam aveva perso la pazienza, ormai le sue unghie delle mani non c'erano più poiché se le aveva mangiucchiate perbene per via della tensione, e attirò l'attenzione di un infermiere quando le passò davanti.

"Scusi, stiamo aspettando qui da più di un'ora, è possibile sapere notizie sul paziente Payne?" chiese, con gli occhi ancora lucidi. 

Aveva pianto tanto, la povera ragazza, come Abby d'altronde. Solo che quest'ultima aveva smesso subito, capendo che piangere non avrebbe mai risolto la cosa, purtroppo.

"Ora vi chiamo il dottore, attendete un attimo per favore." le rispose, con tono pacato.

"Faccia in fretta, grazie." sbottò però lei, incrociando le braccia al petto. 

L'infermiere abbassò il capo annuendo, e se ne andò via dopo pochi secondi. Al suo posto, giunse finalmente un dottore, con un sorriso professionale stampato sul volto. 

"Finalmente." borbottò Sam sottovoce, sospirando.

"Salve, come posso aiutarvi?" domandò loro.

Fu Sam a rispondergli. "Il mio fidanzato è rinchiuso in quella maledetta stanza da quasi due ore, e ancora non so' le sue condizioni." lo aveva detto con un tono abbastanza nervoso, spostandosi una ciocca di capelli caduta sul viso pallido.

"Ah sì, Liam Payne, giusto?" loro annuirono all'unisono. "Be', le sue condizioni adesso sono ancora incerte, ma posso comunicarvi che ha subito un intervento piuttosto delicato alle gambe e che ha avuto una lieve commozione celebrale, ma non preoccupatevi, dalle radiografie effettuate il cervello non risulta essere danneggiato." sorrise infine, e tutti tirarono un sospiro di sollievo. "La persona che stava guidando il camion e che è andato addosso al ragazzo è stato già arrestato, attendiamo dunque il processo."

"Sono felice," Sam tirò su' con il naso, arricciando le labbra. "Quando possiamo vederlo?"

"Adesso sta' ancora dormendo, l'effetto dell'anestesia è ancora in circolazione nel suo corpo. Magari tra quarantacinque minuti, massimo un'ora. Riferirò all'infermiere di turno di avvisarvi non appena si sarà svegliato."

"Grazie." sussurrarono le due ragazze insieme, prima di vederlo scomparire nell'ascensore. 

"Hai sentito della nuova gita organizzata dalla scuola?" le chiese Sam, cambiando argomento col tentativo di risollevare un poco gli animi.

Abby scosse il capo, scacciando l'ennesima lacrima che voleva tristemente rigare la sua guancia. "No, ma dimmi qualcosa in più."

Sam si mise di nuovo seduta, con le mani poggiate sulle sue ginocchia e lo sguardo basso. "La scuola ha organizzato una gita per la settimana prossima. Non so' la meta, ma bisogna portare venti dollari lunedì."

"Oh," sospirò l'altra. "Tu ci andrai?"

"Con Liam in queste condizioni, mi sa' proprio di no. Preferisco stare accanto a lui, in questo periodo abbastanza delicato. Tu puoi andarci, Abby, riguarda qualcosa relativa alla storia dell'arte. E tu adori storia dell'arte."

Mad Soul. [hes]Where stories live. Discover now