capitolo 23

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Abby era ancora scioccata dal comportamento di Erik, che oramai per lei non era più da definirsi papà

Il suono dello schiaffo continuava ad echeggiare in modo perenne nella sua mente, e niente, proprio niente, riuscì a mettere in secondo piano quell'orribile scena. 

Fin quando, in un pomeriggio abbastanza soleggiato e fresco, non decise di andare a fare una passeggiata, se Harry glielo avesse permesso. 

Cominciò comunque a vestirsi, indossando un semplice maglione a collo alto e un paio di pantaloni neri, al tutto abbinò una giacca e un paio di scarpette.

Portò con se', oltre al cellulare, anche qualche banconota da cinque dollari.

Scese al piano di sotto, ed Harry era al telefono. Attese per i successivi cinque secondi, fin quando appunto Harry non staccò la chiamata, e la squadrò da capo a piedi. 

"Dove hai intenzione di andare?" le chiese, aggrottando le sopracciglia. Aveva intuito che lei volesse uscire? Era bravo a leggere nel pensiero.

"Uhm, volevo andare a fare una passeggiata, qui in zona. Mi piacerebbe distrarmi, dopo l'avvenimento con mio padre mi farebbe davvero bene." sorrise leggermente, dondolando sui talloni.

"Be', io dovrei andare da una parte. Dunque, non potrei accompagnarti-"

"Non è un problema, se mi dai indicazioni, posso arrivarci da sola a piedi. A me non dispiace camminare, anzi, è da un bel po' che non passeggio all'aria aperta." spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, aspettando impazientemente una sua risposta.

Harry ci mise un po' di tempo per risponderle, dopotutto, ciò significava lasciarla camminare liberamente tra le strade di Los Angeles, da sola, ed era seriamente pericoloso. Inoltre, darle indicazioni stradali sarebbe risultato azzardato, dandole anche una minima possibilità di fuga. 

"Ti direi di no," Abby pressò le labbra tra loro, annuendo. "Ma credo che ti farebbe bene una passeggiata." la ragazza sorrise raggiante, ringraziandolo così tante volte che Harry alzò gli occhi al cielo, sbuffando. "Ma ricorda, devi ritornare prima delle sette, chiaro?" ella annuì velocemente, si avvicinò, gli stampò un bacetto sulla guancia e poi uscì di casa.

Harry le aveva dato alcune indicazioni per arrivare quasi in centro, e non erano difficili. 

Girò a destra, percorrendo quella strada desolata per almeno cinque minuti; poi si ritrovò dinanzi ad una rotonda, e ricordò le sue parole, che le suggerivano di continuare a procedere dritto, per altri strazianti cinque minuti. 

Già si stava stufando di quella camminata ma, almeno, il senso di paura e di smarrimento riuscirono a sovrastare l'argomento Erik

Sospirò, felice, una volta che si ritrovò su' di una strada abitata. C'erano abbastanza negozi, e si prese del tempo per osservare le belle vetrine; i passanti la guardavano con uno sguardo abbastanza curioso, e stranito anche, essendo la più giovane in quell'ammasso di vecchi pensionati e tizi sopra i quaranta. 

Abby, d'altronde, se ne fregava di tutti quegli occhi indiscreti, infatti passò tutto il suo tempo nei negozi alla ricerca di qualcosa di carino, anche se non riuscì a concludere nessun affare, dato che insieme a lei aveva davvero pochi soldi. 

Capì, inoltre, tramite alcuni manifesti attaccati su' qualsiasi muro, che presto ci sarebbe dovuta essere una festa, nel centro di LA, in onore di una persona abbastanza importante, ma che lei non riconobbe affatto. 

Mad Soul. [hes]Where stories live. Discover now