capitolo 6

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Il giorno dopo Abby ebbe proprio un bel risveglio. Quando era andata in bagno, si era accorta di avere le mutande sporche di sangue. 

Sbuffò, imprecando mentalmente almeno una decina di volte; non aveva degli assorbenti, non li aveva comprati. Gettò uno sguardo sui vari cassetti e mobili del bagno, si alzò di nuovo il pantalone e le mutande per controllare, ma di assorbenti non ce n'era l'ombra. Cominciò ad andare in panico, doveva averli, altrimenti avrebbe fatto il mar rosso, letteralmente.

Uscì dal bagno e pregò mentalmente che il sangue non le continuasse a colare. Trovò Harry che stava uscendo dalla sua di camera, e richiamò la sua attenzione, chiedendogli.

"Sai per caso dove posso trovare degli, uhm, assorbenti?" 

Harry annuì, entrò di nuovo nella sua camera ed Abby lo seguì, aspettando però appoggiata allo stirpe della porta. Non pote' fare a meno però di lanciare l'occhio all'interno della stanza; notò che era molto più grande della sua, e le pareti erano state verniciate da un colore scuro, non riuscì a definire altro, data la scarsa quantità di luce che penetrava all'interno. Il balcone enorme era coperto da una spessa tenda sempre scura, dunque era impossibile far entrare la luce lì. Spostò lo sguardo dalle tende alla grande libreria in legno e una scrivania con sopra delle macchine fotografiche e un computer portatile. 

"Vatti a cambiare, non voglio vedere del sangue sul mio pavimento." sbottò, porgendole il pacco viola. 

Abby lo afferrò, dopodiché gli rispose. "Tranquillo, corro a indossarne uno." se ne andò dopo aver rilasciato una risatina, dopo si recò velocemente in bagno per cambiarsi. 

Delle mutandine ormai sporche non sapeva che farsene, anche se avesse provato a lavarle il sangue non si sarebbe comunque tolto, e ad ogni modo non le avrebbe lasciate lavare neanche ad Harry, così le chiuse in un sacchetto di plastica bianco e lo appoggiò sul lavandino, nel frattempo che si faceva la doccia. Dopo essersi asciugata il corpo e posizionato l'assorbente sulle mutandine, si vestì del resto e scese di sotto per andare a gettare il sacchetto nella pattumiera. Lui la stava aspettando sulla soglia della porta di casa con le chiavi della sua auto tra le mani. 

Insieme raggiunsero la sua auto per andare a scuola; nella macchina, ovviamente era calato un silenzio tombale, non aveva acceso nemmeno la radio. Tutto quello che si poteva sentire erano le ruote della macchina che correvano sull'asfalto, facendola attaccare forte al suo sediolino. Andava troppo veloce per i suoi gusti, a tal proposito gli chiese, gentilmente. 

"Puoi rallentare, per favore?" vide le sue mani stringere più saldamente il volante, facendo diventare così le nocche pallide, e capì che si stesse arrabbiando. 

Ma per quale motivo? Cosa aveva detto di male, infondo? 

Nonostante ciò, però, aveva fatto di tutto pur di andare leggermente più piano, giusto per non farla preoccupare più. Era molto bravo a guidare le auto in grande velocità, questo perché delle volte gareggiava a quelle gare illegali che si facevano a tarda sera in città, ma un'incidente sarebbe sempre potuto capitare.

"Grazie del passaggio." gli disse, una volta raggiunta la destinazione. 

Harry le rivolse un breve sguardo, dopo le disse. "Vai, che sta suonando la campanella."

Mad Soul. [hes]Where stories live. Discover now