capitolo 33

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Il vagabondo, ancora in piedi fuori la porta, cominciò a ridacchiare, ma appena poggiò lo sguardo sulla ragazza, il suo sorriso si allargò ancora di più. 

La squadrò da capo a piede, quel sorriso si trasformò in un ghigno.

"Harry, non sapevo avessi trovato una moglie. Complimenti, figliolo." rise ancora, facendo sgranare gli occhi ad Abby.

Aveva detto davvero figliolo? O se lo aveva solo immaginato?

"Vattene via." Harry scandì perbene le parole, Abby era ogni secondo sempre più confusa. 

Era suo padre? 

Harry non aveva mai accennato nulla riguardo la sua famiglia, dunque non lo poteva sapere. 

Fatto stava che l'uomo non aveva nulla in comune con il figlio, se sempre lo era. 

Infatti, aveva gli occhi grigi, come la barba e i capelli, e inoltre il sorriso di Harry era molto più bello rispetto a quello dell'uomo.

"Oh, avanti Harry, non posso fermarmi qui a casa tua per qualche giorno? Sono senza un alloggio." sbuffò alla fine.

"Pensavo fossi in prigione." disse tra i denti suo figlio, ignorando completamente la sua domanda.

"Sì, infatti, ero in prigione. Mi hanno lasciato libero per buona condotta, e ora ho bisogno di una casa. Ho pensato a te, e mi sono precipitato qui." 

Abby ricordò della pasta sul fuoco, così decise di lasciare i due e avviarsi piuttosto verso la cucina, dove spense il fuoco sotto la pentola contenente le preziosa carbonara. 

Sarebbe stato un peccato perderla, Harry ci aveva messo parecchio a farla.

"Uhm, che buono odore. Posso accomodarmi?" 

L'uomo scostò il corpo di Harry, entrando dunque in casa senza permesso, e la mascella di Harry si tese ancora di più. 

Così incazzato, lo afferrò in modo prepotente per il colletto sporco della camicia, e lo guardò dritto negli occhi.

"Vattene via di qui." lo aveva sussurrato duramente di fronte alla sua faccia, poi lo aveva lasciato andare, anche profondamente disgustato dal suo odore. 

Gettò fuori di casa la sua valigia, dopo guardò lui. 

"Userò lo stesso metodo, se non te ne andrai adesso."

L'uomo alzò le braccia. "Vorrei restare qui solo qualche giorno, giusto perché non ho una casa, un posto dove andare. Andiamo, Harry, fai uno strappo alla regola." 

Ad Abby quelle parole fecero male al petto, le dispiaceva infondo per quel pover uomo. Vero che non sapeva nulla sul suo conto, dunque non poteva nemmeno dire se fosse una cattiva o buona persona, ma in quel momento, decise di interrompere la discussione. Fece cenno ad Harry di raggiungerla in cucina, il ragazzo la raggiunse in fretta, con un sopracciglio alzato e le mani sui fianchi.

"Harry, da quanto ho potuto capire, quell'uomo è un tuo parente anche abbastanza stretto. Perché, dunque, non vuoi ospitarlo in casa per qualche giorno?"

"Tu non sai-"

Lo interruppe. "Appunto, io non so'. E dato che questa è anche in parte casa mia, per me è giusto ospitarlo."

Mad Soul. [hes]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora