37. Nuove informazioni

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Connor's pov

Finalmente io e Cassidy ci parliamo di nuovo, sono così felice, arriviamo davanti l'ufficio di suo zio e entriamo
"Avete fatto pace?"chiede lui ridendo, probabilmente notando che ci teniamo per mano
"Si ma Ora parlate, sono abbastanza grande per sapere"dice lui e ci fa segno di sederci
"Io l'ho vista questa persona"urla Cassidy, ma cosa gli prende ?
"Cosa succede Cassidy?"chiede suo zio anche lui è confuso
"Io conosco quell'uomo, era quel giorno al parcheggio"dice lei indicando la foto
"Che cosa significa?tu sai che quell'uomo è mio padre vero?" chiedo
"Io quell'uomo l'ho visto, quel giorno, stavamo per entrare in auto, in realtà mio padre era già entrato e mia mamma mi stava per mettere nel seggiolino, ah un certo punto un signore si è avvicinato, ora che ci penso tu e tuo padre vi assomigliate tanto Connor, comunque si vedeva che fossero amici, io li guardavo dall'auto, ah un certo punto si sente uno sparo, mia mamma entra un momento e mi dice di nascondermi, ma dopo poco sento un altro sparo, e noto che Matthew era a terra, mi spavento e mi copro, poi sento delle voci e altri spari...dopo poco arriva una poliziotta e poi il resto si sa, mi portano qui da te zio" dice lei, rimango bloccato a sentire la storia, hanno colpito prima mio padre, quindi forse l'avevano con lui, forse se si fosse incontrato con loro, i genitori di Cassidy sarebbero ancora vivi, e poi perché l'avevano con mio padre, lui non voleva essere parte della gang con mio nonno, quindi non capisco il motivo
"A cosa pensi Connor?"mi chiede Paul
"Stavo pensando che magari chi ha sparato mio padre voleva lui, e magari ha ucciso i suoi genitori solo per non lasciare testimoni"dico
"Ne dubito, in quel caso avrebbero agito in un altro momento, il parcheggio era deserto, quando mia sorella e mio cognato se ne sarebbero andati tuo padre sarebbe rimasto da solo e avrebbero potuto agire in quel caso"dice lui e io annuisco, la mano di Cassidy si posa sulla e mi guarda come per dirmi di non preoccuparmi
"Allora Cassidy, ti volevo dire che ho ingaggiato un detective privato e ha scoperto che le pistole non coincidono, la pistole che ha ucciso i tuoi genitori e il padre di Connor è la stessa, e non è mai stata trovata, sulla scena del crimine ne hanno trovate altre che sono quelle che hanno usato per provarsi a difendersi, quindi possiamo affermare che c'è ancora un assassino in giro"dice Paul e Cassidy sospira
"Vi prometto che riusciremo a trovare il colpevole, anche io voglio giustizia non vi preoccupate...Cassidy mi dispiace non averti detto la verità, ma avevo paura di quello che ti poteva succedere"dice Paul
"Si zio non preoccuparti ho capito"dice lei, chissà a cosa si riferiscono, non è la prima volta che sento dire una cosa simile ma ancora non ho capito bene che problemi ha Cassidy
"Cassidy queste sono per te, sono delle foto dei tuoi genitori all'università"dice Paul e cassidy annuisce prendendo la scatola che gli passa suo zio, per poi farmi segno di uscire
"Vieni con me?"chiede lei e io annuisco, mi porta nella sua stanza e apre la scatola piena di fotografie di quando i nostri genitori e i suoi zii andavano a scuola
"Guarda questa è tua mamma"dice Cassidy sorpresa
"Sii, al primo ricevimento ho notato che mia mamma ti squadrava tanto e non capivo il perché, poi però mi ha spiegato che assomigli tanto a tua mamma"dico guardandola, lei mi sorride ma un sorriso di quelli tristi, quei sorrisi che fai con l'amaro in bocca, mi avvicino e l'abbraccio
"Cassidy tua mamma era una persona meravigliosa, mia mamma l'ha sempre detto, e anche tu lo sei, lei ti ama tanto"dico e lei mi stringe ancora più forte
"Anche tu sei speciale Connor"mi sussurra e non posso fare altro che sorridere, sciogliamo l'abbraccio e continuano a guardare le foto, il tempo passa in fretta e si fa ora di cena e i signori Miller mi invitano a cenare con loro e accetto, di solito non accetto perché non voglio lasciare mia mamma da sola, ma visto che oggi è andata a cena con una sua amica ho deciso di rimanere in casa Miller, sono sicuro che sarà più contenga sapere che non ho mangiato da solo.

Sei il mio impossibileWhere stories live. Discover now