14. 30 settembre

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Cassidy's pov
Giro per casa, sono da sola, sto cercando le chiavi dell'auto di Seth ma non li trovo, oggi avevo solo una classe ma il professore non c'era quindi sono rimasta a casa a dormire, oggi è l'anniversario della morte dei miei genitori e sto cercando le chiavi dell'auto di Seth perché dovrebbe piovere e non ho propria voglia di bagnarmi con la moto, decido di scrivere a Seth, ho cercato in tutta la casa
A Seth
Dove sono le chiavi dell'auto?

Metto il cellulare in tasca e scendo al piano di sotto e mi preparo un caffè e latte e lo bevo tranquillamente, il mio cellulare vibra
Da Seth
Oggi sono venuto con l'auto? Ti serve? Io torno alle 12:30
A Seth
No non fa niente, ci vediamo dopo

Sbuffo, non ci voleva, poso la tazza nel lavello ed esco di casa e inizio a camminare verso il fioraio, odio camminare, non so neanche perché non ho preso la moto tanto moto o camminando mi bagnerò lo stesso, devo solo sperare che non piova finché non torno a casa, arrivo davanti il fioraio ed entro
"Buongiorno"dico
"Buongiorno Cassidy" dice il signor George, lui è il fioraio, vengo qui da quando sono piccola ed è un signore molto dolce quasi come un nonno dopo tutti questi anni, mio nonno materno non c'è più da diversi anni mentre i nonni paterni neanche me li ricordo, non si sono mai fatti vedere dalla morte dei miei genitori
"Come sta?" Chiedo
"Bene tu? Vuoi sempre il solito?"chiede lui e io annuisco, ho sempre fatto fare a lui, fa dei mazzi bellissimi e colorati, si di solito si portano fiori bianchi ma sin da piccola con i miei zii abbiamo sempre portato fiori colorati e non solo bianchi
"Ecco a te, Come sta andando il tuo primo anno di università?"chiede
"Molto bene grazie" gli sorrido, così pago lo saluto e mi dirigo verso i miei genitori, guardo il cielo, sembra strano ma non mi ricordo una giornata soleggiata in questo giorno, anche quel giorno pioveva, sembra che il tempo sappia che non è una giornata felice per me ed arrivo lì davanti
"Ciao mamma, ciao papà" sospiro e sistemo i due vasi per poi sistemare i fiori
"Mi mancate ogni giorno, ho iniziato l'università mi piace molto devo essere sincera" inizio a parlare, ho sempre parlato con loro, sperando che dove si trovino mi possano sentire
"Mamma sono in una classe di arte drammatica, la professoressa dice che sono brava, papà sono sicura che saresti contento di sapere che come al solito non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno e nessun ragazzo osa avvicinarsi" rido, mio zio mi dice che mio padre era molto geloso e diceva che non mi potevo fidanzare se non avessi compiuto 40 anni
"A scuola sto sempre con Sophia, Hope e Seth, Seth è diventato amico con due ragazzi Eric e Connor, quest'ultimo è uno sciocco, è il solito stupido ragazzo che vuole tutte" non so per quale motivo ho nominato Connor, è solo uno stupido, rimango un poco lì davanti per poi allontanarmi, odio questa giornata, mi rende così triste e amareggiata, per un periodo ho anche avuto degli attacchi di panico a causa di questa giornata, guardo il cielo, sta per piovere e a me non piace la pioggia, non mi piace perc...i miei pensieri vengono bloccati dal mio sbattere contro qualcuno
"Cosa ci fai qui?"urliamo insieme, guardo il ragazzo davanti a me Connor Caleb McCartney
"Cosa posso fare in un cimitero"sbuffa lui
"Anche tu me l'hai chiesto? Quindi cosa posso fare in un cimitero" scimiotto la sua voce
"Non prendermi in giro, non dovresti essere a scuola?"chiede
"No il professore non c'era oggi tu invece?"Chiedo mentre una goccia mi cade in testa
"Io ho finito presto"dice lui e altre gocce cadono
"Cavolo sta iniziando a piovere" dico
"Sei venuta a piedi?"chiede e io annuisco
"Vieni con me"dice mi prende per il polso e mi trascina non so dove
"Dove mi stai portando ?"chiedo ma mi ignora, è sempre il solito, dopo qualche minuto si ferma e noto che siamo davanti la sua auto
"Su sali"dice lui, non vorrei salire ma sta piovendo quindi faccio come mi dice, anche lui sale, accende la radio e parte, guardo dal finestrino, le strade di Manhattan diventano così confusionarie con la pioggia come se alcune persone si dimenticassero come si guida con la pioggia, guardo le strane mentre sento Connor canticchiare, non sapevo sapesse cantare, in realtà non so niente di lui, ma non mi interessa, arriviamo davanti casa mia
"Siamo arrivati"dice lui
"Vuoi entrare?"chiedo guardando l'ora, sono le 12:03, Seth dovrebbe arrivare tra poco
"Se tu vuoi per me va bene"dice e io annuisco

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"Cosa faceva al cimitero?"chiedo
"Sono andato a trovare una persona"dice Connor iniziando a guardare il tetto come se fosse la cosa più interessante al mondo
"Anche io, sono andata dai miei genitori"sussurro, lui si gira di scatto e mi guarda
"Io non...io non sap...mi dispiace"dice alla fine, capisco che si sente a disagio
"Non fa niente, quasi nessuno sa"faccio spallucce io
"Io sono andato da mio padre"dice lui, sbarro gli occhi, non sapevo che il padre di Connor non ci fosse più, pensavo i suoi fossero separati
"Mi dispiace" dico solennemente
"Fa niente, è successo tanto tempo fa"dico, rimaniamo in silenzio per non so quanto tempo, fin quando non arriva Seth, così io salgo al piano di sopra e Connor e Seth iniziano a giocare con la play

Sei il mio impossibileWhere stories live. Discover now