Capitolo 33

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[Dylan's POV]

Non posso veramente credere a ciò che ho sentito dire da Eric.
Isabelle mi ha mentito, forse per orgoglio, ancora una volta.
Ho sperato fino all'ultimo che i miei sospetti fossero veri, che non ci fosse veramente andata al letto.
E ora ne ho la conferma, chiara e limpida.

La cosa che più mi fa arrabbiare è l'atteggiamento di Eric: chi cazzo si crede di essere per dire certe parole a Belle?

Appena sento la porta d'entrata sbattere, esco dall'armadio che di qui a poco mi avrebbe fatto soffocare.
Mi passo le mani fra i capelli velocemente mentre mi dirigo in salotto.

Isabelle evita il mio sguardo ed entrambi sappiamo perfettamente qual è il motivo.

''Grazie di non aver fatto una scenata.'' mormora lei poggiandosi una mano sulla fronte e sedendosi sul letto. È visibilmente preoccupata, glielo leggo sul volto.

''Non abbiamo bisogno di mettere anche Eric nella lista dei nostri problemi. Ma non puoi lasciare che ti tratti così, Isabelle. Giuro che se non fosse stato per tutto questo...'' dico ma lei mi interrompe prontamente prima che io possa finire la frase.

''Lo so. Lo so.'' risponde semplicemente lei con una nota di dispiacere nel tono di voce.

''Quindi mi hai mentito.'' sgancio la bomba, deviando il discorso senza pensarci troppo e noto le sue guance già rosse dall'imbarazzo.

''Per favore, non ne voglio parlare.'' mormora lei, evitando di nuovo i miei occhi.

''Invece sì che ne parliamo, Isabelle, eccome! Mi hai fatto passare le pene dell'Inferno, pensando che tu ci fossi seriamente andata a letto! E soprattutto con un coglione come Eric!'' urlo io con le mani in aria.

''Te eri appena salito su in stanza con una bionda mille volte più bella di me! Cosa avrei dovuto dire? No, sto così, ferma da mesi e non ne so nemmeno il motivo?!'' ribatte lei ironicamente con la rabbia che traspare.

''Io ero appena salito su con una bionda perché ti ho vista al suo fianco e se non l'avessi fatto avrei fatto saltare in aria mezza crociera. Ti va bene?!'' controbatto io rapidamente.

''Sembra un battibecco da bambini di terza elementare.'' aggiungo scuotendo la testa.

''Beh, te lo sei.'' mormora silenziosamente e io inclino il capo. Mi viene quasi da ridere.

''Dalla tua risposta, lo sembri molto di più tu.'' sbotto passandomi le mani fra i capelli.

Lei si siede di fronte a me e si mordicchia le unghie nervosamente, cosa che fa sempre quando le situazioni degenerano come è appena successo.

''Allora, a me lo puoi dire qual è il problema?'' azzardo a domandare io e come previsto, lei sbotta.

''Di che problema parli, Dylan?!'' dice nervosamente.

''Stai calma, innanzitutto. E poi mi riferisco al motivo per cui non riesci a scoparti Eric.
Quello che non sei riuscita a rivelare a lui.'' affermo alzandomi.

''Non riesco a fare l'amore con lui perché ogni volta è come se pensassi a qualcun altro.'' sussurra silenziosamente, come se non volesse farmi sentire la risposta.

Curvo le labbra in quello che non è proprio un sorriso, ma una smorfia di soddisfazione. Perché nella sua mente ci sono ancora io.

Mi avvicino a lei e finalmente alza lo sguardo, fissandomi negli occhi col volto confuso e indeciso.

''E a chi penseresti?'' bisbiglio mentre traccio le dita lungo la sua mascella, sfiorandola e facendola rabbrividire.

''Ad uno stronzo.'' sbuffa lei girando gli occhi al cielo.

''Forse non è poi tanto stronzo...'' bisbiglio mentre mi avvicino con le labbra sul suo collo, posandole dolcemente sul suo punto debole.

''...se alla fine anche lui pensa a te. Non credi?'' soffio al di sotto del suo lobo e lei mi tira ancora di più a sé.

Catturo le sue labbra con le mie in un bacio passionale e tanto desiderato da entrambi.
Le nostre lingue lottano per la dominanza e lei soffoca dei gemiti e dei ansiti nella mia bocca, passando le mani sul mio torso nudo, levandomi la maglietta in pochi attimi.

Mentre bacio il suo collo, faccio aderire i nostri corpi. Mi reggo sui gomiti, poggiandoli sulla superficie morbida del divano, mentre lei spoglia prima me e poi se stessa.

Avverto un'improvvisa sensazione di impazienza, vedendola sotto di me, con le guance così rosse e le labbra carnose e gonfie.
Vorrei entrare dentro di lei subito, soddisfare prima i suoi desideri e poi i miei, ma voglio aspettare.
L'attesa aumenta sempre il desiderio.

Lei mi sfiora la mascella con le labbra mentre i nostri respiri si mischiano.
Aggancia i suoi occhi ai miei e faccio fatica anche a deglutire, accolto dalla voglia.

''Dylan.'' dice lei richiamando la mia attenzione.

''Dimmi.'' affermo ansimando.

''Lo voglio. Con te.'' annuncia tutto d'un fiato, leggendomi la mente e smascherando le mie insicurezze nei suoi confronti.

''Sono pronto a non fare niente, se è quello che vuoi.'' la rassicuro io e lei scuote la testa.

''Sei tu lo stronzo a cui penso. Quindi vai pure.'' afferma lei con un mezzo sorriso sarcastico.

''No, davvero? Non l'avevo capito.'' ridacchio io posandole un bacio sulle labbra prima di entrare lentamente dentro di lei.

Godo e assaporo ogni momento di pura estasi, mentre penso che i nostri corpi siano fatti l'uno per l'altro.

Le mie dita si perdono fra i suoi capelli, scompigliandoli, mentre colgo l'occasione di avvicinarla ancora di più a me spingendole la nuca.

Mentre il culmine ci assale, ci guardiamo negli occhi, mantenendo il contatto visivo che in questo momento è tanto attraente quanto significativo.
Le nostre labbra sono ferme in trepidante attesa, mentre emettiamo solo dei gemiti, colti dalla manifestazione più forte di piacere.

Ed è nei suoi occhi, proprio in questo momento, che mi perdo un'altra volta ancora.

Il Tuo Punto DeboleWhere stories live. Discover now