Capitolo 15

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[Isabelle's POV]

Sola.
È l'unica sensazione che provo, appena sveglia, mentre cerco disperatamente Dylan accanto a me nel letto, con gli occhi ancora chiusi e la voce assonnata.
Appena realizzo che accanto a me non c'è, mi passo le mani sul volto.

Non è facile, passare dallo stare accanto a lui in ogni momento in cui possiamo, al dormire separati.
Devo solo accettare che non potrò mai riordinare il suo caos, ma soprattutto non potrò mai allontanarlo dallo stile di vita rischioso che conduce.

Mi alzo e controllo il telefono distrattamente, stropicciandomi gli occhi, che però sbarro appena mi accorgo di avere 9 chiamate perse da Martin... e un messaggio da un numero che non ho salvato fra i contatti.

''Devi stare qui fra meno di un'ora.
Hai un incontro importante.
E vedi di fare una buona prima impressione.
- Eric''

Leggo mentalmente il messaggio che è freddo e distaccato, proprio come mi sarei aspettata dal mio capo.
Decido di rispondere con un semplice ''Ok'' per poi andare a farmi una doccia rapida.

Nel frattempo, cerco di non agitarmi per questo incontro importante.
Forse Dylan aveva ragione, penso fra me e me.
È possibile che da semplice passatempo diventi qualcosa di più importante?

Evito di riempirmi la testa di illusioni, perciò mi concentro sul trucco e sui capelli.
Decido di optare per un look semplice, ma con un rossetto rosso scuro e i capelli leggermente mossi.

''Molto Britney Spears.'' rifletto mentalmente dopo essermi guardata allo specchio, osservando il mio outfit.

Mentre scendo le scale, inaspettatamente, mi imbatto in un fisico slanciato e corporeo, e presto vengo inebriata dal profumo di muschio che il suo corpo emana.
Dylan.

''Dove vai vestita da Spice Girl?'' ridacchia appena mi vede, mentre io cerco di ricompormi.

''Indovina un po'.'' dico con una punta di ironia.
Lui inclina la testa a un lato e comincia a giocherellare col fiocco della camicia, proprio al di sopra della mia pancia scoperta.
Al suo tocco, mi riempio di brividi, ma spero vivamente lui non lo noti.

''Penso proprio che andrai a farti fare qualche bellissima foto.'' mi sussurra all'orecchio, e se non fosse per quella voce sensuale che si ritrova, gli avrei già tirato un ceffone.

''Esattamente. E tu non potrai dirmi un bel niente.'' replico io acidamente spingendolo via.
Per quanto sia attraente, ne ho abbastanza dei suoi giochetti.

Lui alza le mani in segno di resa e ridacchia.
''Stavo solo scherzando, piccola.'' dice mettendo il broncio per finta.

''Vai a scherzare con qualche altra gang e levati dai piedi.'' farfuglio io mentre me ne vado e dal suo rumoroso sospiro, capisco di aver centrato l'obiettivo.

Dopo pochi secondi, sento una mano afferrarmi il braccio.
''Attenta a come mi rivolgi la parola.'' dice digrignando i denti.

''Perché, sennò che fai? Eh?'' controbatto io minacciosa fissandolo negli occhi.

''Smettila di provocarmi.'' ignora la mia domanda e io sbuffo per poi andarmene via.
Il suo comportamento da stronzo menefreghista non fallisce mai nell'intento di urtarmi il sistema nervoso.

Entro in macchina e in poco tempo, entro nell'edificio che ormai conosco abbastanza bene.
Martin, come avevo previsto, mi aspetta all'entrata e mi fa accedere di fretta alla stessa stanza della scorsa volta.

Lui esce frettolosamente e si fa spazio nella stanza Eric.

Non mi dà nemmeno l'occasione di salutarlo perché inizia già a parlarmi di lavoro.
''La Molertain Agency ti ha offerto un contratto, ma ovviamente tu rifiuterai.'' mormora con l'attenzione sui fogli che scorre velocemente fra le sue dita.

''Ovviamente?'' rispondo confusa.
''Beh, sì, perché te accetterai il contratto che ti offro io.'' annuncia con piena certezza di ciò che dice.

''Ti vedo molto sicuro di te.'' commento io sarcasticamente e lui annuisce alzando le sopracciglia.
''Lo sono sempre.'' afferma mentre si sistema la giacca elegante.

Mi passa il contratto in mano e io mi siedo, intenta a leggerlo tutto, ma lui mi fissa con uno sguardo inquisitorio.
''Hai intenzione di stare qui fino a domani a leggerlo tutto?'' ironizza.

''Ho avuto brutte esperienze con contratti non letti quindi... più o meno sì.'' rispondo io.

Eric si siede a guardarmi dietro la scrivania, con una caviglia appoggiata sul ginocchio mentre intreccia le dita fra le mani.
Il suo sguardo non abbandona il mio viso nemmeno per un secondo, mettendomi in soggezione.

Dopo qualche minuto, quando sono quasi all'ultima pagina, leggo un paragrafo che mi lascia allibita.
Dice che...
dovrò trasferirmi temporaneamente a New York.

''Ma che-'' comincio a dire confusa ma Eric mi interrompe.
''Stavo aspettando che ci arrivassi.'' annuncia, ma io non capisco.
Mi alzo di scatto dal divano.

''Stavi per farmi firmare un contratto per andare a vivere a New York senza manco dirmelo?'' quasi gli urlo contro, collegando i pezzi del puzzle.
Ecco perché non voleva che accettassi il contratto dell'altra agenzia.

''Non è per sempre. Solo 2 mesi, e qualora dovessi trovarti bene, potrai rimanere.'' mi spiega graticolando, alzandosi anche lui.

''Il centro di New York non è molto lontano da Manhattan.'' afferma un'ovvietà, come se fossi una bambina stupida.

''Beh, grazie al cavolo. A quello ci sarei arrivata anche io. Ma come farò a seguire i corsi? E poi-''
Dylan.
Ma quello non lo dico a voce alta, sia perché Eric mi ha già detto che le relazioni non vanno d'accordo con il mondo della moda e della fotografia, ma anche perché ora sono single.
Per quanto sia strano dirlo.

''Ho già istituito insieme a Mr. Pertins un portale online dove potrai accedere al materiale necessario e dove potrai contattarlo se dovessi avere domande o dubbi.'' prosegue e io resto ad ascoltarlo in silenzio, ancora incredula.
Sta succedendo tutto così velocemente.

Eric si avvicina a me con passo lento ma sicuro di sé.
''È un'esperienza utile perché ti aiuterà ad apprendere tante cose sia del mondo della moda che della fotografia. Ti aiuterà a entrare nel mondo del lavoro, se vorrai.'' continua.

Rifletto in silenzio sulla proposta ma lui prende di nuovo la parola.
''In più, in inverno io mi trasferisco sempre lì per l'amministrazione della sede principale. Starò nell'appartamento accanto, quindi per qualsiasi cosa, hai me.'' conclude, senza mai smettere di guardarmi, e un brivido mi percorre la schiena.

Hai me?
Io ed Eric non ci conosciamo poi tanto bene, ma ogni volta tenta di instaurare un dialogo e ho la sensazione che voglia anche andare oltre.
È un bell'uomo, questo non lo metto in dubbio, ma nella mia mente c'è ancora solamente Dylan.

Ed è esattamente per questo che prendo una decisione affrettata, insicura ma dettata più dalla voglia di vivere i miei sogni e la mia vita e meno dalla paura di deludere Dylan.

''Va bene.'' affermo mentre firmo il contratto velocemente, prima che possa cambiare idea.

Eric sorride soddisfatto.
''Hai fatto la scelta giusta, Isabelle.
Non te ne pentirai.''

Il Tuo Punto DeboleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora