Capitolo 13

5.2K 219 68
                                    

[Isabelle's POV]

''Ed è esattamente questa la funzione della luce nelle foto.'' spiega Mr. Pertins proiettando le immagini del powerpoint sulla lavagna.

Io, nel frattempo, è da un'ora che prendo appunti mentre Callie e Amelie sussurrano distratte.

''Volete dirmi di cosa bisbigliate da un'ora?!'' dico io attirando la loro attenzione una volta che la campanella suona.

''Callie...è ufficialmente fidanzata con Ethan!'' annuncia Amelie con un sorriso enorme stampato in faccia.

Io l'avvolgo subito in un abbraccio.
''Se non ci fossi io...!'' ridacchio stringendole la mano.

Guardo di sfuggita l'orologio e mi accorgo che fra circa una mezz'oretta dovrei stare da Eric e soprattutto dovrò mantenere la promessa che gli ho fatto.

In quel momento, mi arriva un messaggio da Dylan:
Ti sto aspettando sotto.

Non penso troppo alla freddezza del messaggio, siccome già so che se l'è presa per il mio nuovo lavoro.
E io non posso farci assolutamente niente.

Scendo rapidamente dopo aver salutato le amiche e il professore e vedo Dylan seduto in macchina, con una sigaretta fra le labbra e i capelli leggermente scompigliati.
Sbuffa fuori il fumo in piccoli cerchi, il che gli dona un'aria estremamente attraente.

''Ciao.'' lo saluto appena entro in macchina, dandogli un bacio a stampo sulla guancia.
Ma lui, inaspettatamente, non ha alcuna reazione.

''Tutto bene?'' gli chiedo mentre corruccio le sopracciglia, confusa.

''Solo una giornata stressante, tutto qui.'' afferma lui mettendo in moto.

''Me ne vuoi parlare?'' proseguo guardandolo.

''Forse dopo che ti sarai fatta fare qualche foto.'' replica mettendosi gli occhiali da sole e sbuffando l'ultimo fumo della sigaretta.

Ah, stupendo.
Era quello il problema.

''Potevi dirlo prima che ti stavo sul cazzo per quello.'' mi arrabbio io, utilizzando un linguaggio scurrile che normalmente avrei evitato.

''Wow... ti insegnano pure le parolacce?'' mi prende in giro lui, fissandomi negli occhi attraverso la lente scura degli occhiali.

''Sei proprio un bambino. Se mi avessi detto che eri nervoso sarei venuta qui con Callie.
E nervoso per nessun motivo.'' replico io scuotendo la testa.

Odio quando fa così.

''Io sono il bambino? Sei te che, invece di farti il tuo percorso normale all'università come tutte le altre, ti fai fare le foto dagli altri.'' quasi mi urla contro.

''Ed esattamente qual è il problema?'' controbatto io acidamente.

''Che sono geloso, cazzo!'' afferma stringendo le mani al volante.

I minuti seguenti passano in silenzio, mentre io cerco di reprimere l'impulso di rispondergli ancora contro.
Forse è solo un momento che gli passerà, o almeno spero.

Scendo dalla macchina sbattendo la portiera e salgo su dove Martin mi aspetta.

''Pronta, mon amour?'' afferma allegramente gironzolando per la stanza enorme, che è diversa da quella della scorsa volta.

''Pronta? Per cosa?'' ridacchio io poggiando la borsa sulla poltrona.

''Per il tuo primo book fotografico!'' batte le mani come se stesse festeggiando.

''Cosa? Oggi?! Ma nessuno mi ha avvisata.'' affermo entrando già nel panico.

''Sei parfaite così come sei. Su, su, mettiti qui.'' mi dice Martin, sicuro di sé, posizionandomi le mani sul volto proprio come le scorse volte.

Dopo un po', mi incita anche ad ondeggiare i fianchi sensualmente mentre lui scatta.
Non ho la più pallida idea di come si faccia ma lui sembra soddisfatto, quindi continuo.

Dopo averle trasferite sul computer, vedo che smanetta per qualche minuto sulla tastiera.

''Che fai?'' gli domando aggiustandomi il trucco allo specchio.

''Le pubblico, ovviamente!'' afferma con non-chalance, finendo teatralmente premendo un ultimo tasto.
E lì, capisco che l'ha fatto sul serio.

''Ma pubblicate DOVE esattamente?!'' affermo mettendomi una mano nei capelli, ricordandomi che non ho potuto nemmeno vedere come sono uscite.

''Sui siti dei book fotografici. Poi sapranno loro cosa farci, se dovessero... come dite voi... spopolare.'' mi spiega gesticolando mentre mi fa un occhiolino.

''Beh, secondo te cosa c'era scritto nel contratto che hai firmato prima di venire qui da me?'' ridacchia lui vedendo il mio volto scioccato.

Ma cosa gli passa per la testa?!
Se avessi saputo che l'avrebbe fatto, probabilmente gli avrei chiesto di vederle prima.
Non hanno tutti i torti, ma mica potevo leggermi 12 pagine di contratto!
E se Dylan le vedesse?
Ma no, tanto nessuno le vedrà comunque.

''Mi stai ascoltando?'' mi domanda una voce baritonale maschile, mentre mi poggia delicatamente l'indice sotto al mento, costringendomi a guardarlo.

Eric.

''Scusami.'' mormoro, anche scossa dal suo tocco sul viso, che seppur delicato mi ha provocato un brivido.

''Ti stavo dicendo che mentre stavi qui fra le nuvole, la tua foto ha fatto esattamente...'' comincia per poi guardare lo schermo del telefono.

''6783 like e 1498 commenti.'' afferma soddisfatto.

Io sbarro gli occhi incredula, senza trovare nemmeno le parole per rispondere.

''Mi stai prendendo in giro?'' riesco solo a dire, esterrefatta dalla sua affermazione.

''Ti sembro un comico?'' replica lui bruscamente incrociando le braccia al petto mentre continua a fissarmi negli occhi.
Io poggio la schiena sulla poltrona mettendo una caviglia sopra all'altra.

''E ora che succede?'' chiedo io passandomi le mani fra i capelli.

''Succede che quasi sicuramente ci contatteranno delle agenzie.
So che sarai disposta a lavorare anche con loro.'' annuncia senza ombra di dubbio.

''Ehm, non so, magari chiedimelo prima.'' sbotto.
I suoi modi di fare arroganti e presuntuosi mi hanno già stancata, e dopo l'umore di Dylan contro il quale ho dovuto combattere prima, ne ho ampiamente abbastanza.

''Non sono un tipo che chiede.'' controbatte mentre si sistema la giacca elegante nella quale sono abituata a vederlo.

Non mi dà neanche il tempo di replicare che già comincia a organizzare altri book.
''Martin vorrà farti qualche altra foto, oggi stesso. Ti aspetta nell'aula accanto, dove siamo più attrezzati.'' prosegue.

''Ma io ho detto al mio ragazzo di venire a prendermi alle 6. Per quanto si prolungherà questa cosa?'' chiedo in preda all'ansia.

''Durerà anche per tutta la notte, se ci dovesse essere il bisogno. È un lavoro serio e non dobbiamo perdere le opportunità che ci verranno presentate, chiaro?'' ribatte freddamente continuando a fissarmi negli occhi.

''E poi, Isabelle, le relazioni e questo mondo non vanno mano nella mano, sai?'' sussurra, passandomi delicatamente un dito sulla guancia.
I suoi occhi scuri scrutano ogni mio movimento e mi fanno sentire estremamente in soggezione.

''Non prenderti certe confidenze.'' affermo mentre gli sposto la mano dal viso.
Lui sembra sorpreso, ma non risponde.

Anzi, se ne va con la stessa velocità con la quale è venuto e io mi dirigo, proprio come mi aveva anticipato, nella stanza accanto.
Martin scatta quelle che sembrano essere duemila foto consecutive.
Quando guardo l'orologio, segna le 9 di sera.
Dylan mi starà aspettando da 3 ore, siccome non l'ho manco potuto avvisare, avendo il telefono scarico.

Corro velocemente dopo aver salutato la segretaria e lo trovo seduto in macchina.

''Alla buon'ora, eh.''

Il Tuo Punto DeboleWhere stories live. Discover now