Capitolo 23

4.6K 198 62
                                    

[Dylan's POV]

''Sei sicuro di quello che stai facendo, eh?'' domando incerto a Jake che nel frattempo scarica la merce sul porto.
Sono le 4 di mattina e per quanto sia isolato, ho paura che qualcuno ci possa vedere.

''Sì, stai tranquillo. Ti ho già detto che Anthony è un amico di infanzia, non dirà niente.
E considera che ci guadagna pure, quindi a maggior ragione starà zitto.'' replica lui tirando fuori dalla macchina l'ultimo borsone occorrente per lo scambio.

In lontananza, vedo la sagoma di un uomo che si avvicina. È alto, avrà più o meno venticinque anni.
Istintivamente tiro fuori la pistola dalla tasca e la carico, ma Jake posa la sua mano sulla mia per incitarmi ad abbassarla.

''È lui.'' sorride andando a salutarlo in maniera fraterna.

''Piacere, sono Anthony.'' mi porge la mano per introdursi e io all'inizio sono scettico, tuttavia dopo qualche secondo gliela stringo.

''Anthony, io sono Dylan Rivera.
Vedi di non fare brutti scherzi, sennò te ne penti, chiaro?'' affermo con tono più duro di quanto mi aspettassi, ma forse servirà a fargli entrare in mente che non sto giocando.

''Senti, fratello, datti una calmata. È già tanto che ti sto aiutando.'' mormora silenziosamente.

Come, scusa?
Darmi una calmata?
Ha la minima idea di quello che sto per fare?

Lo afferro per il colletto, alzandolo in aria.
I suoi piedi stanno a centimetri da terra e i suoi occhi sono sbarrati dal terrore.

''Ti ripeto: vedi di non fare brutti scherzi.
Conosci Jake, non conosci me.
E soprattutto non mi conosci da incazzato.
Mi hanno detto che non sono molto piacevole.'' sussurro nervosamente nel suo orecchio, digrignando i denti e lui comincia ad ansimare, a corto di fiato.

''D'a-d'accordo.'' balbetta con gli occhi che sembrano iniettati di sangue.
Lo lascio a terra bruscamente e si passa le mani sulle spalle, lanciandomi un'occhiata di odio.

Jake non dice niente e i due caricano la merce sulla nave, prendendo tutti e sei i borsoni.
Io mi accendo una sigaretta mentre la brezza fredda marina mi colpisce in viso.

''Ci siamo, Dylan.'' mi chiama Jake dall'altra parte del porto e io lo raggiungo a passo spedito.

''Li ho messi in un posto sicuro. Voi fra qualche ora presentatevi per l'imbarcazione, dovremmo solo far finta di non conoscerci. Jake poi mi chiamerà quando avrete bisogno di me.'' afferma Anthony e io annuisco, incrociando le mani sul petto, mentre continuo a fissarlo.

Inclino la testa di lato per poi fare qualche passo avanti, con il solo obiettivo di intimidirlo.
''D'accordo, Anthony. Sono sicuro che agirai nel nostro interesse e in quello di Lily.'' annuncio sfoggiando un falso sorriso.

La sua sorellina minore, proprio come avevo immaginato, suscita in lui una reazione tesa e preoccupata.

''Non c'era bisogno di fare ricerche.'' farfuglia lui e noto finalmente le occhiaie che gli contornano il viso.

''Oh, so benissimo di cosa ho e non ho bisogno io. Tu pensa ad agire bene.'' replico io con una sicurezza che a lui manca.

***

Presto si fanno le nove e io, Jake, Ethan e gli altri ci avviamo verso la nave.
È così pieno di gente che a malapena vedo dove andiamo, ma per fortuna non dobbiamo accedere dall'entrata principale.

In pochi minuti superiamo la sicurezza senza troppi problemi, incontrando pure Anthony che non apre bocca.
Anzi, evita addirittura anche il mio sguardo.

''Io salgo in stanza.'' dico agli altri prendendo la mia valigia per poi dirigermi verso la 102.
La testa mi gira, a momenti barcollo fino a cadere.
Ho troppe sostanze addosso ormai da un po' di giorni, ma non posso farne a meno.
È l'unico modo per non pensare a lei.

''Dyl, aspetta. Sei sicuro di stare bene?'' mi domanda Jake poggiandomi una mano sulla spalla e io mi volto.

''Perché?'' replico nonostante sappia esattamente perché me lo sta chiedendo.
Ho gli occhi rossi, le pupille fin troppo dilatate e non riesco nemmeno a stare fermo.

''Hai fumato, hai bevuto troppo.'' balbetta ispezionandomi il viso e io annuisco.

''Mi sembra una buona idea.'' sorrido sarcasticamente e lui corruccia le sopracciglia.

''Cosa?'' mi domanda con sguardo inquisitorio.

''Mi sembra una buona idea scendere a bere qualcos'altro. Mi hanno detto che fanno dei cocktail ottimi.'' ridacchio con una punta di ironia.

So che non dovrei, so che mi farà solo del male e so che anche un altro bicchiere mi incasinerà solamente la testa.
Ma ormai la mia vita si è ridotta a questo.

''Starai male, Dylan. Per favore, dacci un taglio.'' mi supplica Jake, in visibile sofferenza per me, ma io non mi smuovo.

''Peggio di così?'' inarco un sopracciglio scostandomi dal suo tocco.
Lascio la valigia in stanza e mi dirigo al bar di sotto, non troppo affollato.

''Un Martini.'' chiedo al cameriere sedendomi al bancone.
Sono distratto dai mille pensieri con la testa che gira in maniera incontrollabile.

''Anche per me, lo stesso del ragazzo.'' sento una voce squillante accanto a me.
Mi giro istantaneamente e vedo una biondina accanto a me.
È alta, avrà forse qualche anno in più di me.
Occhi chiari e capelli biondi, raccolti ordinatamente in una coda liscia.

''Piacere, io sono Kayla.'' mi porge la mano, sorridendomi leggermente e io gliela stringo.

''Io sono un ragazzo da cui dovresti stare lontana, in questo momento.'' ammetto e nel frattempo prendo il cocktail che il barista mi porge.

''Ho sempre avuto un debole per le cose sbagliate.'' scrolla le spalle e si avvicina ulteriormente a me.

Inclino la testa di lato, girandomi verso di lei per guardarla negli occhi blu.

''Io invece ho sempre avuto un debole per...'' comincio a dire, ma quello che vedo dietro la ragazza mi lascia senza parole.

Una ragazza alta, con i capelli mori che le scendono lungo le spalle e gli occhi di un verde scuro e misterioso.
La ragazza che per quanto mi ostini a negarlo, mi ha rapito il cuore e lo tiene ancora stretto a sé e non sembra avere intenzione di lasciarlo andare.
La ragazza che amo e che amerò sempre, per quanto tempo possiamo passare separati.
In questo momento, però, a stringere lei è un altro uomo.

''Isabelle.''

ANGOLO AUTRICI:
Dopo la gioia della Vittoria, come possiamo non gioire pure per i Dylabelle?!
❤️🇮🇹

Il Tuo Punto DeboleWhere stories live. Discover now