Capitolo 6

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[Dylan's POV]

''I-incinta?'' domando incerto con un filo di voce e Mary annuisce lentamente.

Per la prima volta dopo tanto tempo, nei miei occhi si formano delle lacrime.
Di confusione, di voglia di vederla, di gioia.

Isabelle è incinta,
ma è così fottutamente lontana da me.

''Soleil.'' sussurro fra me e me.

Mi alzo di scatto con tutta la stanza che gira intorno a me ma devo trovare la forza per andare da lei, immediatamente.
Sto quasi per cadere ma mi reggo sul bordo del letto, non vedo niente ma devo farcela.

Mary mi afferra prontamente per il braccio evitandomi una brutta caduta e mi obbliga a sedermi sul letto.

''Devo- devo andare.'' dico senza fiato dallo sforzo improvviso.

''No, invece. Tu devi riposarti-'' comincia lei ma la interrompo.

''NO CAZZO! SAI CHE SIGNIFICA AVERE LA PROPRIA DONNA INCINTA IN UN GRUPPO PSICHIATRICO?
LO SAI?'' le urlo contro mentre per la prima volta vedo la paura farsi spazio sul suo volto.

Urlo e urlo fino a quando le mura intorno a me sembrano tremare e crollare.
Urlo facendo uscire tutto il mio dolore.
Ma non mi sento comunque meglio.

''Riesco a guidare. Guardami, sto bene.
Riesco ad alzarmi. Dammi le chiave della macchina.'' comincio a ripetere freneticamente preso dal panico ma lei mi obbliga a sedermi sul letto.

''BASTA!'' mi urla contro lei.

''Allora renditi utile tu, se non lascerai fare a me!'' le grido io.

''A differenza tua, riesco ad agire razionalmente. Pensavo di chiamare Jake e Amelie per dir loro di venire qui.'' mi propone lei porgendomi un bicchiere d'acqua.

Sorseggio l'acqua fresca e mi asciugo rapidamente gli occhi sperando che lei non abbia notato la mia commozione.

''Va bene, fallo, ma non gli dire che sono vivo. Digli che mi riguarda e verranno subito.'' dico io e lei fa per andare nell'altra stanza.

''Aspetta... come fai a sapere di loro e ad avere i loro contatti?'' chiedo curiosamente.

''Rivera, ho indagato per settimane.'' dice in assoluta serietà prima di chiudere la porta.

Rimango da solo per qualche minuto con i miei pensieri, che in questo momento sono offuscati da una sola frase:
Isabelle è incinta.

Sarei molto più felice se lei fosse qui, accanto a me, invece che lì dentro con un medico pervertito e chissà in quali condizioni di merda.
Sapendo, tra l'altro, che io sono morto.

Lascio finalmente che le lacrime scendano dai miei occhi, assieme a tutto il dolore che provo in questo momento nel non averla accanto a me.
Non è possibile, cazzo.

Nel frattempo rientra Mary con in mano il telefono.
''L'ho chiamato e ha detto che arrivano il prima possibile. Non gli ho detto che sei vivo, nonostante fosse molto confuso.'' afferma lei e io annuisco mentre mi passo le mani fra i capelli.

''Ti sei commosso, per il fatto di Isabelle?'' mi domanda lei incertamente.

No, guarda.

''No.'' replico freddamente e lei alza gli occhi al cielo.

Dopo circa un quarto d'ora, arrivano Jake e Amelie, che si fanno spazio oltre gli uomini di Mary per raggiungere la mia stanza.

Il Tuo Punto DeboleWhere stories live. Discover now