PARTE DUE

-Resta dove posso vederti, Mezzosangue.- le disse, con la voce bassa.
Nonostante il tono fermo e sicuro, negli occhi grigi si poteva leggere una tacita supplica: "Non chiedermi niente, fa' solo come ti dico", sembravano volerle dire.
Hermione, senza sapere per quale arcano motivo, annuì, solenne, sparendo dietro il palco con le altre ragazze.
Draco tornò a guardare la folla: essere al centro dell'attenzione era naturale per lui, quanto lo era per la ragazza prendere un buon voto a scuola.
Avvicinò le labbra al microfono – Stasera, mie care ragazze, abbiamo qualcosa di molto allettante da offrire a tutte voi: in fondo alla sala, troverete delle palette, prendetele e accomodatevi, mentre noi andiamo a prepararci.- spiegò, ottenendo una miriade di gridolini come risposta. Detto questo, si avviò verso le scale, sparendo dietro la porta e seguito a ruota dagli altri quattro ragazzi.
-Dove diamine sono finiti Goldstein e Finch?- esclamò Harry, guardando preoccupato verso la pista.
- Siamo qui!- un grido, poi i due ragazzi apparvero davanti a loro. – Scusate, ma quell'omone davanti alle porte non voleva farci passare.- spiegò loro.
Draco liquidò la faccenda con un gesto della mano. – Dove sono i nostri vestiti?- chiese.
-Li abbiamo sistemati qui.- la voce di Hermione lo fece sussultare e si voltò lentamente verso di lei.
La ragazza, tenendo gli occhi bassi, gli indicò la porta centrale. Malfoy annuì, senza muoversi.
-Che gli prende, si è addormentato?- mormorò Ron all'orecchio di Harry, che fece saettare lo sguardo smeraldo da lui alla Caposcuola e viceversa, scrutandoli sospettoso.
- Che ne dite di sbrigarvi?- esclamò Ginny, che usciva in quel momento dalla sala trucco, seguita a ruota dalle altre ragazze.



Hermione, Daphne e le altre erano sedute nelle poltroncine occupate poco prima da Draco e i ragazzi.
Carl e uno degli uomini della sua squadra sedevano dietro di loro, osservandosi con occhio vigile intorno per captare il minimo movimento sospetto. Pochi minuti dopo, la voce di Neville rimbombò nella stanza e il ragazzo apparve elegantemente vestito sul palco.
-Buonasera a tutti, studenti di Hogwarts!- sorrise, impacciato, suscitando sospiri dolci dalle ragazze.
- Come progetto per questa serata i ragazzi hanno deciso di fare un'asta. – spiegò il Gryffindor.
Poi si spostò lateralmente, posizionandosi accanto alle scale. Le luci si fermarono sulla porta.
Hermione aggrottò le sopracciglia, leggermente infastidita: con chi avrebbe passato la serata Malfoy?
-Ecco a voi, mie care ragazze, un vero giocatore di Quidditch.- disse e dalle porte scese un impacciato Ron, avvolto nello smoking grigio.
- Conosciuto anche come "The King", fate la vostra offerta, signorine, non siate timide!- aggiunse.
Le palette cominciarono a sollevarsi.
-Vedo un venti laggiù, quello era un trenta? – continuava a ripetere il Grifondoro.
Circa due minuti dopo, Ron era stato "comprato": la dolce Luna aveva sollevato la paletta, offrendo due Galeoni.
-Molto bene, Ron, accomodati alla mia destra.- lo invitò Neville, tornando a voltarsi verso la porta.
Hermione sorrise, osservando il rossore che inondava le guance dei due ragazzi, che guardavano ovunque tranne che l'uno verso l'altro.
-E adesso, signore e signori, passiamo ad un moro: il Serpeverde Blaise Zabini. Bello, affascinante, irresistibile, su le palette, fate la vostra offerta!- nel frattempo il ragazzo scese con grazia le scale, lanciando sorrisetti a destra e a manca.
-Hermione, fa' un offerta!- la gomitata di Ginny per poco non le perforò le costole.
- Come?- chiese lei, guardandola stranita.
- Io non posso, a Ron verrebbe un infarto, ti prego, Hermione!- le disse.
- Ma Ginny lo stesso vale...- inutile, l'amica le sollevò il braccio, mettendo in bella mostra il cinquanta delle falci che Hermione offriva.
Quando Neville dichiarò Blaise proprietà della Caposcuola, i due si scambiarono un'occhiata tra il divertito e il comprensivo.
Zabini si affiancò a Ron.
-Rullo di tamburi, signore e signori, è il turno di un mito, stiamo parlando del Salvatore del Mondo Magico, il Gryffindor per eccellenza: Harry Potter!- le ragazzine esplosero in applausi e boati.
Harry tenne le mani in tasca tutto il tempo, avvampando in continuazione.
Quando fu Daphne ad alzare la paletta, le cento Falci troneggiavano sul cerchietto di carta.
Hermione la guardò stupita. – Che c'è? E' così sexy! – disse la Serpeverde, alzando le spalle.
Harry sorrise alla bionda Serpe, sollevato: passate una serata con Daphne sarebbe stato piacevole o quantomeno non avrebbe corso il rischio di finire nelle mani di qualche fanatica.
Anthony e Finch vennero accalappiati rispettivamente da Lavanda e da Calì, per le cifre di cinquanta e sessanta Falci.
Hermione si raddrizzò sulla poltrona, mordendosi le labbra: toccava a Draco.
-E per ultimo, ma non ultimo, signorine, il Cercatore della Squadra di Quidditch dei Serpeverde, il bello e dannato per eccellenza, il ragazzo che ha spezzato centinaia di cuori, signore e signori, Draco Malfoy!- inutile dire che le ragazzine erano in delirio.
Il ragazzo scese le scale impeccabile nel suo completo nero, lanciando qualche occhiataccia a Paciock: non aveva gradito la presentazione.
Quando arrivò in fondo alla pista, fece rapidamente marcia indietro, cercando la Granger con gli occhi: la vide seduta in prima fila, con gli occhi fissi su di lui. Senza poterselo impedire sorrise, abbassando subito il capo per non farsi vedere: l'aveva ascoltato. Si era messa dove lui poteva vederla. L'asta di Draco durò ben quindici minuti alla fine dei quali Ginny uscì vincitrice per l'esorbitante cifra di centoventi Falci.
Hermione la guardò allibita – Ma che combini?- le chiese.
-Ti ricambio il favore.- sorrise.
- A questo punto, possiamo dichiarare conclusa l'asta. – disse la voce di Neville.
Un coro di protesta si levò dal pubblico ed Harry si appropriò del microfono.
- Manca ancora un candidato: signore e signori, Neville Paciock!- esclamò, mentre il ragazzo sbiancava e poi arrossiva: due colorazioni che si alternarono a lungo sul suo viso.
- Uno dei ragazzi più dolci di Hogwarts, ottimo studente e Gryffindor doc!- aggiunse il Salvatore del Mondo Magico.
Incredibile a dirsi, quella per Paciock fu una lotta ardua, alla fine della quale, la dolce Susan vinse alla stragrande, offrendo duecento Falci.



Silente salì sul palco, agitando le mani per calmare la folla. -Miei cari ragazzi e mie graziose ragazze, ringrazio tutti voi per il calore con cui avete partecipato a questo evento di beneficenza: l'impegno che i due gruppi hanno impiegato per la riuscita del loro progetto è davvero ammirevole e i risultati sono eccellenti.- sorrise l'uomo.
- Adesso vi chiedo di lasciare la Sala, senza creare confusione, ci rivedremo domattina a colazione.- aggiunse, indicando l'enorme portone che si aprì immediatamente.
Ci volle una mezz'ora, affinché tutti si decidessero ad uscire e nella Stanza delle Necessità rimasero solo Hermione, Draco e gli altri, più i professori. La McGranitt si avvicinò alla Caposcuola. – Signorina Granger, davvero complimenti!- sorrise, smagliante.
-Grazie professoressa, il merito comunque è di tutte.- rispose la ragazza.
Silente annuì. – Avrei dovuto aspettare domani, per comunicarvelo, ma dato l'impegno che ho visto stasera, ve lo dico adesso: l'eccellenza è d'obbligo.- disse ai ragazzi.
Hermione sorrise, soddisfatta, mentre Ron ed Harry levavano i pugni in aria: era il loro primo eccellente!
-Entro domattina saprete quanto avete guadagnato, passate una buona serata, ragazzi.- si congedò il Preside, seguito dagli altri due.
Finite le risatine e gli abbracci, calò un silenzio imbarazzante.
La bionda Serpe si avvicinò ad Harry. – Ti va di fare un giro?- gli chiese, facendo l'occhiolino alle amiche.
Lui lanciò uno sguardo alla Caposcuola dei Grifoni, poi annuì, imbarazzato.
Poco dopo, Ron, rosso come un peperone, grattandosi la testa si avvicinò alla Corvonero.
-Luna.,.- mormorò, ma lei lo interruppe. – Andiamo.- gli sorrise, semplicemente, prendendolo sotto braccio.
Rimasti soli, i quattro ragazzi si guardarono.
Blaise corse ad abbracciare Ginny, catturandole le labbra in un bacio tutt'altro che casto. Draco ed Hermione alzarono gli occhi al cielo.
Ginny lo prese per mano, avviandosi verso la porta, ma la voce dell'amica la fermò.
-Dove vai, è lui il tuo "premio"!- disse, indicando Malfoy.
Ginevra scosse la testa. – Per quanto Malfoy sia sexy Hermione, non ho proprio nessuna intenzione di passare la nottata con lui, in bocca al lupo!- le rispose, mentre il fidanzato se la rideva.
Hermione lanciò uno sguardo fugace verso la Serpe, poggiato contro la parete, tranquillo e con la solita sigaretta tra le labbra.
Si maledì mentalmente per quello che stava per fare: lisciandosi il vestito, tanto per sembrare disinvolta, si rivolse al ragazzo.
-Va' pure, Malfoy, ritieniti sollevato da ogni obbligo.- gli disse, sorridendo appena, poi si incamminò verso la porta al lato del palco.
Draco scattò, afferrandole il polso talmente forte da costringerla a girarsi. Gli occhi di ghiaccio risplendevano nella penombra.
-Un Malfoy paga sempre i suoi debiti.- sussurrò.
Hermione rimase a guardarlo, catturata e spaventata allo stesso tempo dall'affascinante alone di pericolo che quel ragazzo emanava.
Pochi istanti dopo il polso le fu liberato e lei se lo massaggiò leggermente: le impronte delle sue dita erano ben visibili sulla pelle candida.
Il ragazzo si avviò verso le poltroncine, prendendo qualcosa.
-Metti questo, fuori si gela.- le disse, porgendole un cappotto nero.
La Caposcuola annuì, rossa in viso. – Grazie.- mormorò. Il cappotto le andava larghissimo, però era di ottima sartoria.
Hermione si immerse nel bavero, aspirandone il profumo: l'odore di muschio e rose e di fresco dopobarba le fecero girare la testa.
Era il profumo di Malfoy, pensò, mentre guidata dalla mano di quest'ultimo sul suo braccio, usciva dalla Stanza delle Necessità.

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