Lo so, Dylan.
Lo so fin troppo bene.
Credimi.

''Anche io ti ho lasciato per vederti felice e ti ritrovo con gli occhi rossi e ubriaco.'' ribatto alzando le sopracciglia.

''Una volta te l'ho detto che eri tu la mia droga. Quando non ti ho, ricorro a qualcos'altro.'' bisbiglia scostandomi una ciocca di capelli dal volto.

E tu sei la mia, Dylan.

''Devi ricorrere anche a biondine che trovi in giro per la crociera?'' inarco le sopracciglia e lui abbassa lo sguardo.

''Ti ho vista col tuo amore e mi sono incazzato. Cosa avrei dovuto fare?'' ribatte lui con tono fermo.

''Quindi l'hai fatto per pura gelosia?'' domando e lui passa un pollice sulle mie labbra, facendomi arrossire.

''Esattamente. Anche tu stai con Eric per pura gelosia.'' inarca un sopracciglio con un mezzo sorriso.

''No.'' mento io.
Non posso dargli questa soddisfazione, non adesso, perché non ho ancora capito le sue intenzioni.

''Quindi sei felice con lui?'' ribatte, quasi sussurrando il che lo rende molto più attraente.

''Sì.'' mento di nuovo, rispondendo a monosillabi, sennò capirebbe quanto mi trema la voce.

''Non mentire, Belle. Non a me.'' mi accarezza il collo e poi le spalle, leggermente scoperte dal vestito.
Appoggia il bicchiere vuoto sulla scrivania davanti al letto e poggia una mano dietro al mio ginocchio.

Mi incita a sedermi sopra di lui e io ascolto.
Perché ha ragione, non posso mentirgli.
E soprattutto, non posso nascondergli il bisogno che ho di stargli vicina.

Preme le sue labbra sulle mie, facendomi arrossire all'istante.
È un gesto fin troppo dolce e intimo, qualcosa di cui entrambi abbiamo bisogno.

Dylan mi sfiora appena la mascella con le labbra morbide, mentre i nostri respiri si mischiano.
Si sofferma per qualche secondo sul mio collo, facendomi rabbrividire.

Senza levarmi gli occhi di dosso, senza nemmeno la minima intenzione di interrompere il nostro contatto visivo, ci spogliamo entrambi.
I nostri corpi emanano calore, desiderio, voglia di unirsi per non separarsi mai.

Forse non sarei mai riuscita a cambiare Dylan, forse nemmeno lui sarebbe mai riuscito a cambiare me.
Ma i nostri sguardi, le nostri mani sul corpo dell'altro, le nostre labbra, la nostra intesa...sono tutte cose che non sarebbero mai cambiate.

Esercita una leggera pressione sui miei fianchi, per poi finalmente far aderire i nostri corpi, dopo tanti lunghi mesi.
Emetto un gemito profondo, quasi gutturale, appena percepisco i nostri corpi fondersi.
Questa sensazione mi è mancata più di quanto volessi ammettere, a giudicare dal mio battito cardiaco che accelera ogni secondo di più.
Gli graffio la schiena, in preda al piacere, mentre ogni nervo del mio corpo sembra tremare in maniera incontrollabile.

Ogni singolo movimento di Dylan è travolgente, come le onde del mare che sbattono contro la nave.
E soprattutto è devastante, come la nostra storia d'amore.
Perché nonostante ci faccia soffrire, è anche l'unica a farci sentire vivi.

''Dylan...'' sussurro, incapace addirittura di formulare una frase di senso compiuto.
Vorrei urlargli che voglio vivere per sempre le sensazioni che sto provando in questo momento, che i nostri corpi sembrano modellati per fondersi insieme, che lo amo.

''Mi è mancato tutto di te, piccola.'' replica lui, all'apparenza in totale controllo di sé.
Ma appena i nostri corpi cominciano a vibrare, assaliti dal culmine incomparabile, capisco che la verità è ben diversa.

Si sdraia accanto a me, esausto, mentre il suo petto sale e scende al ritmo dei suoi respiri irregolari e ansanti.
Sento tutti i miei muscoli tesi, le goccioline di sudore mi provocano una sensazione di solletico sulla fronte e sul petto.

L'unica cosa che vorrei fare, in questo momento, è addormentarmi fra le sue braccia e dimenticarmi del mondo esterno.
Almeno per una notte.
Ma non posso, perché sennò Eric scoprirebbe tutto.

''Io devo andare.'' bisbiglio silenziosamente prendendo le mie cose, mentre spero che lui non ci rimanga troppo male.

''Ci sono abituato.'' risponde lui, facendomi sentire estremamente in colpa, tant'è che sento lo stomaco costringersi data quest'orribile sensazione.

''Un giorno lo capirai. Ne sono sicuro.'' aggiunge, delineandomi la mascella con l'indice.

''Che cosa?'' domando corrucciando le sopracciglia.

''Che non riusciamo a stare lontani l'uno dall'altra per molto tempo.
Un giorno lo capirai.'' ripete, facendomi rabbrividire.

''Forse in un'altra vita. Ma in questa mi sembra difficile.'' rispondo, come se spegnessi la capacità di provare emozioni.

Chiudo la porta alle mie spalle, lasciandolo confuso mentre sopprimo le lacrime con le ultime forze che ho nel corpo.

Il Tuo Punto DeboleWhere stories live. Discover now