-Potremo organizzare dei corsi di ripasso per gli studenti dei primi tra anni. – propose Hermione, sistemandosi un cuscino dietro la schiena.
L'occhiata delle altre fu un chiaro diniego. -Che ne dite di costruire tante ghirlande con i fiori e regalarle a tutti? – chiese Luna, con occhi sognanti.
- Vedi Luna – disse la Caposcuola Gryffindor, sorridendo sincera – è una bellissima idea, il fatto è che siamo in inverno, non ci sono fiori da raccogliere e poi, regalandoli, non guadagneremo niente.- le spiegò la ragazza. - Peccato.- mormorò la Corvonero.
- Ci sono! – esclamò Ginny, balzando in piedi. - Organizziamo una sfilata! –
Daphne si aprì in un sorriso radioso, mentre Luna batteva le mani. Hermione rimase in silenzio. -Che ne dici Hermione? Potremo cucire gli abiti noi stesse, decorandoli con la magia.- disse la Serpe, continuando poi rivolta a Ginevra – Domani potremo disegnare i modelli.-
Luna annuì – Mercoledì potremo andare ad Hogsmeade, nel pomeriggio, e acquistare le stoffe necessarie.- aggiunse.
Ginny sorrise – C'è un negozio in cui vado sempre, ci farà degli ottimi prezzi.-
La caposcuola dei Grifoni deglutii – Ragazze, riflettere: non sarebbe meglio dare ripetizioni ai ragazzi del primo?- Fu completamente ignorata.


-Alla buon'ora Malfoy! – esclamò Harry, mentre lui si avvicinava con tutta la calma che gli era propria, nonostante fosse in ritardo.
- Taci, sfregiato.-
- Calma, ragazzi.- intervenne Blaise, al fianco di Draco. Dopodiché lanciò uno sguardo divertito ad Anthony, poggiato al muro. Il Corvo abbassò la testa. Finch sorrise – Entriamo? – chiese, alludendo all'enorme porta che era apparsa sulla parete.
Spintonandosi, Malfoy ed Harry entrarono, seguiti dai sospiranti e rassegnati  amici. La Stanza delle Necessità,f atta apparire da Harry, era grande quanto una Sala Comune: tre divanetti intorno al camino, un tavolo rotondo, con sei sedie, un mobiletto bar.
-Complimenti, sfregiato.- mormorò Draco, servendosi da bere.
- Siediti Malfoy, non ho intenzione di stare qui tutta la notte: tira fuori qualche buona idea. – rispose Ron, mentre Zabini annuiva.
Si accomodarono al tavolo – Che ne dite di una caccia al tesoro?- propose Goldstein.
Blaise sorrise – Quanti anni hai, cinque?- lo schernì.
Draco ghignò – L'unico modo per racimolare soldi in fretta, è mettere in mostra il sottoscritto.- disse. Lo ignorarono.
-Ho trovato! Ci metteremo all'asta! – esclamò Finch, passando lo sguardo su Harry, Draco e gli altri.
- Prego? –
- Malfoy ha ragione: ci metteremo all'asta. Ognuno di noi passerà la serata con la ragazza che offre di più.- spiegò il Tassorosso.
Malfoy si accese una sigaretta, mentre gli altri valutavano l'idea. -Va bene.- acconsentì infine Harry.
-Dovremo indossare qualcosa di elegante.- disse Blaise.

-Dovremo scrivere tutti i nomi delle ragazze che potrebbero sfilare. – disse Ginny, porgendo la pergamena ad una infelice Hermione.
La ragazza sbuffò – A Grifondoro – cominciò la Ginny, mentre la mano dell'altra scorreva sul foglio. -Hermione Granger

Lavanda Brown
lesse ad alta voce la Caposcuola dei Grifoni. Poi scrisse i nomi dei Tassi. -Ci sono solo Hanna Abott e Susan Hossas* - disse.
- Per Corvonero, Luna? – e Luna dettò i suoi nomi.
- Allora: Luna Lovegood, Padma Patil. Dov'è Cho? – domandò Ginny, quando Hermione ebbe finito di leggere.
-Andrà via prima di Domenica, per questo non l'ho calcolata: i suoi vanno in Europa e lei li segue.- spiegò Luna.
- Mancano solo le Serpi, Daphne? –
Lei si strinse nelle spalle – Ci sono solo io, dato che Pansy è partita e non credo proprio che sia il caso di far sfilare Millicent – rise.
Le altre si unirono a lei. -Dunque, siamo nove. – constatò Ginevra.
- Credo che qualcuna debba regolare le luci, la musica, non vi pare? – chiese la bionda Serpeverde.
Hermione si illuminò – Lo faccio io! – si offrì.
Le altre negarono – Tu sfilerai, Granger, che ti piaccia o no. – disse risoluta Ginny.
-Che ne dite delle gemelle Patil e della Hossas? – propose Daphne.
- Perfetto.-
Hermione sprofondò sconsolata nel cuscino.


-Allora, ricapitolando: A Grifondoro, avremo Potter, Wesley, Fennigan e Paciock, dato che Thomas è via.- disse Blaise.- A Tassorosso, abbiamo solo te, Finch.- constatò ancora il ragazzo, ormai elettosi portavoce. – Per Corvonero, abbiamo Goldstein – quasi sputò il nome – Corner, e Boot* - continuò. - Per i Serpeverde, Malfoy, il sottoscritto, Nott e Flint.- concluse.
- Siamo dodici, racimoleremo un bel po'- disse pensoso Ron.
- Credi davvero che qualcuna pagherò per stare con te Lenticchia? – lo schernì Malfoy.
- Taci, Malfoy.-
- Non osare darmi ordini! –
- Adesso basta, abbiamo finito.- disse Harry, alzandosi. Gli altri lo imitarono.
-Dopodomani andremo ad Hogsmeade, per comprarci qualcosa di decente da indossare.- aggiunse.
-Io sono perfetto così. –
- Taci, Malfoy! – fu un coro.
- A domani.- si salutarono, prima di uccidersi.


- Goldstein.- la voce di Zabini lo fermò nel corridoio.
-Cosa?-chiese il ragazzo, deglutendo.
- Stai alla larga dalla camera della Lovegood, sono stato chiaro? – fu un sibilo.
- L'ho già lasciata, Zabini, che altro vuoi?-
- Se ci tieni alle gambe, ti conviene non muoverti dalla tua camera finché lei non è tornata a Grifondoro.- rispose il Serpeverde, sorpassandolo con una spallata.


-Buongiorno, ragazze! – esclamò una radiante Luna, aprendo la finestra. -Guardate! – indicò i tenui raggi di sole che riuscivano a filtrare le nuvole. Tutto era coperto di neve. - Su, andiamo a fare dei pupazzi di neve! – propose.
-Luna, noi abbiamo lezione.- sorrise Hermione.
- Dai, Hermione, che succede se non ci andiamo, per una volta?- la gomitata di Ginny le perforò una costola.
La Serpe annuì – Dai, Hermione! –
-Ti prego! – la fissò Luna, con occhi imploranti.
Hermione si morse le labbra: non aveva mai saltato una lezione, almeno non se non fosse questione di vita o di morte. Cominciò a sudare, torturandosi le mani. Non poteva farlo. -Va bene – disse infine, mentre le altre si fiondavano ad abbracciarla.
Caddero tutte e quattro a terra, ridendo come pazze. -Stiamo avendo una brutta influenza su di lei! – esclamò Daphne, rivolta a Ginny.


Harry e Ron correvano per i corridoi. Erano in un maledettissimo ritardo e la prima lezione era con Piton. Non ne sarebbero usciti incolumi, lo sapevano. Non avevano avuto nemmeno il tempo di fare colazione, ed erano affamati. -Dovrò aspettare l'ora di pranzo, per mettere qualcosa sotto i denti! – si lamentò Ron.  Arrivarono in classe trafelati, appena prima dello squillo della campana.
- Potter, Wesley, ringraziate la vostra fortuna, sfacciata.- disse Piton. I due si sedettero, dietro il banco vuoto in genere occupato da Ginny ed Hermione. Malfoy guardò con la coda dell'occhio il banco di Daphne: vuoto.
-Dov'è la signorina Granger?- chiese quasi in un sussurro il professore, incredulo. Harry e Ron si guardarono, sotto shock. Hermione non era venuta a lezione.


Malfoy vide San Potter e Lenticchia impallidire e si rese conto di poter vedere tranquillamente la cattedra di Piton. Mancava qualcosa.
Una testa colma di ricci. La Mezzosangue, dov'era? Possibile, che Miss So-tutto-io non fosse venuta a lezione? Era in fin di vita?
Guardò Blaise, altrettanto preoccupato per l'assenza della Piattola. Piton, tentando di darsi un contegno, cominciò la lezione.
-Chi mi sa dire a cosa serve una Pozione Felix Felicis? – chiese.
Nessuna mano si sollevò.

Il Nostro Sangue || Dramione Where stories live. Discover now