23 - Parole

5 1 3
                                    

Il sole stava sorgendo, coperto dalle nubi, ed un uccellino cantava allegramente sul ramo di un pioppo nel giardino dell'ICP. Quel grande edificio grigio scuro, la cui estetica di basava su ferree regole geometriche e non lasciava spazio all'immaginazione, non era mai apparso così calmo negli ultimi cinque anni. Cioè, da quando esisteva. Aleggiava una strana pace, come se le grida dei CP si fossero improvvisamente spente tutte. I soliti schiamazzi che provenivano dall'ala dei "Disturbi della quiete" (CP che urlavano disturbando gli altri o molestavano il personale, rinchiusi in delle celle particolari in un'area circoscritta) non si sentivano da qualche ora, e tutto sembrava stare in bilico su un filo invisibile.

La signorina Foster aveva notato quella quiete, ed aveva deciso di dirigersi più silenziosamente possibile verso la cella di Sol, che quella notte non aveva potuto dormire con lei a causa delle regole imposte dal dottor Dickens.

Era passata una settimana dal piccolo incidente con il controllo del Potere del ragazzo, il Consiglio delle Isole non si era ancora presentato, e la vita era tornata alla normalità: Lucy visitava i CP tutti i giorni, man mano che andava avanti sempre più di loro si avvicinavano alla liberazione... Ovviamente, Dickens aveva richiesto di parlare bene con la signorina della situazione "PS" anche conosciuto come (o "aka", come diceva sempre la signorina) "Problema Sol". I due si erano confrontati, ed avevano deciso assieme che sarebbe stato meglio controllare da vicino le attività del ragazzo: Lucy poteva fargli visita tutti i giorni, lui poteva passare alcune notti fuori dalla sua cella, ma alla fine di ogni incontro la signorina doveva comunicare a Dickens eventuali cambiamenti.

Questo, Sol, lo sapeva bene.

Una volta arrivata davanti alla cella, la aprì con la chiave magnetica ed entrò, chiudendosi la porta alle spalle. La chiave, era un oggetto che Dickens le aveva consegnato solo di recente, nonostante per legge tutti coloro che facevano parte del personale dovevano averne una.

"Oh buongiorno" la salutò il ragazzo, sfoggiando una bellissima camicia azzurra infilata nei jeans neri "come stai?" chiese, avvicinandosi a lei. La ragazza gli rivolse un bel sorriso, mettendosi sulle punte dei piedi per abbracciarlo e stampargli un bacio sulle labbra. Ormai la loro si era trasformata in una relazione seria: tra sere passate assieme nell'appartamento di Lucy, giornate intere buttate per cercare di domare i propri Poteri e le continue visite della signorina ai CP, seguite regolarmente da una visita rigenerativa nella cella di Sol, erano giunti alla conclusione che la loro era una relazione ufficiale.

"Tutto bene" rispose la ragazza, sorridendo "tu?"

"Ancora vivo" affermò Sol ridendo "hai visto che bella?" chiese, facendo una piroetta per mostrare bene la camicia. Lucy scoppiò a ridere nel vederlo fare quel movimento.

Il fatto che lui potesse vestirsi in maniera diversa da tutti gli altri CP, poi, era una storia tutta da raccontare: tutti i CP che arrivavano nell'Istituto, prima o poi avevano diritto ad un desiderio. Le richieste venivano scritte dagli infermieri con data, ora e numero del CP, e venivano poi mandate al dottor Dickens in persona, che le controllava e decideva quali approvare.

Spesso i CP chiedevano cose come la possibilità di uscire una volta a settimana dall'Istituto (chiaramente con dieci uomini della sicurezza al seguito e solo per due ore), o di ricevere quotidianamente del materiale per disegnare, o una penna per scrivere, o uno specchietto in cui potersi guardare. Spesso e volentieri venivano accontentati, e Sol aveva chiesto di poter usare ogni giorno i suoi vestiti. "Alla vista di quella richiesta sono rimasto sconcertato" aveva raccontato Dickens un giorno "voglio dire, abbiamo dovuto mandargli la sicurezza a casa per recuperare i suoi vestiti, ed ogni mattina lui dice esattamente cosa vuole e noi glielo portiamo". A sentire quella storia, Lucy Foster era scoppiata a ridere immaginandosi il dottore che riceveva quella strana richiesta.

SMILE Where stories live. Discover now