36. Jase: Corsa

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Correvamo a perdifiato. Mi seguivano tutti perché ero l'unico che conosceva la strada, ma all' improvviso sentimmo un grido di dolore. Mi fermai di scatto e mi voltai giusto per vedere mia sorella cadere a terra con una espressione di dolore suo volto. La raggiunsi immediatamente «Joy!» esclamai sorreggendola ma ciò provocò un altro grido. Controllai quale fosse la causa e vidi la sua gamba destra incastrata in uno di quelle trappole per animali che si attivava a pressione. Dall'aria arrugginita che aveva doveva essere lì da molto tempo. Diamine, siamo ancora troppo vicini. E cosa diavolo ci fa questa trappola qui?! I denti dell'oggetto erano conficcati nel polpaccio di mi sorella e tutta la gamba era intrisa di denso sangue rosso che mi fece temere il peggio. Ne stava perdendo troppo. Frost avanzò verso di lei e si inginocchiò allungando le mani sul metallo, ma le sue mani tremavano troppo e fecero urlare di dolore mia sorella. Il ragazzo la guardò dispiaciuto «Zach. È di metallo, riesci a liberarla?» Zach si avvicinò immediatamente mentre mia sorella gemeva e respirava intensamente con gli occhi lucidi. Ma non pianse. Era troppo forte per piangere. «Jase, è molto arrugginita e nelle mie condizioni riesco a liberarla solo per mezzo secondo massimo » disse corrugando la fronte «Dev'essere abbastanza svelta da levare la gamba in quel lasso di tempo, solo che quando le lame verranno estratte... Farà più male che adesso» disse. Vidi il terrore negli occhi di mia sorella «Tranquilla Joy ti aiuto io. Te la tiro fuori appena Zach sblocca la trappola» le dissi spostandole una ciocca di capelli dalla fronte. «Farà male Jase» sussurrò «Ehi, Annie.» Frost si inginocchiò accanto a lei, di fronte a me «Ricordi come si combatte il dolore? Sei la più in gamba lo so che lo sai» disse fissandola intensamente negli occhi «Devo concentrarmi su qualcos'altro. Non posso pensare alla ferita» disse lei con lo sguardo intrecciato al suo «Concentrati su di me, okay? Guardami» disse mettendole una mano sulla guancia «Lo so che mi fissi sempre quando pensi che non guardi, Annie» sussurrò sorridendole rassicurante avvicinandosi a lei «Ti sbagli» disse lei cocciutamente mentre lui le sorrideva, accarezzando la guancia con il pollice «Concentrati su questo» sussurrò. Annullò la distanza che c'era tra loro e la baciò con intensità, tenendole una mano sulla vita e l'altra dietro la nuca. In quel momento Zach aprì la trappola di scatto facendo schizzare il sangue di Joy un po' ovunque, la sentii irrigidirsi e Seth gemette dal dolore, mentre io liberavo la gamba di mia sorella da quei mostri dentati. La trappola si richiuse fendendo l'aria. Frost si era staccato da lei, con il sangue che gli colava giù per il mento. Evidentemente lei l'aveva morso quando ha provato dolore. Infatti, anche Joy aveva la bocca sporca di sangue, ma invece di pulirselo, fissò intensamente Frost con sguardo malinconico. «Grazie Seth. È stato... Più facile sopportare il dolore» sussurrò questa abbassando lo sguardo e mordendosi il labbro inferiore «Figurati» disse lui mentre si allontanava. Recuperò il corpo esanime di Nox. Opal si offrì di aiutare a sorreggere mia sorella e riprendemmo ad allontanarci. Il più in fretta possibile.
Finalmente iniziai a sentire il fruscio degli animali e il ronzio degli insetti, segno che non eravamo più in territorio nemico, ma era presto per cantare vittoria. I Ribelli si erano risvegliati. Ci stavano raggiungendo. Più che percepirlo era un mio senato senso. E anche una buona dose di conoscenza in anni passati tra le loro schiere. Ma da dove vengono? Non ricordavo ce ne fossero così tanti! Individuai finalmente il Jet e mi affrettai ad attivare lo sportello. «Avanti avanti!» li incitai per farli salire più in fretta. Mai mi erano sembrati così lenti. Allungai una mano e creai un muro di fuoco nel tentativo di rallentare qualunque inseguitore «Scusa foresta. Sono convinto che ti spegneranno.» dissi. Salii anche io e depositai Max. Mi fiondai sui comandi e li attivai. Seth mi raggiunse e mi aiutò a sistemare i preparativi. Per uno che soffriva di mal d'aereo, conosceva veramente molto bene il velivolo. Decollammo a tempi record, senza controlli di sicurezza. Piegai il muso del jet verticalmente facendo rotolare tutti verso il fondo del jet, ma dovevo salire il più possibile non mi potevo occupare del loro confort. Ad una quota abbastanza alta raddrizzai il velivolo, ma qualcosa ci urtò. Poi qualcos'altro. Attivai il radar di quel jet che individuò un nemico proprio dietro di noi. «Ehi Frost! Non è che questo coso ha un turbo o ancora meglio delle armi integrate?» chiesi. «Ma dove credi che siamo? In un film fantascientifico?» disse lui. Ma appoggiò una mano su un pannello che disse "accesso negato". «Le armi sono fatte per gli Imperium, rispondono al controllo degli elementi.» disse «Ma io non ho i requisiti per accedervi» affermò «L'avevo capito.» dissi brusco. Se solo quello sconsiderato di Nox si fosse sveglio... Lui era un genio con queste cose di tecnologia. Era uno dei suoi tanti passatempi preferiti. «Prendi i comandi» ordinai a Frost mentre deviavo per evitare un altro attacco nemico. Mollai il volante e precipitammo di diversi metri finché Frost, che era sbiancato, lo afferrava «Dio... Devo vomitare» sussurrò «Fatti passare il mal d'aereo. Non morirò per una stupidata simile.» dissi mettendomi davanti allo scanner. Non ero un'esperto. Ma qualcosa avevo imparato. Iniziai a smontare il pannello e mi parai davanti a fili e circuiti. Okay, non ho imparato abbastanza. Opal mi raggiunse. «Qual è il problema? Ci stanno raggiungendo!» esclamò «Per le armi abbiamo bisogno dell'accesso e...» Opal non mi lasciò finire. Mandò una scarica elettrica tra i circuiti facendoli sfrigolare. «Prova adesso» dichiarò «E tu. Sembra che tu stia per vomitare, fa prendere me il volante» esclamò Opal spingendo via Frost. Leggermente stupito rimisi a posto il pannello e ci appoggiai su la mano. "Accesso acconsentito". Disse la macchina «Giuro Opal che ti bacio!» esclamai entusiasta «No, che non lo farai» intervenne Zach dal fondo del Jet. Due cilindri spuntarono dalla mia postazione e una maschera calò sui miei occhi. Infilai le mani dentro i due cilindri e posizionai meglio la maschera davanti ai occhi. Avevo una visione totale di tutto ciò che circondava il Jet. Fico! Mi sembra di essere in sala giochi con realtà virtuale. «Okay, vediamo come funziona» ghignai mentre individuavo il veicolo nemico. "Registrazione effettuata. Imperium del fuoco. Imperium dell'acqua" disse la voce «Mi spiace, non volevo confonderti» mi scusai con il computer. Strinsi la presa e dominai il mio elemento. Il veicolo plasmò il mio potere in un'arma potente che attaccò il velivolo nemico. Quelli risposero all'attacco ma grazie alla prontezza di riflessi di Opal, riuscimmo a schivarne molti. La battaglia continuò a fior di colpi finché non venimmo colpiti in pieno. Opal perse il controllo e iniziammo a precipitare a spirale. Il motore dell'ala desta era in avaria. Joy mi raggiunse zoppicando a fatica ed equilibrio precario. «Fammi prendere il tuo posto!» mi gridò. Non me lo feci ripetere due volte e grazie a Joy recuperammo terreno. Opal riprese il controllo. «Apri lo sportello!» ordinai ad Opal «Che vuoi fare!» esclamò Joy. «Vedrai» replicai senza guardarla. Recuperai una corda che legai ad un sedile, assicurandomi che fosse stretta e poi feci lo stesso con me. Fissai l'area aperta sotto di me e ascoltati il rombo del vento assieme al sibilino del motore rimasto, poi mi buttai nel vuoto. Penzolai e venni sbattuto come una bambola di pezza dal vento, girai più volte su me stesso e quasi mi impiccai con la corda. Mi veniva voglia di vomitare oltre al fatto che mi girava la testa. Comunque individuai il velivolo nemico e iniziai a controllare il vapore acqueo delle nuvole. Le indirizzati verso il nemico. Li solidificai. Ghiacciai le pale del motore e quando quello iniziò a precipitare sorrisi e iniziai ad arrampicarmi sulla corda. Zach mi diede la mano sana e mi tirò sù. Lo sportello si chiuse immediatamente dietro di me e lo smorzare del rumore del vento mi diede una grande sensazione di trionfo. «Emh... James?» mi chiamò Opal. Mi precipitai verso di lei passando di nuovo alla preoccupazione «Cos'è questa luce rossa lampeggiante?» mi chiese lei allarmata «C'è una perdita esterna di olio e carburante» dissi «Quindi?» chiese lei senza guardarmi. «Quindi? Quindi siamo fottuti» dissi tranquillamente. «Cosa? Ferma la perdita!» esclamò Zach «E come faccio?!» protestai «Ma non eri tu quello che sapeva fare tutto?» insistette lui «Seth sta male!» esclamò mia sorella notando il suo ex con una mano sullo stomaco e l'altra sulla bocca «Qui stiamo tutti male principessa!» esclamò Zach. «Non per mettervi nel panico... Ma stiamo perdendo quota» ci annunciò Opal. «Calmatevi ragazzi» disse una voce. «Max» sussurrai sollevato. Lo raggiunsi immediatamente «Stai meglio?» chiesi perché bene non stava «Sì, è possibile. Come è possibile che da qui a dieci minuti potrei essere morto.» affermò sedendosi. Si lamentò del dolore poi disse «Potete rallentare la perdita e arrivare fino in Alaska» disse «Non è difficile con due Imperium che sanno controllare il metallo.» disse guardandoci tutti uno ad uno. «Uno ha lo stomaco capovolto, l'altro ha un braccio fuori uso, ed entrambi sono sfiniti» lo informai. «Possono sempre collaborare.» affermò l'uomo. «Non dovete nemmeno uscire.» aggiunse. Sapete com'è controllare la terrà, vero?» Zach e Frost incrociarono i loro sguardi e poi annuirono. «Quando sentite la terra, quando evocate il vostro elemento sentite la sua presenza, percepite tutto del terreno che vi circonda, com'è fatto e come volete che sia. Lo stesso vale per il metallo. Espandete i sensi e aggiustate la falla.» disse semplicemente «Più facile a dirsi che a farsi» mormorò Zach. A quel punto Frost vomitò «Ti capisco, amico» commentò Zach mentre mia sorella aiutava il suo ex. Joy offrì un'altra pastiglia per il mal d'aereo al ragazzo che poi si diresse assieme a Zach il più vicino possibile al lato della falla. Chiusero gli occhi e appoggiarono entrambe le mani sul pavimento. Passarono interminabili secondi in cui tutti rimasero in silenzio. «SÌ!» esclamò Opal «La lucina si è spenta!» disse entusiasta. Joy si fiondò su Frost e lo abbracciò «Sapevo ce l'avresti fatta! Anche con la nausea!» esclamò stringendolo. Il ragazzo era troppo stupito per poter rispondere all'abbraccio. Poi sorrise e le appoggiò una mano sui capelli. Joy si irrigidì e si staccò immediatamente imbarazzata. Come se si fosse improvvisamente scottata. «Ma sembra che il carburante stia finendo...» Opal distrusse il buon umore a tutti con quell'unica frase. «Forse riusciamo ad arrivare in Alaska. Non possiamo permetterci di atterrare in mezzo ai Popolani, non abbiamo il Flash e questa non è una missione autorizzata dalla B.L.C., Christopher Barker mi odia, quindi potrebbe aver ordinato le altre Basi di non salvarci e voi avete un grandissimo bisogno di cure mediche, se non ci presentiamo direttamente da Sophie potrebbero non aiutarci...» dissi io. «Riponi veramente poca fiducia nella Brain Limitless Company» disse Max. «Ho i miei buoni motivi» replicai.

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