2. Jase: Sono all'Inferno

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Aprii gli occhi ma non c'era differenza. Il buio sovrastava qualsiasi cosa, neppure un briciolo di luce. Ecco. Sono all'Inferno. Pensai. Le luci si accesero all'improvviso, il che mi costrinse a strizzare gli occhi. Preferivo decisamente l'oscurità. C'era un che di rassicurante in esso. Cercai di sollevare la mano per oscurare quella luce ma non riuscii a muoverla. Socchiusi un occhio e vidi delle cinghie che me la legavano al candido letto. Spostai immediatamente lo sguardo sull'altro braccio e vidi la medesima cosa, così tirai le gambe ma erano io completamente bloccate anche quelle. Ma cosa...?! Rischiai di andare nel panico, ma l'esperienza mi aveva insegnato a mantenere sempre il sangue freddo in qualsiasi situazione. «Come stai?» sentii la sua voce fredda e senza emozioni chiedere. Sì, sono decisamente all'Inferno «Piuttosto dolorante ma tutto, okay» risposi con leggerezza come se stessimo conversando davanti ad una tazza di té. Lei rise istericamente «Ti ho sempre adorato, lo sai? Non la biasimo per essersi innamorata di te» rispose calma «Non la biasimo nemmeno io» risposi arrogante «Ti starai chiedendo come mai tu sia ancora vivo» riprese ignorandomi «Quando mi hai infilzato non hai toccato gli organi vitali di proposito» dissi «Vero.» «Volevi solo farle credere di avermi ucciso» continuai con il tono alterato rabbia, stringendo violentemente i pugni «Giusto» «Volevi solo farla soffrire! Perché?!» ringhiai cercando di alzarmi, di attaccarla, ma le cinghie mi trattenevano saldamente nel letto. Poi iniziarono a scaldarsi, a bruciare, facendomi urlare dal dolore «Sta buono... Ho le mie ragioni piccolo Geminus. Ma se voglio che lei superi il suo limite... Ho ancora bisogno di te. Sarà divertente. Peccato non abbia il Flash a disposizione, avrebbe reso tutto più divertente... Ma che dico! Su di te non avrebbe avuto effetto, sei troppo sentimentale. Sei stato furbo a mollarlo a lei. Sapevi che ti sarebbe successo qualcosa?» «So solo che l'avrei salvata a qualunque costo» risposi a denti stretti dal dolore. Le cinghie smisero di bruciare, lasciandimi la pelle intorno ai polsi e le caviglie urlanti dal dolore. «Ti terrò qui dentro ancora per un po', voglio aspettare che si calmi, per poi distruggerla di nuovo. Nel frattempo... Si prenderà lei cura di te» si alzò dalla sedia elegantemente, ascoltai i suoi tacchi lasciare la stanza e quelli di un'altra entrare. «Ciao James» canticchiò Courtney. Ho già detto che sono finito all'Inferno? «Mi avete legato ad un letto con cinghie che si surriscaldano appena lo faccio io, ma siamo nei romanzi di Stephen King? Liberatemi» ordinai «Sei ancora debole, caro. Riposa sul letto. È già tanto che non ti abbiamo appeso con delle catene di ferro e frustato con una frusta elettrica per farti svegliare.» commentò lei «In realtà Susan lo voleva fare, ma io l'ho convinta a non ferirti ulteriormente. La tua ferita all'addome deve ancora guarire e prova ad indovinare chi dovrà farti da infermiera?» mmm, non so Albus Silente? «Io!» cinguettò felice. Beh, ci sono andato vicino, il suo pollo arrosto sarà la mia infermiera! Nah, che offesa per Fanny «Mi tieni il broncio?» mi chiese sedendosi sul mio letto. Era una perdita di tempo parlare con quella ragazza, anche se temevo che avremmo passato fin troppo tempo insieme. «James Sharp, dovresti ringraziarmi se sei disteso comodamente su un letto e non a marcire sotto le torture di Susan. Lo sai come piacciono a lei i prigionieri» mi sussurrò all'orecchio. «prima o poi mi dovrai parlare» continuò appoggiando l'indice sul petto e iniziando a disegnare cerchi invisibili «ti rendi conto che sei il prigioniero più fortunato di tutti i tempi?» e io che pensavo di essere la persona meno modesta sulla faccia della Terra «poter avere me.» continuò. Chiusi gli occhi e voltai la testa dall'altra parte, chiaro segno di non voler ascoltarla un secondo di più. Lei si alzò dalla sedia, furibonda. «Io proprio non ti capisco, James. Ti sto dando un'altra possibilità con me e tu la butti via così? Non mi lamento nemmeno del fatto che ora non sei più un luogotenente e ti accetto ugualmente!» sbottò. Rimasi con gli occhi chiusi e tentai di ignorarla. La sentii sospirare e uscire dalla stanza.

Passare tre settimane e vedere solamente la faccia di Courtney Young non è bello, anche se altri ragazzi ne sarebbero più che felici, perché per quanto quella ragazza possa essere irritante ha un bel volto e un corpo da fotomodella.
Ero un prigioniero esemplare. Non mi lamentavo, non facevo capricci, non gridavo dalla disperazione, non facevo casini, non trattavo con le guardie, non mi fingevo morto, non rifiutavo il cibo in segno di protesta... Rimanevo per la maggior parte del tempo con una palla di ferro legata al piede che mi limitava i movimenti, oltre che causarmi ustioni di terzo grado se solo tentavo di liberarmene, a chiacchierare con me stesso nella mia mente, perchè mi rifiutavo di parlare con Courtney, ed era fantastico all'inizio, perché potevo conversare con qualcuno di intelligente ed affascinante. Solo che dopo una settimana era diventato abbastanza noioso perché i dibattiti non avevano mai fine. Alla fine mi decisi ad elaborare un piano di fuga. Forse l'avrei dovuto fare prima ma mi sono autodistratto con la mia incredibile personalità. Sì, sono troppo arrogante anche per me stesso. Solo che per prima cosa dovevo convincere Courtney, e non sarebbe stato difficile dato che preferisce me a Susan, almeno, così credevo.
«James! Ti sono mancata?» chiese Courtney entrando con il vassoio del pranzo. «Tantissimo» replicai con sarcasmo «Davvero James. Ti potremmo dare un'altra possibilità. Aiutaci nei nostri piani» disse con tono suadente accarezzandomi il braccio con le punte delle sue lunghe dita da artigli di rapace, dopo aver appoggiato il vassoio sul tavolino. «E se fossi io a dare a te un'altra possibilità?» le chiesi afferrandole il mento tra il pollice e l'indice, avvicinando il mio volto al suo. Vidi la brillatenzza negli suoi occhi azzurri, una luce che significava speranza. Ma nulla di paragonabile a quelli verde smeraldo della mia ragazza. (a.a. E ho fatto rima ah ah) «James. Come vorrei che quello che stai dicendo fosse vero» mormorò tristemente. Mi allontanai di scatto da lei e mi misi a mangiare «Puoi andare Courtney» lei mi obbedì senza opporsi e uscì chiudendo i numerosi chiavistelli da fuori. Peccato che in questa prigione sia tutto ignifugo perché avevo una gran voglia di bruciare qualcosa. O tutto.

Angolo autrice
Eccovi un regalo pre Hunger Games scolastici, vi è piaciuto?

Ragazze/i le vostre reazioni alla presunta morte di James sono state tutte differenti. Alcuni non ci credevano, altri speravano che lo resuscitassi, altri hanno accettato la morte più in fretta di quanto pensassi, altri ancora mi hanno insultato a morte (p.s. Odio gli insulti e vi insulterei di rimando, ma non sono tanto infantile) okay accetto la scenata e lo sfogo, ma non venitemi a fare la predica dicendo che ho fatto una cazzata e cazzate varie, perché siete voi che dite cazzate se affermate cazzate del genere. Non vi permettete di insultarmi. Poi ci sono i miei preferiti. Quelli che hanno notato che non ho mai detto che è morto, ho scritto che era crollato dopo che era stato infilzato e poi Sophie era in volo e non ha potuto controllare da vicino, quelli che speravano ancora che fosse vivo in un modo o nell'altro iniziando a ipotizzare cosa Susan ne avrebbe fatto di lui. Complimenti a questi fan! Ci avete azzeccato, Susan lo utilizzerá contro di lei ma non gli fará il lavaggio del cervello. James è l'unico personaggio che sà chi è veramente lui, sa cosa vuole. Detto questo James non è vivo perché mi avete spaventato con le vostre minacce, non l'ho mai voluto uccidere in questo modo, lui è vivo perché mi serve, lontano da Sophie è vero, ma mi serve altrove. La veritá è che ho ancora qualche buco per il terzo che spero di poter risolvere in fretta. Inoltre ci tenevo a precisare che James non è il personaggio più importante del libro, se lui non ci fosse, la storia andrebbe avanti ugualmente. Non è una caspio di storia d'amore! Se cercate happy end, un e vissero felici e contenti senza perdite di cari e di se stessi, non è questo il caso! Se non siete in grado di capire che non esisteranno solo emozioni positive, allora non leggete più questa storia. Voglio essere capace di farvi ridere e sognare, è vero, ma voglio anche farvi piangere, sperare, gridare perché è questo che hanno fatto a me i miei libri preferiti. Detto questo, il fatto che Jase ora sia vivo non vuol dire che alla fine non decida di farlo fuori ugualmente e nessuno degli altri miei personaggi ha l'immunità. Temete una morte dolorosa? Preparatevi psicologicamente o smettete di leggere se non riuscite a sopportarlo. Non sono mai stata così aggressiva in un angolo autrice ma mi avete fatto veramente arrabbiare nel libro precedente (solo alcuni di voi), oltre a non avere avuto fiducia nelle mie decisioni. Non dico che io non sbagli mai, miseriaccia, ci mancherebbe, ma dopo aver letto tutti questi capitoli dove ho messo una parte di me, pensavo che avreste capito le mie scelte. Detto questo, vi informo che vi adoro ancora tanto quanto adoro il mio letto, ed è tutto dire perché ammettiamolo, niente è meglio del letto.
Sopra, David Law!
Qui sotto, tanto per darvi un'idea sull'età dei personaggi.

Nella storia siamo inizio Maggio quindi:
Sophie Hunter: 17
James Sharp: 17
Joanne Sharp: poco tempo a 17
Aiden Ryder: 17
Seth Frost: 17
Skyler More: morta a 17
Lucas Steel (Nox): 19
Zachary Day: 18
Opal Day: 18
Meng Xu (Max): 50
Arianne Barker: 10
Aylen Mittal: 18
Theresa Hunter: morta a 35
Silas Hunter: 38
Amber Keller: morta a 35
Scarlett Hunter: 8
Robert Steel: 41
Mark Carson: 46
Christopher Barker: 57
Susan Blackwood: 55
Ellen "Sullivan" Frost: morta a 41
Edmund Frost: morto a 37 (quando Seth aveva 9 anni)
Valentin Santos: 46
Diego Santos: morto a 16
David Law: 37
Michael McEwan: 28
Courtney Young: 17
Philip Smith: 19

Allora, come avrete capito tutto il terzo libro sarà visto dal punto di vista di Sophie e, udite udite, da James Sharp, come nel libro precedente era diviso tra la nostra protagonista e Jo, di cui non ci sarà più il punto di vista (ma ci saranno i POV sorpresa come nel libro precendente, rari ma presenti). Il motivo è lo stesso, si sono divisi ed è importante aggiornarvi gli avvenimenti da ambe due i fronti e poi James ha un sacco di cose da raccontarvi e sono sicura che rimarrete ad ascoltarlo con grande gioia. Scoprirete finalmente qualcosa su di lui e sulla Sophie dodicenne che tanto vi ha incuriosito, ma anche i luogotenenti non scherzano. Se vi state preoccupando della squadra dei Geminus, non fatelo perché non mancheranno e se incontreranno prima Sophie o James sarà da vedere ;) Questo angolo autrice si sta facendo tremendamente lungo, ma credo di avervi detto tutto, Quindi ci vediamo il prossimo fine settimana! ;)

Elements: Perdita (in revisione) Where stories live. Discover now