✓ Seoul, Why Do You Sound Lik...

By amemipiaceilcocco

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{COMPLETA} «Pensaci, saremmo proprio una bella coppia. Tu la brava ragazza della porta accanto e io il bastar... More

intro
prologo
uno
due
tre
quattro
cinque
sei
sette
otto
nove
dieci
undici
dodici
tredici
quattordici
quindici
sedici
diciassette
diciotto
diciannove
venti
ventuno
ventidue
ventitré
ventiquattro
venticinque
ventisei
ventisette
ventotto
ventinove
trenta
trentuno
trentadue
trentatré
trentaquattro
trentacinque
trentasei
trentasette
trentotto
trentanove
quaranta
quarantuno
quarantadue
quarantaquattro
quarantacinque
quarantasei
quarantasette
quarantotto
quarantanove
cinquanta
cinquantuno
cinquantadue
cinquantatré
cinquantaquattro
cinquantacinque
cinquantasei
cinquantasette
cinquantotto
cinquantanove
epilogo
the end

quarantatré

638 22 3
By amemipiaceilcocco

Nonostante le mille preoccupazioni, anche la seconda performance andò alla grande. Il pubblico non aveva smesso di battere le mani nemmeno un momento. Le urla erano addirittura triplicate durante la mia complicata parte in inglese che, grazie al cielo, ero riuscita a completare senza incespicarmi o mordermi la lingua.

Eravamo tutte quante fiere del nostro ottimo lavoro!

Scendemmo dal palco, stringendoci l'un l'altra, temendo che la magia potesse finire presto. Come se una volta messo il piede fuori dal palco, tutto sarebbe tornato normale.

Per me, in un certo senso, fu così. Pronti per entrare in scena dopo di noi, c'erano niente meno che i BTS. Le mie quattro compagne immediatamente si preoccuparono di inchinarsi in segno di educazione, ma io rimasi immobile, incapace di muovere un solo muscolo del mio corpo. Tutti i loro occhi erano rivolti su di me, in un miscuglio di sconcerto, confusione e felicità alquanto destabilizzante. Gli occhi di Hoseok sprizzavano di gioia e quelli di Jimin erano nostalgici. Namjoon e Yoongi sembravano essere fieri di me, mentre Jin e Taehyung sembravano sul punto di volermi abbracciare. Jungkook... Be', non era cambiato nulla rispetto alla discussione che avevamo avuto nel mio camerino. Non era contento che fossi lì, per farla molto semplice.

«Chae!» mi chiamò Eunbi, tirandomi una leggera pacca sulla coscia. Secondo le ragazze, io e i BTS non ci conoscevamo e sarebbe stato maleducato da parte mia non inchinarmi a dei miei superiori. Velocemente, mi piegai in avanti, bofonchiando parole confuse per chiedere scusa.

«È stata un'esibizione coi botti!» si complimentò Hoseok, battendo le mani ripetutamente. Sembrava realmente compiaciuto.

«Sono d'accordo!» sorrise Namjoon, allacciando un braccio intorno al collo di Jimin. «Vi abbiamo guardato da dietro le quinte e sembra che foste sul punto di incendiare tutto!»

Tutte le ragazze scoppiarono a ridere, prese alla sprovvista dai complimenti dei BTS. Devo ammettere che ricevere complimenti da parte di una delle band kpop più famose non era per nulla male.

«Vi ringraziamo moltissimo, sabaenim!» disse Yujin, inchinandosi per l'ennesima volta. Le altre annuirono, concordando.

Sentivo la pelle bruciare sotto le occhiate furtive dei ragazzi.

Chiacchierarono per qualche altro minuto, fino a che non furono chiamati sul palco. Quando se ne andarono, rilasciai un respiro che non sapevo di star trattenendo.

«Sono stati gentilissimi!» annunciò vivacemente Eunbi, portandosi una mano sul cuore.

«Ci hanno riempito di complimenti!» continuò Seoyun, incredula. «Voglio dire, sono i BTS, mica un gruppo qualsiasi!»

«Credo che Namjoon e Yoongi fossero letteralmente infatuati della piccola Chaeyoung!» ridacchiò Nari, allacciando un braccio intorno alla mia vita. «Devi averli distrutti, con quel rap aggressivo!»

Fu il mio turno di ridacchiare per il nervosismo.

«Non penso.» mormorai a bassa voce, spostando il peso da una gamba all'altra, in imbarazzo.

«Jungkook è timido come si dice in giro!» disse Yujin. «Non ha detto una parola!»

Involontariamente, alzai un sopracciglio. "Timido" era l'unico aggettivo che non avrei mai utilizzato per descrivere Jungkook.

«Secondo me era troppo concentrato, anche lui, su Chae!» Nari mi pizzicò una guancia con fare amichevole. «Hai fatto una strage di cuori, Chaeyoung-ah!»

«È vero, l'ho notato anche io!» disse Seoyun. «Tutti quanti non facevano altro che lanciarle occhiate ammaliate!»

Sgranai gli occhi.

«Non è vero, unnie!» borbottai, grattandomi la nuca a disagio.

«Chissà, magari tra qualche anno diventerete grandi amici!» continuò lei, sognando ad occhi aperti.

«Finiranno con lo sposarsi!» sostenne Eunbi, formando tanti piccoli cuoricini con le dita.

Con chi dovrei sposarmi, esattamente? Un brivido mi percorse tutta la schiena.

Ben presto, smettemmo di parlare, per osservare l'esibizione dei BTS. Avevano deciso di voler restare lì, appena sotto il palco, per godersi in primo piano la loro performance. Non riuscendo a resistere ai miei istinti, decisi di restare con loro, curiosa di vedere la loro nuova esibizione.

Taehyung fu il primo a cantare, utilizzando un registro grave.

Per te, potevo fingere di essere felice anche quando ero triste

Per te, potevo fingere di essere forte anche quando ero ferito

Per l'amore dell'altra persona, aveva deciso di essere forte e fingere, di nascondere le proprie vere emozioni e i propri sentimenti.

Subito dopo, sbucando attraverso i ragazzi, fu il turno di Jungkook che, inginocchiatosi per terra, continuò:

Vorrei che l'amore fosse perfetto come l'amore stesso

Vorrei che tutte le mie debolezze potessero essere celate

Ho cresciuto un giorno che non può sbocciare,

in un sogno che non può diventare realtà.

Fingendo che tutto andasse bene, però, aveva solo mentendo a sé stesso, intrappolandosi in una bugia. E, sfinito, Jimin grida di essere stanco di quell'amore falso, che lo aveva portato così lontano da se stesso.

Poi, Namjoon e Jungkook si alternarono tra rap e canto.

Voglio essere una brava persona, solo per te.

Ho dato il mondo, ho cambiato tutto per te.

Alla fine,non sono più riuscito a riconoscere me stesso. Chi sei tu?

Namjoon, ricordando ancora una volta di aver dato il massimo per l'altra persona, amette di aver dimenticato chi fosse. È come se, nel profondo del proprio cuore, fosse cosciente che questa persona non lo aveva mai amato per chi era lui, ma solo per tutto ciò che le stava dando.

Il bosco era tutto per noi, ma tu non c'eri.

Ho dimenticato la strada che avevo imboccato.

Ho persino dubitato chi fossi realmente

E, davanti allo specchio, mi domando chi io sia.

Simbolicamente, la foresta è il luogo di perdizione, che seduce. È il posto in cui tutte le regole, che ci imponiamo di rispettare quotidianamente, smettono di avere valenza. Nel bosco si è finalmente liberi. Ma lui è solo e perso. Non ricorda più la strada di casa. Non sa come uscire da quel labirinto fatto di rami e cespugli. Non conosce la via per allontanarsi da quell'amore così sbagliato che lo ha portato a perdere se stesso.

Ti amo così tanto, che sono arrivato al punto di creare una bellissima bugia per te.

L'amore è folle, ho provato a cancellare me stesso e trasformarmi nel tuo burattino.

Era così accecato dall'amore che si era reso succube dell'altra persona, un suo schiavo. Si era completamente sottomesso al suo controllo, cercando addirittura di eliminare ogni suo pensiero, ogni sua opinione: la sua essenza.

Continua a fingere di star bene, sorride anche se non è felice e nemmeno lui sa più per quale motivo lo stia facendo. Per quale motivo si è reso così dipendente da un'altra persona? Per quale motivo le ha permesso di avere così tanto potere su di sé? È perché ha paura della solitudine? Ha paura che, senza di lei, sarà costretto ad avere a che fare con se stesso?

Dici di non riconoscermi, che sono cambiato rispetto alla persona che ti piaceva.

Dici che non sono più me stesso, la persona che conoscevi così bene.

No? Cosa significa no? Sono diventato cieco.

Amore? Che diavolo è l'amore? È tutto falso!

Non so perché nemmeno io conosca me stesso.

So solo che è un amore falso.

La persona per cui lui aveva dato tutto, dice di non riconoscerlo più. Ma lo ha mai conosciuto? Quello che vede, ora, è il dolore che quel falso amore aveva causato in lui. Questo è lui. L'agonia di quella bugia, divenuta troppo grande, era divenuta insostenibile e si è sentito costretto a mostrare ciò che provava realmente, comprendendo di non essere mai stato amato per chi era davvero.

Non appena la musica terminò il suo corso, dagli spalti si alzò un boato che avrebbe potuto demolire l'edificio interno. Chiunque nella sala gridava a pieni polmoni i nomi dei ragazzi, applaudendo con vigore.

«Chaeyoung-ah ma...» qualcuno mi afferrò delicatamente una mano. Mi voltai a destra e incontrai gli occhi confusi e preoccupati di Nari. «Perché stai piangendo?»

Stavo piangendo?

Velocemente, passai una mano sotto gli occhi e mi sorpresi nello scoprire la mia guancia bagnata. Perché?

«Ti sei commossa?» sussurrò dolcemente Seoyun, gettandomi le braccia intorno al collo. «Perché, piccina?»

Tirai su col naso, cercando di capire per quale motivo avessi avuto una reazione del genere.

«Hai avuto esperienze spiacevoli in amore?» continuò Seoyun, porgendomi gentilmente un fazzoletto.

Scossi la testa, non perché non ne avessi avute, ma perché ero sicura che non fosse quello il motivo.

Troppo occupata a capire cosa stesse succedendo nella mia mente, non mi accorsi che i ragazzi erano scesi dal palco e che Yujin e Eubin erano corse a parlare con loro. Erano già così tanto amici? Senza che potessi fare molto per protestare, Nari e Seoyun mi trascinarono vicino alle altre due. Mentre camminavamo, dedussi dagli stracci di conversazione che Yujin si stava complimentando con i ragazzi, elencando per filo e per segno tutti i loro punti di forza.

Jimin-ssi qua, Namjoon-ssi là, Yongi-ssi su, Jungkook-ssi giù. Ne aveva uno per ognuno di loro.

«Siete stati davvero grandi!» si agganciò Seoyun e, gettandomi un braccio intorno alle spalle, aggiunse: «Voglio dire: siete riusciti a far piangere questa ragazza dal cuore di vetro!»

Istintivamente, mi portai le mani a coprire il volto, per evitare di guardare i ragazzi in faccia, facendo comunque in tempo a vederne alcuni sgranare gli occhi. Sapevano bene anche loro che fossi il tipo che lasciava trapelare le proprie emozioni tanto facilmente.

«Chaeyoung-ssi, mi dispiace che abbiamo avuto questo effetto su di te!» disse Namjoon ma io scossi la testa, pur non allontanando le mani dalla loro posizione.

«Non è niente! Sono sicura fosse solo un po' di polvere!» mentii con la voce ovattata. Velocemente, inventai una scusa e feci per sorpassarli. Strinsi i denti, quando fu il momento di passare di fianco a Jungkook. Non osai incontrare il suo sguardo, mentre le nostre braccia si sfiorarono lievemente. Mi sorpresi nel rendermi conto come la sua mano, in quel tocco fugace, avesse avuto comunque tempo di cercare la mia e, nello stesso momento, sussurrare:

«Uscita sul retro, tra mezz'ora. Ti aspetto.»

ho appena imparato a fare le gif e mi sto divertendo da morire^-^

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