✓ Seoul, Why Do You Sound Lik...

Da amemipiaceilcocco

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{COMPLETA} «Pensaci, saremmo proprio una bella coppia. Tu la brava ragazza della porta accanto e io il bastar... Altro

intro
prologo
uno
due
tre
quattro
sei
sette
otto
nove
dieci
undici
dodici
tredici
quattordici
quindici
sedici
diciassette
diciotto
diciannove
venti
ventuno
ventidue
ventitré
ventiquattro
venticinque
ventisei
ventisette
ventotto
ventinove
trenta
trentuno
trentadue
trentatré
trentaquattro
trentacinque
trentasei
trentasette
trentotto
trentanove
quaranta
quarantuno
quarantadue
quarantatré
quarantaquattro
quarantacinque
quarantasei
quarantasette
quarantotto
quarantanove
cinquanta
cinquantuno
cinquantadue
cinquantatré
cinquantaquattro
cinquantacinque
cinquantasei
cinquantasette
cinquantotto
cinquantanove
epilogo
the end

cinque

923 36 0
Da amemipiaceilcocco

Scoprii ben presto che il concetto di week-end, alla Big Hit, non era per nulla contemplato. Sia venerdì che sabato sera ero andata a letto esausta, convinta di poter dormire fino a tardi, solo per essere svegliata il mattino presto un giorno da Pdogg e l'altro da Slow Rabbit. L'errore era mio: avevo avuto la pessima idea di passargli una delle tracce a cui avevo cominciato a lavorare e loro, ovviamente, l'avevano ascoltata e subito avevano voluto contribuire. Ero felice che apprezzassero i miei sforzi, peccato che avessero deciso di farlo alle sette e mezza di mattina.

Il lunedì seguente, di fatti, arrivai a lavoro distrutta. Avevo raccolto i capelli in una coda, ma erano ancora troppo corti per cui avevo ciuffetti blu che spuntavano da ogni dove. Come al solito, non avevo prestato molta attenzione al mio abbigliamento, finendo per indossare due calzini di colori diversi e una felpa così grande da coprire le gambe fino a metà coscia. A dir la verità, mi piaceva vestirmi così, speravo solo che nessuno avesse da ridire. Non che mi interessasse il parere altrui, era solo che non volevo essere licenziata a causa del mio abbigliamento. Comunque, quella mattina, ero così comoda della mia tenuta che decisi di infischiarmene completamente.

«Chaeyoung-ah!» incontrai Pdogg non appena entrai all'interno dell'agenzia.

«Buongiorno!» lo salutai ancora assonnata, incamminandomi lentamente verso lo studio.

«Il capo ha bisogno di parlarti!» annunciò, trattenendo a stento delle risate, sicuramente dovute al mio non bellissimo aspetto.

«Adesso?» chiesi, sbuffando internamente. Pdogg annuì e io feci come richiesto.

Ero convinta che si trattasse della traccia a cui avevo lavorato nei giorni precedenti. Era quasi completata e domenica sera, prima di andarmene, Slow Rabbit aveva annunciato che l'avrebbe fatta sentire a Bang PD il prima possibile. Doveva essere rimasto fedele alla parola data.

Bussai e, senza che dovessi aspettare troppo, la porta si spalancò.

«Jungkook-ssi!» esclamai sorpresa. Lui mi rivolse uno sguardo un po' confuso, prima di sorpassarmi, accennando ad un saluto frettoloso. Forse, anche lui, come me, si era svegliato con la luna storta.

«Vieni pure!» disse Bang PD, facendomi segno di entrare.

«Volevi parlarmi?» domandai, accomodandomi sulla sedia di fronte alla sua scrivania.

«Si, è vero.» asserì lui, guardandomi dritto negli occhi. A fatica, deglutì. Non sapevo per quale motivo, ma avevo paura.

«A che proposito?»

«Venerdì, dopo che ti ho mandato a sbrigare quella faccenda, non sei andata subito a casa.» la sua, non era una domanda e in un secondo compresi il motivo per cui avevo avuto quel sensore di paura. Ero nei casini.

«Ehm... Ecco...»

«Ti sei fermata a cena dai ragazzi.» continuò.

«S-si... Si è vero... Ma, ehm... Ecco, sì... Mi dispiace.» balbettai, improvvisamente incapace di parlare.

«Okay.» Bang PD annuì. Sul serio?

«Come?»

Bang PD doveva aver compreso la mia confusione, perché sospiro prima di riprendere a parlare.

«Chaeyoung, tutto ciò che ho fatto, il primo giorno, è stato esporti le regole. Non ho mai detto che tu non dovessi rispettarle, non alla lettera per lo meno.» si alzò in piedi, incrociando le mani dietro la schiena. «Inoltre, pensavo di averti fatto capire che non fossi completamente d'accordo su come l'industria pretende che noi trattiamo i nostri artisti e dipendenti.»

«Quindi...»

«Quindi non c'è nessun problema se ti capita di passare del tempo con loro. È necessario che loro conoscano te e che tu conosca loro per poter lavorare insieme. C'è solo una cosa che pretendo e su cui non si discute.»

«Ovvero?» chiesi, sentendomi più leggera rispetto a quando ero arrivata.

«Discrezione! Non farti vedere con loro in giro, a meno che non ci sia il resto della crew. Non abbiamo bisogno di scandali e non credo tu sia pronta ad essere gettata nell'occhio del ciclone.»

«No, infatti, e anche se lo fossi, vorrei non finirci ugualmente!» risposi, stendendo le labbra in una linea sottile.

Mi alzai e mi incamminai verso la porta, intenzionata ad uscire.

«Ah, già! Chaeyoung-ah!» mi voltai, alzando le sopracciglia. «Non lo ammetterà mai, ma Jungkook ha bisogno per scrivere il suo pezzo da solista.»

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