La Principessa Che Non Credev...

Від Live_And_Fly_Away

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Abigail ne era convinta. La sua sarebbe stata la storia di una ragazza che realizza il suo sogno. Di una rag... Більше

1. Benvenuta a Chicago
2. Dov'è finito Lucas O'Connor?
3. Tu non mi piaci
4. Hai già detto abbastanza
5. Credici rossa
6. Mi sta importunando
7. Mio figlio è scomparso
8. Complici
9. Birra e Confessioni
10. Sguardi
11. Inviti o scuse?
12. Scelte sbagliate
13. Problemi
14. Richieste d'aiuto
15. Non andare via...
16. Te l'avevo detto
17. Ho solo avuto paura
18. Amici?
19. L'ho fatto per te
20. Beneficio del dubbio
21. Masochista?
22. È diverso
24. Pranzo col botto
25. Odi et Amo
26. Il romanticismo non fa per noi
27. I guai non vengono mai da soli
28. Una parola di troppo ed è subito...
29. Quanto è piccolo il mondo
30. Vedere senza mai guardare
31. Stupido ad ammetterlo
32. Non avevo mai creduto alle favole
33. Difficile per lei
34. Non averti mai incontrato
35. Per volere del destino
36. Siamo l'opposto della perfezione
Epilogo

23. Il Riscatto

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Від Live_And_Fly_Away

ABIGAIL

<<Ma voi siete proprio sicuri che sia una buona idea? Voglio dire, che cosa c'entriamo noi con gli O'Connor?>> sbuffò per la decima volta Cole dalla sua stanza. Non l'avevo mai visto tanto nervoso e logorroico come in quel momento. Penso che fosse davvero teso.

<<Noi no, ma la nostra piccola e tenera Abbie, sì>> passò davanti alla mia porta senza rivolgermi uno sguardo anche se ero abbastanza sicura del fatto che l'avesse fatto di proposito.

<<E non può andarci solo lei? Io non voglio vedere nessuna delle persone che non mi sopporta. E sappiamo tutti che gli O'Connor mi ritengono responsabile della rottura tra Grace e Lucas>> spiegò risoluto il ragazzo.

Raquel sbuffò, come al solito. <<E che cosa dovremmo fare? Abbandonare il nostro cucciolo indifeso in balia di modelle e malelingue? Chi siamo? Vacanzieri senza scrupoli?!>> sbottò esausta.

Mi sentii in dovere di intervenire a quel punto. <<Ragazzi, non so se ve ne rendete conto ma, io sono qui>> ricordai loro alzando gli occhi al cielo

Entrambi quindi si affacciarono alla mia porta curiosi.

<<Guardala, abbandonarla significa lasciarle quella faccia per tutta la sera. Non è quello che vuoi, Cole>> disse poi Raquel scuotendo la testa con un'espressione ovvia dipinta sul viso.

<<Mannaggia a me e alla mia troppa sensibilità. Avrei dovuto farvi andare a lavorare in un fast food>> sbuffò allontanandosi dalla porta, <<Sono troppo buono...>>.

Mimai un grazie a Raquel che senza dire nulla sparì a sua volta. Volevo andare a quella sfilata, era il mio debutto segreto in fin dei conti, ma ero troppo codarda per affrontare tutto da sola. La sorella di Lucas non poteva vedermi, rischiavo di incontrare Travis ed in più avrei rivisto Lucas dopo diverso tempo che non lo vedevo. Aveva avuto da fare con i preparativi per la sfilata e alcune interviste. Era tutto pronto, questo però me l'aveva riferito. Quello di cui non avevamo parlato era ciò che fossimo... insomma, che cosa ci fosse davvero tra noi... un appellativo, santa pace! Non ero mai stata il tipo da etichette, ma non potevo continuare a fingere che fosse tutto nella norma, anche se avrei dovuto per ovvie ragioni.

Cole nella sua immensa generosità aveva procurato sia a Raquel che a me degli abiti da sera. Lunghi, eleganti e non troppo appariscenti. Perfetti per fare una bella figura ma non attirare troppo l'attenzione.

Raggiungemmo la location per la serata con l'auto di Cole. Parcheggiammo lontano da occhi indiscreti e sempre con molta attenzione raggiungemmo l'entrata dell'hotel dove avevano prenotato. C'erano centinaia di giornalisti che attendevano con ansia l'arrivo dei protagonisti della serata che inspiegabilmente non erano gli abiti, ma gli O'Connor. Mai avrei pensato che più che agli abiti i giornalisti fossero interessati al gossip. Mi sembrava di trovarmi in una sala da thè inglese, pieno di signore e nobildonne pronte a spettegolare su chiunque. Insopportabili...

Entrammo senza farci troppo notare, dopotutto Cole era ancora l'uomo con cui Grace Dowson aveva tradito il giovane O'Connor. Era il male assoluto per l'opinione pubblica, a quanto mi aveva detto Raquel. Pensavo fosse esagerata finché non mettemmo piede nella sala.

Tutti cominciarono a fissarci senza remore e a bisbigliare tra loro. Non sembrava importare a nessuno di essere totalmente visibili ed udibili da noi.

<<Come osa presentarsi qui?>>.

<<Chi l'ha fatto entrare?>>.

Erano queste le domande che si ponevano a vicenda e dovevo ammettere che fosse davvero stressante.

<<La prossima vipera che apre la bocca a stendo...>> ringhiò Raquel dirigendosi al nostro fianco fino al bar.

<<Fortuna che c'è l'open bar>> scherzò Cole appoggiandosi al bancone.

<<Scusami è colpa mia... Non avrei dovuto insistere tanto...>>. Mi sentivo davvero in colpa. Non avevo affatto pensato alle conseguenze. Mi sentivo una tale idiota...

Il ragazzo mi sorrise mostrandomi i suoi denti bianchissimi. <<A me non importa ciò che dicono di me degli sconosciuti. L'importante è che i miei amici mi vogliano bene e che credino in me. Il resto poco conta, ricordalo principessina>> mi fece l'occhiolino facendomi inevitabilmente sorridere. <<Inoltre questa sera ho due splendide donzelle come accompagnatrici!>>.

Lo abbracciai stringendomi a lui teneramente. Non avevo mai avuto un fratello ma, se avessi dovuto sceglierne uno avrei di certo voluto che fosse come Cole. Si prendeva cura di me molto più di quanto non avessero mai fatto i miei genitori o chiunque altro. Gli dovevo tanto ed io per lui non facevo nulla.

<<Ragazzi! Siete qui!>> esclamò una voce femmine a tutti noi abbastanza conosciuta. Tempo zero infatti e il tornado Diana O'Connor era al nostro fianco, bella come il sole ed elegante come non mai.

<<Quando ho visto i vostri nomi in lista, sono rimasta basita ma non potevo aspettarmi altro conoscendo zio Lucas>> disse ammiccante facendomi arrossire.

<<Diana, ti vedo raggiante. Giri ancora con Spillo?>> domandò Raquel deviando l'attenzione della ragazza.

<<Non urlare! Se ti sentisse?>> si guardò in giro preoccupata.

<<Perché sei così nervosa? Jordan mi pare un bravo ragazzo>>. Ovviamente la ragazza drizzò la schiena nel panico, mentre ci invitava nuovamente ad abbassare il tono di voce.

<<Sei proprio cotta, ragazza mia>> scoppiò a ridere la mora divertita. Cole piano piano si fece da parte dicendo di non essere tagliato per certi argomenti e lasciandoci sole con la giovane O'Connor.

<<Posso sapere come conosci Jay?>> chiese poi a me.

<<Abbiamo avuto un piccolo diverbio congiunto con Travis>> sminuii la cosa sperando che non ci facessero molto caso.

<<Ah è vero. Mio zio ha fatto a bene a rompergli il naso>> esclamò soddisfatta la ragazza guardandosi in giro.

<<Sapevo che fosse stato O'Connor! Comincia a piacermi, se continua di questo passo potrei accettare la vostra pseudo relazione>> disse poi Raquel convinta. Quella volta fui io a chiederle di abbassare la voce se non tacere del tutto. Non volevo che la gente sentisse nulla di tutto ciò. Non volevo che mi associassero in alcun modo a Lucas. Non perché non volessi, anzi il fatto che tutta Chicago lo credesse scapolo e disponibile mi irritava parecchio. Solo che se volevo restare nell'anonimato, era necessario.

<<Quindi tu e mio zio vi date alla pazza gioia>> mi rivolse un'occhiata maliziosa Diana seguita subito da Raquel che sembrava essere dalla mia parte solo quando le conveniva.

<<Siamo solo amici... buoni amici...>> altre definizioni non le avevo.

<<Che dormono insieme. Dalle mie parti si chiamano "amici di letto">> commentò la mia amica ovviamente a sproposito. Diana scoppiò a ridere mentre io divenni ancora più rossa.

Ma perché proprio a me...?!

<<La volete smettere?!>> sbottai irritata guardando altrove lasciandole ridere tra loro come se non ci fossi.

Fu allora che la vidi. Non poteva non essere notata e dubitavo fortemente che potesse essere tra le sue intenzioni non attirare sguardi su di sé. Con il suo metro e settantasette, la sua chioma bionda che sembrava quasi brillare sotto le luci della sala e il suo lungo vestito blu elettrico con uno spacco laterale che metteva in mostra la sua perfetta pelle chiara, la donna che per anni era stata definita la più bella e sexy di Chicago fece il suo ingresso. Rimasi pietrificata mentre Grace Dowson con passo deciso ed un sorriso meraviglioso riusciva a spostare con il solo uso dalle mente le persone sul suo cammino. Era impressionante l'effetto che quella donna sembrava avere sui presenti. Il mondo parve fermarsi ed io con lui.

Ed io averi dovuto reggere il confronto con quella dea greca?! Era la settima essenza della bellezza, mentre io ero solo una nanerottola dai capelli color rame. Rinuncio finché ho ancora un poco di dignità, forse è meglio...

I miei pensieri però vennero interrotti dalla voce tra lo scombussolato e l'irritato di Diana, che mi fece tornare alla realtà.

<<Che cosa ci fa quella qui?!>> sbottò basita mentre la super modella salutava alcune vecchie conoscenze.

<<È nell'industria della moda adesso, l'invito era d'obbligo...>> commentò Jordan affiancandoci. Era davvero elegante quella sera e mi parve di vedere Diana arrossire quando si accorse del ragazzo.

<<Dopo tutto quello che ha fatto?!>> domandò stranita Raquel.

Effettivamente non era giusto che Cole venisse ancora condannato, mentre lei era accolta a braccia aperte.

<<Tieniti stretto gli amici ma ancor di più i tuoi nemici, no?>> esclamai senza togliere gli occhi di dosso alla donna.

<<Citazione azzeccata>> sospirò il moro sconsolato.

<<Il problema sarà Cole...>> commentò a quel punto Raquel preoccupata. Tanto che mi sentii in dovere di distogliere lo sguardo dalla bionda e rivolgerlo a lei.

<<E Lucas, appena vedrà l'accompagnatore>>. Prima non l'avevo notato. Ma quando Jay disse quella frase inevitabilmente i miei occhi caddero sul ragazzo accanto a Grace. Alto, biondo e soprattutto con il naso ingessato.

<<Questa volta mi ammazza...>> mi trovai paralizzata dalla paura senza sapere che cosa fare.

<<Quello si avvicina e ci penso io. Rimpiangerà il cazzotto di O'Connor>> fece una smorfia Raquel per poi distogliere definitivamente l'attenzione da loro. <<Non diamo loro troppa importanza>> si limitò a dire cambiando discorso.

La mia mente però non poteva pensare ad altro. E chi l'avrebbe fatto?! Quella donna non sarà stata nulla per Lucas ma, era stata pur sempre sua moglie ed una moglie non si dimentica così facilmente. Inoltre lui l'aveva desiderata per un certo periodo, andavano a letto insieme dopotutto. Che confusione! Che cosa avrei fatto?! Io non volevo perdere il mio stilista...

Tuo? Insomma avete capito...

Dopo pochi minuti che tentavo di ignorare senza successo i nuovi arrivati, ad interrompere il corso continuo dei miei pensieri arrivò la voce del presentatore della sfilata che, senza maggiori indugi, ci invitava a sederci. In un attimo ogni pensiero riguardante la bionda sexy che era appena entrata sparì. Rimase solo l'ansia, a mio parere, costruttiva che precedeva la sfilata. Diana e Jay si congedarono rapidamente per raggiungere la loro postazione, mentre io e Raquel raggiungemmo Cole che a testa bassa si era andato a sedere. Fissava Grace come un leone la sua preda e potevo scommettere che non sarebbe riuscito a distogliere per alcuna ragione lo sguardo dalla donna. Ne era innamorato in fondo.

<<Nervosa?>> bisbigliò la mora senza farsi sentire da Cole, anche se dubitavo che ci stesse ascoltando.

<<Sto andando in iperventilazione>> le confessai con un sorriso.

<<Stai tranquilla che per nessuna ragione può andar male>>.

Mi voltai confusa verso di lei. <<In che senso?>>.

<<Se va bene, la "O'Connor's Creations" tornerà in pista insieme a Lucas che ti sarà grato per sempre. Se va male nessuno saprà mai di te e la colpa ricadrà sull'incapacità dell'azienda>> spiegò con leggerezza.

<<Lucas mi odierà per sempre se fallisce!>> sbottai irritata e spaventata allo stesso tempo.

<<Figurati, quello ti muore dietro!>> sminuì la faccenda con un gesto della mano. <<Adesso silenzio che sta iniziando>> mi zittì ancor prima che potessi rimmbattere.

Ansia.
Ansia.
Panico.

Perché non potevo essere tranquilla come tutti in quella sala?!

Lo spettacolo cominciò ed i miei vestiti cominciarono a sfilare uno per uno davanti ai miei occhi, indossati da alcuni dei modelli più importanti e conosciuti di Chicago e dintorni. La musica, i complimenti che sotto voce mi riservava Raquel e quelli che udivo dal resto dei presenti mi entusiasmarono. Non mi era mai capitato di sentirmi così, così viva e felice.

<<E adesso signori e signore l'ultimo capo. È stato anch'esso disegnato completamente da Lucas O'Connor che lo considera l'abito di punta della serata. Senza maggior indugio, lasciamolo entrare>>. E così con le luci e gli occhi tutti puntati sull'entrata della passerella, Danielle O'Connor fece il suo ingresso. Non so se fu lei a valorizzare così tanto l'abito o il fatto che finalmente lo vedessi dal vivo e non solo dai racconti di Lucas, ma mi parve assolutamente perfetto. Era esattamente come l'avevo immaginato in ogni sua sfaccettatura.

Quando la modella raggiunse la fine della passerella da dietro le quinte arrivò anche Lucas elegante e con un sorriso meraviglioso dipinto sul viso. Non penso che fosse mai stato tanto felice da quando lo conoscevo ed io ero contenta per lui.

<<Buonasera a tutti, come state?>> esordì emozionato, <<Quello che avete visto oggi era il nostro riscatto. E a tutti coloro che credevano di vederci battere in ritirata dico: gli O'Connor non si arrendono. Non è nel nostro DNA, noi lottiamo fino alla fine ed alla fine otteniamo sempre ciò che vogliamo>>. Vedevo alcune persone, probabilmente giornalisti, prendere appunti e sorridere compiaciuti. Mi convinsi che fosse proprio l'arroganza di Lucas e del resto della famiglia ad averli portati dove si trovavano adesso. Senza quel pizzico di malizia che si leggeva nei loro occhi, non penso sarebbero andati così lontano.

<<Per concludere voglio ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questa sfilata. Senza di voi non ci saremmo mai riusciti. Inoltre un grazie anche a mio padre per questa opportunità, tutti ne meritiamo un'altra ed io sono felice che mi sia stata concessa. Grazie davvero...>>. In queste parole, non so per quale motivo, ma mi sentii in prima persona presa in causa ed istintivamente sorrisi.

In seguito a questo breve discorso ci invitò a raggiungere la sala del buffet e tutti con una rapidità che non pensavo esistesse fecero come era stato loro detto.

<<Ma muoiono di fame da queste parti?>> mi trovai a chiedere alla mora che rideva sotto i baffi.

<<È questo l'effetto della sfilate. Non mangi per giorni in modo da fare la miglior figura possibile e poi ti abbuffi alla prima occasione>> spiegò brevemente mentre raggiungevamo a nostra volta il buffet. Cole non aveva detto una parola per tutto il tempo. Era immerso nei suoi pensieri ed ero più che certa ringuardassero Grace.

Tutti erano entusiasti per la fantastica uscita della sfilata. Erano già pronti a comprare gli abiti, in particolare quello di punta ed io ero ancora più esaltata per questo.

<<Jace, amico, sei stato bravissimo!>> esclamò Cole dopo essersi un po' ripreso. Ancora non faceva altro che guardare nella sua direzione ma con minor insistenza.

<<Ha solo camminato su una passerella...>> scosse il capo Raquel nascondendo un piccolo sorriso.

<<Vorrei vedere te, nana da giardino!>> esclamò offeso il biondo mentre Raquel gli dava una pacca sulla spalla.

<<Ragazzi, non litigate per favore>> gli rimproverò Cole alzando gli occhi al cielo. Sorrisi di fronte a quella scena. Certo che quei due non facevano altro che bisticciare e Cole era sempre pronto a fare da mediatore.

<<Bene, bene, bene. Vedo che ora a questi eventi invitano proprio chiunque...>> esordì la voce irritante di Travis Holden che gentilmente era venuto a fare gli onori di casa.

<<Noto con dispiacere che l'incidente non ti impedisce di sparare cavolate come tuo solito>> ribattè invece Raquel già con il piede di guerra.

Il biondo stette per dire qualcosa ma la mano che andò a posarsi sul suo braccio glielo impedì.

<<Non è il caso di discutere, Travis>> disse la voce angelica di Grace apparendo con un sorriso da copertina.

<<Grace...>> mormorò invece il povero Cole che per tutta la serata non aveva fatto altro che pensare a come avvicinarla. Quella donna l'aveva rimbambito con la sua unica presenza.

<<Ciao, Cole. Raquel, Jace, come state?>> sorrise dolcemente per poi spostare lo sguardo su di me.

<<Tutto bene a parte il fatto che alcune persone continuano a respirare nonostante le mie preghiere>> le rivolse un sorriso finto la mia amica che la fece tentennare leggermente.

<<Lei chi è?>> chiese però ricomponendosi.

<<Una delle amichette di Lucas. Da quando te ne sei andata non ha fatto altro che peggiorare...>> scosse il capo molto più serio e cattivo di quel che mi aspettassi. Con chi cavolo pensava di aver a che fare?!

<<Vista la gente che frequentava prima non mi sorprendo che sia andato a cercare compagnia altrove>>.

L'avevo detto davvero?! Volevo morire giovane?!

<<Come hai detto?!>> serrò le labbra lasciandosi scappare un ringhio che mi fece gelare il sangue.

<<Fai un solo passo e sei morto, Holden>> lo bloccò subito Jace facendosi avanti. Mi ero quasi scordata di essermi portata le guardie del corpo di proposito.

<<Fatti gli affari tuoi, Miller!>> lo guardò in cagnesco per alcuni istanti senza che nessuno dei due dicesse nulla. Ma perché non potevo stare zitta?!

Sembravano sul punto di saltarsi al collo a vicenda ed io ovviamente ero non solo la pietra dello scandalo ma per di più in mezzo tra i due. Dovevo smetterla di infilarmi in certe situazioni.

<<Tutto a posto qui?>> sentii domandare ad un tratto, mentre ancora stavo decidendo se separarli o farmi gli affari miei vista la situazione.

Istintivamente portai lo sguardo nella sua direzione e sospirai sollevata nel costatare che si trattasse di Lucas. Quasi non gli corsi in contro in cerca di supporto. Non sopportavo vendere la gente discutere soprattutto perché da un po' di tempo a quella parte ero io la causa dei loro diverbi...

<<Lucas! Che bello vederti, come stai?>> domandò Grace con un sorriso da un orecchio all'altro. Sembrava davvero felice di vederlo nonostante tutto.

<<Io sto bene>> si limitò a dire passando poi lo sguardo da Travis a me. <<Scusate ma devo rubarvi Abigail per qualche istante>> disse poi senza interpellare l'ex moglie che non vedeva da mesi. La bionda infatti rimase leggermente delusa da questo suo comportamento ma, non si diede per vinta.

<<Volevo farti i complimenti per la sfilata. Molto bella, sono felice che tu abbia recuperato il tuo tocco>> continuò senza badare al fatto che Lucas delle sue parole neppure si curava.

<<Grazie...>> si limitò infatti a rispondere senza un minimo di sincera riconoscenza.

Lucas stava per afferrarmi e trascinarmi via, lo capii dal suo sguardo ma Grace, che ancora non aveva intenzione di rinunciare, riprese a parlare.

Rincunciaci, non è in vena, cara...

<<Uno di questi giorni potremmo andare a prendere un caffè e parlare un po' di affari. Magari hai qualche dritta da dar->>.

<<No, Grace. Non ho alcuna dritta da darti, penso che i miei stilisti possano aiutarti senza problemi>> ribattè irritato ancor di più. <<Abigail adesso, vieni con me>> e detto questo mi afferrò letteralmente per un braccio e mi trascinò via, lontano sia da Travis che dalla sua ex moglie. Non capivo il suo comportamento ma dato che già non sopportavo quella donna, ne fui felice.

<<Si può sapere che cosa ti prende?>> sbottò ad un tratto quando fummo abbastanza lontani.

<<A me? Sei tu che mi hai trascinata via per un braccio neanche rischiassi la vita...>> lo guardai basita mettendo le mani sui fianchi.

<<Non voglio che tu stia vicina a Travis dopo quello che è successo. Può benissimo ritenerti responsabile per la mia decisione di escluderlo dalla sfilata>>.

<<Non avrebbe tutti i torti. Inoltre dubito che farebbe qualcosa qui, c'è molta gente e soprattutto molti giornalisti. Mi sembra che tu stia un pochino esagerando>> continuai a guardarlo scettica ma comunque lusingata dalle attenzioni che mi stava riservando.

<<Ti ha aggredita, quindi ho tutte le ragioni per non essere tranquillo nel vederti vicina a lui>>. Si guardò intorno mettendosi a posto la giacca che come c'era da aspettarsi gli calzava a pennello.

Sorrisi divertita dalla sua reazione decisamente eccessiva. <<Non è che ti infastidisce il fatto che fosse Jace a difendermi e non tu?>>. Avevo capito quanto fosse geloso e se da una parte mi faceva piacere che dimostrasse il suo interesse nei miei confronti in quel modo, dall'altra era davvero troppo.

<<Assolutamente no! Non sono un uomo delle caverne!>> sbottò risentito per le mie parole facendomi sorridere ancora di più.

Mi avvicinai sistemandogli la giacca che pareva non aver voglia di starsene al suo posto.

<<Quindi niente: "io Tarzan, tu Jane"?>> sussurrai senza mostrarmi troppo appiccicosa vista la quantità di testimoni presenti.

Lucas a quel punto non poté far a meno di ridere. <<Se vuoi ti rapisco e ti porto sulla cima del palazzo più alto di Chicago>>.

<<Quello non era King Kong?>> sorrisi spostando le mani dal suo petto. Non volevo attirare troppo l'attenzione su di noi. Lucas mi piaceva molto ma non avevo intenzione di farmi scoprire dal mondo.

<<Dettagli irrilevanti>> sminuì la cosa posando una mano sul mio fianco facendomi inevitabilmente arrossire.

<<Lucas, possono vederci>>.

<<Ti sto solo invitando a seguirmi. Ti voglio presentare una persona>> disse con voce roca spingendomi in una direzione ben precisa.

<<E chi vorresti present->> non feci in tempo a finire la frase che Marcus O'Connor entrò nel mio campo visivo e in pochi istanti me lo trovai di fronte in tutta la sua eleganza e classe.

Non ero pronta. Avevo bisogno di una settimana di preparazione. Discorsi poi? Non ne avevi alcuno!

<<Lucas non...>>.

<<Papà!>> mi interruppe tenendo salde le mani sui miei fianchi perché non scappassi.

<<Ed ecco il salvatore dell'azienda! Dove ti eri cacciato?>> domandò con un sorriso rilassato l'uomo, molto più anziano e provato dagli anni di come lo ricordavo.

<<Volevo presentarti una persona che ci teneva tanto a conoscerti. Papà, ti presento Abigail una mia amica, Abbie, lui è Marcus O'Connor>> ci presentò solennemente con un sorriso soddisfatto dipinto in volto. Non sapevo per cosa sentirmi più a disagio.

<<Molto piacere, signore. I-io l'ammiro molto. È una fonte di ispirazione...>>. Non sapevo proprio che cosa dire, il mio cervello aveva fatto tabula rasa...

<<Beh, ne sono felice. Mi dica, di che cosa si occupa?>>.

<<Abigail lavora al Cole's ma ha altri progetti nella vita. Non è vero?>> rispose lui per me senza togliere la mano dal mio fianco. Lucas probabilmente neppure se ne rese conto ma suo padre non faceva che fissarla sorpreso.

<<S-sì, io...>>.

<<Scusatemi un secondo. Mi stanno chiamando>> mi interruppe all'improvviso il castano, <<la lascio nelle tue mani>> disse poi al padre lasciandomi una leggera carezza sul braccio per poi dileguarsi.

Faceva sul serio?! Mi aveva lasciata sola col padre senza possibilità di fuga?!

<<Mio figlio è un bravo ragazzo>> esordì continuando a guardarlo da lontano, mentre un paio di giornalisti gli facevano alcune domande.

<<Sì, è meraviglioso>> sorrisi sincera. Potevano dire qualsiasi cosa di lui ma non che non fosse una brava persona, non l'avrei permesso.

<<Uscite insieme?>> domandò a quel punto attirando tutta la mia attenzione.

Mi voltai verso di lui, colta alla sprovvista. <<C-ci vediamo ogni tanto...>>.

<<Sembra che tu gli piaccia molto. Non è solito fidarsi delle donne tanto da presentarmele. Tu però sei diversa, non è così?>> mi scrutò con con quegli occhi dello stesso colore di quelli del castano, forse leggermente più scuri.

<<Non so se sono diversa. Suo figlio è una testa dura, difficile da tenere a bada ma penso di esserlo anch'io...>>.

<<Quindi non ha affatto vita facile>> concluse lui la frase ridendo serenamente. In quella famiglia avevano davvero bisogno di rilassarsi un po' tutti. Erano davvero troppo tesi.

<<Esatto>> risi a mia volta portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<<Che cosa ha da fare domani?>> domandò ad un tratto assottigliando lo sguardo. Notando unicamente confusione ed imbarazzo nel mio sguardo però si trovò costretto a continuare rivolgendomi un sorriso. <<Vede, in famiglia abbiamo la tradizione di pranzare tutti insieme il giorno dopo le sfilate. Per festeggiare, tanto per non farla lunga>>.

<<E-e lei vorrebbe...?>> biascicai incapace di dire altro.

<<Avrei piacere che venisse anche lei. Lucas non è solito partecipare a questi festeggiamenti da un po' di tempo ma, se lei a sua volta volesse prenderne parte, magari cambierebbe idea>>.

Dovevo ammettere che gli O'Connor sembravano avere un talento per il raggiro. Poi si domandavano da chi avesse preso Lucas. Erano fatti tutti allo stesso modo in famiglia e avevano il coraggio di fare la morale al castano. Un po' ipocrita come cosa...

<<Non sarebbe più giusto se chiedesse a Lucas di venire, che a lei farebbe piacere?>>.

<<Glielo chiedo per favore. Non so se mio figlio glien'ha parlato ma, non abbiamo più il rapporto padre e figlio di una volta. Inoltre così può parlarmi dei suoi obiettivi nella vita, che cosa ne pensa?>>.

Marcus O'Connor mi stava dicendo che mi avrebbe ascoltata solo se avessi convito il figlio ad andare alla sua festa ed io ci stavo anche pensando! Lucas mi aveva completamente rimbambita, ahimè. Solo che non potevo fare qualcosa che avrebbe ferito o infastidito lo stilista.

<<Solo se Lucas è d'accordo, altrimenti mi dispiace informarla che non potrò farci nulla>> scossi il capo convinta e lasciandolo leggermente interdetto.

<<Come prefer-...>>.

<<Marcus!>> esclamò all'improvviso una voce femminile ed anche se l'avevo sentita solo una volta non avrei potuto dimenticarmene.

L'uomo al mio fianco si irrigidì tutto d'un tratto schierandosi la voce e ricomponendosi. Sembrava nervoso.

<<Grace Dowson, non pensavo di rivederti così presto>> disse solenne guardando la donna dall'alto verso di basso.

Grace sorrise divertita portandosi una mano sulla bocca. <<Speravo un benvenuto più accogliente, comunque anche per me è un piacere rivederti, caro ex suocero>>.

<<Nulla mi rende più sollevato che saperti separata da mio figlio>> commentò l'uomo visibilmente irritato dalla presenza e dalle parole della donna.

<<E il fatto che suo figlio frequenti una spogliarellista non la preoccupa?>> domandò con un'espressione soddisfatta dipinta sul viso.

Marcus sorpreso si voltò verso di me con un'espressione indecifrabile.

Che grandissima... duchessa un cavolo, adesso le faccio vedere io a questa modella da quattro soldi!

<<Per lo meno io posso dire di avere la coscienza a posto, lei invece?>> sbottai innervosita stringendo i pugni. Nessuno poteva permettersi di mancarmi di rispetto, non lo tolleravo.

<<Come ti permetti?!>>.

<<Grace, penso che questo non sia né il momento né il luogo per discutere. Non importunare la signorina>> la interruppe Marcus venendo stranamente in mio soccorso. Pensavo di non piacergli...

Rimasi sorpresa dal suo atteggiamento. Voglio dire, un attimo prima mi fa capire di essere solo un mezzo perché suo figlio partecipi alla sua festa, un attimo dopo mi difende dalla sua ex nuora. Gli O'Connor erano davvero persone bizzarre.

<<Come preferisci>> sorrise ancora una volta divertita, <<riceverai presto un invito alla nostra inaugurazione. Spero di vederti>> disse poi voltandosi e sbattendoci in faccia i suoi lunghi capelli biondi. <<Ci vediamo, ragazzina>> disse poi a denti stretti prima di dileguarsi.

Ma perché tutti mi definivano una ragazzina?! Non ero un gigante ma ero adulta, accidenti!

~¤~

Sbuffai stringendomi ancora di più nel cappotto e picchiettando il piede a terra in attesa.

<<Ci vediamo fuori, aspettami>> mi aveva sussurrato Lucas in uno dei suoi via vai continui durante la festa. Ero in ansia e non stavo più nella pelle all'idea di vederlo da sola. Erano giorni che aspettavo quel momento ed adesso non sembrava passare più il poco tempo che mi separava da lui.

All'improvviso sentii delle mani posarsi sui miei fianchi ed una strana sensazione invadermi lo stomaco. Non sapevo se fosse la paura data dal gesto repentino o l'idea di rivedere Lucas ma, mi voltai di scatto con il cuore in gola.

<<Mi hai spaventata>> confessai una volta che i suoi occhi furono nei miei e il suo viso così vicino al mio.

<<Scusa, non ho resistito>> sorrise dolcemente stringendomi tra le sue braccia, <<Ho passato tutta la sera a guardarti da lontano, non vedevo l'ora di restare solo con te>> sorrise malizioso facendosi sempre più vicino. Adoravo il modo in cui mi guardava, mi sfiorava, mi faceva sentire la creatura più preziosa sulla faccia della terra.

<<Ti perdono ma solo perché mi sei mancato anche tu...>> confessai leggermente imbarazzata. Non ero solita lasciarmi andare a certe dimostrazioni di affetto, ma pareva che per Lucas fossero molto importanti. Non doveva essere solito riceverne nella vita ed di certo non sarei stata io a privargliene.

Le sue labbra si impossessarono presto delle mie con un trasporto tale che dovetti aggrapparmi a lui con decisione per non cadere rovinosamente a terra. Non pensavo che mi sarebbe piaciuto tanto baciare qualcuno. Non ero il tipo che credeva alla favoletta del principe azzurro che salva la principessa dalla torre. Voglio dire, non era giunto in mio soccorso nessuno ad Haddington. Se non fossi evasa da sola dalla mia prigione di cristallo nessuno mi avrebbe aiutata. Ero confusa e meravigliata dalla rapidità con cui si erano evolute le cose. Lucas O'Connor mi piaceva davvero...

<<Vieni da me stasera?>> domandò ad un tratto restando a pochi centimetri dalle mie labbra. Passai con calma la lingua su di esse pensierosa, sapendo che tal gesto non avrebbe fatto altro che provocarlo ulteriormente.

<<Non posso>> dissi infine un po' dispiaciuta, <<domattina ho un impegno inderogabile. Cole ha bisogno di un consulto legale>>.

<<E tu che cosa c'entri?>> domandò confuso e anche leggermente irritato.

<<Si dà il caso che abbia una laurea meritata in legge e il suo avvocato sia un emerito idiota...>> alzai gli occhi al cielo di fronte alla sua reticenza.

<<Quindi anche domani non ci vediamo?>> chiese con quegli occhietti da cucciolo ferito tipico di quando voleva qualcosa e fosse disposto a tutto pur di ottenerlo.

<<In realtà...>> era arrivato il momento, via al piano di Mr O'Connor. <<Per pranzo sarei libera e... tuo padre mi ha parlato del pranzo di festeggiamento post-sfilata-di-successo>>.

Lucas si staccò di scatto emettendo un ringhio e passandosi una mano tra i capelli. Sobbalzai di fronte alla sua reazione. <<E' di questo che avete parlato?!>> sbottò poi con gli occhi che quasi gli uscivano dalle orbite, <<Non ci posso credere...>.

<<Lucas, non capisci che la tua famiglia ti rivuole al suo fianco? Dovresti andare, con o senza di me. Fingi che non abbia ricevuto l'invito e vai. Will ha bisogno della sua famiglia come ne hai bisogno tu, soprattutto adesso...>> dissi sincera cercando anche se difficilmente a calmarlo.

Il ragazzo di fronte a me sorrise ironico scuotendo il capo. <<Ed io dovrei lasciar correre il fatto che volesse usarti per raggiungere il suo scopo?>>.

<<Non fare il moralista adesso, non sei stato migliore di lui all'inizio>> gli feci notare lasciandomi scappare una smorfia infastidita. Con me non l'avrebbe avuta vinta così facilmente, non era unicamente una vittima delle azioni disoneste di suo padre. Erano fatti della stessa pasta.

<<Tiri sempre in ballo quella storia. Abbie, non ti rendi conto di quanto sia manipolatrice la mia famiglia? Io non sono nulla in confronto a loro...>> ammise a testa bassa. Mi fece tenerezza sotto quella veste. Con un sorriso incerto mi avvicinai a lui per posare poi una mano sul suo braccio.

<<Io so come sei. Sei un brav'uomo che merita di avere ogni bene nella vita. Mi fido di te e delle tue capacità ma soprattutto del tuo giudizio. Dei mostri come descrivi i tuoi famigliari non avrebbero potuto crescere un uomo come te o una ragazza meravigliosa come tua nipote Diana. Dà loro una seconda chance, come tuo padre l'ha data a te>>.

Lucas, alle mie parole, rimase alcuni istanti interdetto, a riflettere su ciò che avevo detto. Assottigliò lo sguardo e analizzò anche la più piccola espressione del mio viso, prima di fare qualsiasi cosa. Poi, d'un tratto, si riavvicinò a me e in un attimo mi avvolse in un abbraccio soffocante.

<<Che cos'ho fatto di tanto buono nella vita per meritare di incontrarti?>> chiese in un sussurro senza accennare a spostarsi.

<<Hai avuto Will. Se ci pensi, senza di lui non ci saremmo mai incontrati... ed io non ti avrei lavato con del succo di frutta>> mi trovai a sorridere a contatto con il tessuto della sua giacca. Anche Lucas sorrise divertito, alleggerendo anche se di poco la tensione nell'aria.

<<Sai che non è ancora andato via del tutto?>> domandò lasciandomi andare in modo da guardarmi negli occhi.

<<La prossima volta ci pensi due volte prima di darmi della sconsiderata>> alzai le spalle divertita per poi alzarmi in punta di piedi e lasciargli un bacio sulla guancia.

<<Touche...>> scosse il capo liberandomi dalla sua presa sui fianchi. Sentii come un brivido di freddo al sol sentirlo lontano dal mio corpo ma, la sensazione passò all'istante quando la sua mano si intrecciò con la mia, in un gesto davvero dolcissimo. Arrossii visibilmente di fronte a quell'azione inaspettata.

<<Ti porto a casa, così sono più tranquillo>> disse poi per smorzare l'imbarazzo distogliendo rapidamente lo sguardo e prendendo a camminare verso la macchina.

<<Perché pensavi che sarei tornata a casa da sola?>> lo presi in giro. Con lui mi sentivo - come posso dire... - autorizzata a scherzare su qualunque argomento anche su di lui o su me stessa. Non penso che con un qualunque altro uomo scelto da mia madre mi sarei presa tutte queste libertà.

<<Passi troppo tempo con Raquel, lo sai?>>. 

Sorrisi divertita.

Sì, ne ero consapevole...

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