Soy el diablo, pero soy graci...

By B_hurricane

482K 17.3K 874

"Ti odio perché il tuo umore influisce sul mio, perché quando ti arrabbi mi urli contro, perché se ci sei non... More

★ Trailer ☆
★ Cast ☆
01 -sono tornata-
02-ballo per me-
03-il vero mostro che giace in me-
04-Ti farò uscire dal buio-
05-"Buonanotte Trilly"."Buonanotte Peter"-
06-Spensierati-
07-Non mi scappi, piccola-
08-Vamos a bailar-
09-È possibile sentirsi completi nonostante non si abbia niente?-
10-Ora che ci sei non ti farò più scappare-
11-Cosa vuoi, Einar?-
12-Mi hai portata fuori dal buio-
13-Buonanotte angelo-
14-Fanculo!-
15-Se vuole la guerra, che guerra sia-
16-Ti piace la velocità?-
17-Cosa combini angelo?-
18-Ma io e te non ci odiavamo?-
19-Siamo dei cattivi ragazzi-
20-L'amore non fa per me-
21-È incredibile-
22-Kill him-
23-Nel suo, lascia sembre un segno-
24-Ho bisogno di un altra vita-
25-Non ho paura di lui-
26-Entrambi colori scuri, ma di tonalità diverse-
27-Un'altra pugnalata-
28-Di fingere mi sono stancata-
29-Balenottera-
30-Ruberei quella borsa altre mille volte-
31-But I'm in pieces,pick me up,and put me together-
32-Vinco sempre io,qualsiasi sia la sfida-
33-Io non uccido,io faccio male-
34-In così poco hai fatto così tanto-
35-Insieme ce la faremo-
36-Sei uno sbaglio-
37-Sono un sacco di cose,ma nulla di buono-
38-Non mi fido di te-
39-Voglio te-
40-Like a fire-
41-Sono stanca-
42-Le parole non bastano-
43-Niente è giusto e tutto è sbagliato-
44-L'avrei mai avuto un amore così grande?-
45-Mezzanotte è la mia ora-
46-Il futuro che merito-
47-Ben tornata stronza-
48-Verità nascoste-
49-Chi ama non fa male-
50-Conclusione-
51-Se tu sei dentro,siamo dentro anche noi-
52-Come un re e una regina-
53-Mi cercavi?-
❦ Iris&Einar ❦
54-Mallow-
55-Conosco il mio cuore-
56-L'ultimo momento-
58- La stronza e il presuntuoso-
59-Si ♡-
60-Due menti e un cuore-
61-Vivremo felici insieme-
62-Amore mio-
Ringraziamenti e nuova storia
Instagram

57-Ti odio-

5.2K 213 31
By B_hurricane

"Hey, hey insetto, svegliati" sento un roca e bassa voce, sicuramente causa del lieve sospiro caldo che si è appena schiantato contro la mia pelle, creandomi un leggero fastidio.

"Andiamo... ti devi svegliare" continua, e nella mia testa smetto di pestare quel dinosauro e sbuffo, girandomi e rigirandomi. "Dai Iri..".
"Che palle!" sbotto alzandomi di scatto, sbattendo il capo contro il tettuccio dell'auto.

"Ahia che male!" esclamo portandomi le mani sulla testa, massaggiandola piano piano. Una risata forte e incontrollabile si propaga verso le mie orecchie, causandomi oltre che al dolore, anche il fastidio.

Sbuffo violentemente e spingo Roman per uscire dall'auto, per poi dirigermi come una furia verso il mio attico. Entro e mi precipito nell'ascensore, cliccando più e più volte il nono piano fin che le ante non si chiudono.

Inizio a sbattere insistentemente i piedi contro il pavimento-moquette, mi volto e rivolto un sacco di volte evitando spontaneamente lo specchio, mi guardo le unghie, le converse, i bracciali, mi sistemo meglio il reggiseno e cerco di snodare i capelli ma cazzo, quest'attesa è snervante!

Non appena finalmente le ante si riaprono, per poco non mi prende un colpo. "Porca puttana!" grido spaventata andando all'indietro, ma qualcosa va come non doveva andare e inciampo contro il leggero rialzo dell'ascensore, per poi sbattere in entrambi i lati e infine cadere, come un deficiente sacco di patate.

Si può essere così sfigati?

"Ahia..." mi lamento, portandomi le mani sul culo, la zona più infortunata in questo momento.

Ed ecco che, la seconda risata si propaga nuovamente nell'aria, una risata ricchissima di divertimento e di derido, ed io, stanca dell'ennesimo sfotto e malocchio della giornata, sbatto la testa contro le mattonelle fredde che odorano di disinfettante, segno che l'indiana che di solito pulisce l'edificio è stata qui poco tempo fa.

"Andiamo, ti aiuto" cerca di parlare Einar tra le risate, avvicinandomisi per poi pormi la mano, che, se non fossi una signorina, avrei già sputato da molto tempo.

Rifiuto il suo aiuto e mi alzo da sola, mandandogli solo una misera occhiataccia velenosa per poi avvicinarmi alla mia porta ma ancora una volta, la sfiga mi bacia anzi, proprio mi scopa, visto che non trovo le chiavi.

Probabilmente sono nell'auto di Roman, cazzo.

Tiro un pugno verso la mia porta, ed ora che cazzo faccio?

Inizio a palparmi alla ricerca di qualcosa di utile, per utile intendo quella carta magnetizzata di solito piena di soldi ma, avendo con me solo il cellulare, mi dirigo verso l'abitazione dei mei 'vicini', sempre se l'attico al mio fianco è abitato, ed inizio a bussare incessantemente, come una dannata.

Ad aprirmi è una donna, col sorriso stampato sul quel suo viso curato, che guarda prima me, poi Einar alle mie spalle per poi ritornare su di me, spalancando gli occhi e portandosi le mani alla bocca. "Oh mio Dio! Roger! Vieni qua!" esclama la donna, e posso giurare di veder lacrime accumulatesi nei suoi occhi. "Che c'è cara... oh Dio!" eccosi aggiunto un altro, che come la moglie, credo, si porta le mani alla bocca, lasciandomi li, sulla loro soglia, confusa, ferita, stufa e spossata.

Non male come prima impressione.

"È stato lui... non è così?" chiede la donna indicando Einar quasi con ribrezzo, così mi volto guardandolo a mia volta, trovandolo in alto mare propio come me. "A fare cosa?" le chiedo, non capendo. "Questo!" esclama facendomi sobbalzare, per poi portare il suo polpastrello verso la mia fronte e appoggiarlo delicatamente in una determinata zona, provocandomi un leggero fastidio. Quando mi mostra il polpastrello è leggermente sporco di sangue, cosa che non mi meraviglia affatto, visto la caduta.

D'un tratto sento afferrarmi un braccio, mentre io sono confusa al massimo e mi sento come una palla, passata di qua e di là. "E questi lividi? Mio Dio, ragazza, tu sei stata violentata!" esclama l'uomo spingendomi dentro casa, non riuscendoci però visto che inchiodo i piedi a terra. "C-cosa?".

Mi guardo attorno come una deficiente, cercando aiuto non trovandolo. Ma cosa ha fatto di male questa ragazza che si è appena svegliata, stanca, che ha appena baciato il pavimento? Dimmelo Dio, cosa ho fatto?!

"Sei stato tu, lurido verme!" la signora si avventa su di Einar, cogliendolo alla sprovvista dato che in mezzo secondo lo attacca al muro. "L'hai picchiata! Non te l'ha insegnato tua madre che le donne sono delicate come i fiori? Se lei non ti ama devi fartene una ragione!" gli urla in faccia e quesi rido, e continuerei volentieri a gustarmi questa scenetta ancora per molto tempo, se non fossi davvero stanca.

Mi avvicino velocemente alla donna e le metto una mano sulle braccia, intimandogli di smetterla abbastanza gentilemente. "Non è come crede..." inizio, ma subito mi interrompe. "Oh, piccola... non devi difenderlo, ci saremo noi ad aiutarti, non negare l'evidenza e non proteggerlo" dice, guardandomi con compassione, cosa che mi fa leggermente innervosire, dato che io odio quel tipo di sguardo. "In realtà io voglio solo la vostra carta di credito" ammetto sbuffando, incrociando le braccia sotta al seno.

La donna libera Einar, ancora sotto shock, e mi guarda, questa volta confusa. "Abito qua di fronte e con me non ho le chiavi, ho bisogno di una carta di credito per riuscire ad entrare" chiarisco, e la donna, se pur confusa con un cenno della mano intima a suo marito di portarmi ciò che ho richiesto.
"Oh... beh, sei per caso una zingara?" mi chiede, ed io scuoto la testa in segno di negazione ed alzo gli occhi al cielo. "Allora sei una..." cerca di dire ma questa volta sono io ad interromperla. "No, non sono niente di tutto ciò" parlo, forse troppo duramente, così mi preparo un tono più dolce, dato che, nonostante il fraintendimento, questa è gente che avrebbe aiutato una ragazza ferita. "E quel taglio sulla fronte? E quei lividi?" continua non appena suo marito mi consegna ciò che voglio, così mi metto di fronte alla mia porta e faccio scorrere la carta di credito contro la serratura per poi fare qualche manovra con il pomello, e non appena la porta si apre sorrido soddisfatta.

"Ho sbattuto la testa in auto, prima, e dopo sono caduta. Comunque io sono Iris, la vostra vicina sfigata" concludo restituendo l'oggetto, sorridendo a queste, da quello che sembrano, buone persone.

"Sicura che non ti abbia violentata?" mi chiede l'uomo ancora perplesso, così io annuisco e li saluto con un cenno della mano, lasciando la porta aperta per far entrare Einar.

La prima cosa che faccio è andare in bagno per lavarmi le mani, una mia abitudine, poi cerco nella dispensa del cibo, trovando biscotti al cioccolato che afferro con molto piacere per poi guastarmeli stravaccata sul divano, mentre guardo il soffitto. "Che persone strane..." afferma Einar, sedendomisi ai mei piedi come un cane... a proposito!

Frugo nella tasca dei miei jeans ed afferro il cellulare, andando dritta a cercare qualche annuncio che riguardano cani... non importa se è vecchio, io voglio un cane ed il primo che mi colpirà, sarà proprio quello che adotterò.

Ovviamente non cerco cani a pagamento, non perché non mi piacciono o perché non posso permettermelo, ma perché i cani non si comprano, nonostante abbiamo gran valore, i cani non vanno pagati, non mi piacciano le distinzioni tra razza e non.

Scorro e scorro ancora, ma nonostante ciò non ho trovo quello che cerco, anche se sono tutti belli e di buona famiglia.

"Che diavolo stai facendo?" mi chiede Einar, spostando bruscamente i mei piedi che pian piano si accomodavano maggiormente.
"Cerco un cane" rispondo semplicemente.
"Un cane?".
"Si un cane, difficile da capire?" ripeto annoiata, guardandolo di sbieco e menomale, lui non aggiunge altro.

"Dovremmo..." inizia, spezzando quel favoloso silenzio, così io sbuffo ma lo guardo, pronta ad ascoltarlo. "Dovremmo parlare di quello che è successo." ordina, quasi, e sinceramente io non ne ho proprio voglia. "No".

"Beh, non me ne importa di quello che vuoi fare tu, ne parliamo adesso che ti piaccia o no" ribatte strappandomi il cellulare dalle mani, facendomi innervosire, ancora una volta.

Menomale che con me ci sono i mei biscotti.

"Non.." cerca di parlare, ma siccome io odio profondamente gli incoerenti, non gli permetto di aggiungere altro. "Non volevi darmi della puttana e bla, bla, bla, ho capito, Einar. Ora puoi anche andartene" parlo scocciata.

"Sai che di dico?" mi dice, o chiede, abbastanza incazzato alzandosi dal divano.
"Non mi rimangio niente! Sei solo una puttana!".

Avete presente, quando sentite il ghiaccio spezzarsi? Oppure quando si spezza un osso? Direi il cuore, ma non l'ho mai sentito spezzare.

Ecco, proprio quella sensazione, di male, vuoto, una sensazione talmente brutta che prego il mio Dio che non mi travolga mai più, perché fa tanto male.

Stringo le mie braccia, e porto le mie gambe al petto abbracciandomi, per poi sospirare. Perché non riesco ad andare avanti?
Perché mi importa così tanto la sua opinione e perché odio così tanto che mi reputi così?

Non mi piace in generale, passare da troia, perché non lo sono e almeno di questo ne sono consapevole, però, di certo, poco mi importa se è questo quello che pensa la gente di me, mica sono importanti.

Ed è per questo che mi interrogo così tanto, non riesco proprio a capire il perché di lui mi importi, nonostante lo conosca da neanche due mesi. O meglio... non che mi importi di lui, ma delle sue parole.

"Beh.." cerco di rispondere, resistendo all'impulso di tirare su col naso. "Credo che tu te ne debba andare" riesco a dire autoritaria, alzandomi dal divano.

"Me ne vado quando ho finito e adesso mi stai ad ascoltare, una volta per tutte!" ribatte seguendomi.

"Ti odio così tanto e lo sai perché?" mi chiede, ed io scuoto la testa, guardandolo di sbieco.
"Perché sei così presuntuosa, arrogante, stronza, odiosa, testa di cazzo.. e altre mille cose!" beh, di certo queste non sono parole che mi sollevano.

"Però, io ti odio soprattutto per un altro motivo, e sai qual'è?" continua, ma non sentendolo andare avanti mi volto, ed, appena lo faccio, sento spingermi con brusco, e successivamente sento il freddo muro della stanza dove si trova la piscina interna, che di certo non migliora il contatto con l'umidità dell'habitat.

Scuoto la testa, da destra verso sinistra e con coraggio lo guardo, mentre la sua figura padroneggia su di me e i suoi bracci mi tengono inchiodata al muro, mentre mi guarda infuriato, occhi furiosi dentro occhi, per la prima volta, leggermente impauriti.

"Che tu sia innamorata di un coglione" chiarisce, questa volta con tono più calmo, leggermente inclinato dall'emozione.

Continuiamo a guardarci e, quando si calma leggermente, perdo tutto, la cognizione del tempo che passa, la sensazione del freddo muro, però, la sensazione di esser sottomessa mi porta a svegliarmi bruscamente dal mio dormiveglia, dove eravamo solo io e lui.

Cerco di spingerlo, ma non riesco a causa della sua imponenza in questo momento, così cerco di sganciargli un bel calcio, che però attutisce e finalmente si separa da me.

Mi guarda male, e in un solo secondo vedo tornare il fuoco nei suoi occhi, e poi, infine, mi guarda per l'ultima volta e se ne va, sbattendo con forza la porta, molto probabilmente spaventando anche i vicini, portandosi via tutto, persino la mia lucidità.

Continue Reading

You'll Also Like

4.9K 355 36
jane, una ragazza appassionata di musica entra nella scuola di amici. Bionda, occhi verdi e naso all'insù. Sarah, anch'essa entra a far parte della s...
81.8K 4.7K 96
una storia sulla ship migliore di questa edizione, sarah x liljolie. non credo abbia bisogno di una descrizione, le conoscete fin troppo bene
30.1K 1.4K 39
Victoria è una ragazza di 21 anni che si sta trasferendo a metà degli studi universitari di giurisprudenza da Bologna a Empoli per alcuni motivi pers...
733K 26.4K 109
Cosa succede quando un'anima forte e determinata ne incontra un'altra dura e avvolta dal dolore? Cosa succede quando due occhi si incontrano e decid...