Einar pov's
"Toglietevi dalle palle!"urlo sporgendomi dal finestrino della mia auto a questi imbecilli in mezzo alla strada.
Entro tre secondi li faccio fuori.
Fortunatamente fanno ciò che gli ho detto,in modo da far continuare questo mio giro liberatorio.
Sono ancora molto scosso per ciò che è successo ad Iris,non pensavo ci fosse qualcuno che la odiasse così tanto da compiere un gesto del genere.
Appena l'ho vista in quelle condizioni,con tutto quel sangue che le stava uscendo è l'espressione così calma e indolore,per una frazione di secondo,è come se avessi sentito il suo male sulla mia propria pelle,ed avrei preferito mille volte fosse stato così.
Poi lei sembrava così tranquilla...come se nessuno le avesse mai sparato,giuro che in quel momento avrei ribaltato il mondo.
Non ci posso credere,porca puttana!
Chi cazzo è che le ha sparato?E perché?!
Questo è troppo...una cosa del genere alla mia Iris non si fa!Avrei dovuto essere lì con lei!
Scendo in fretta e furia dalla macchina ed entro nel primo pub che trovo,ordinando subito una serie di bicchieri di tequila,uno dopo l'altro.
"Giornata storta?"chiede il barista,dopo forse il quinto bicchiere.
"Fatti i cazzi tuoi"rispondo duro.
"Volevo solo aiutarti...amico"continua.
"Sei un barista,non un cazzo di psicologo,quindi fai il tuo lavoro e non rompermi le palle!"esclamo alzandosi di scatto,dopo avergli lanciato i soldi.
Mi infiltro in questo cazzo di branco di pecore sudate e cerco di uscire,ma un coglione non la pensa come me,anzi,mi spinge fortemente e palesemente ubriaco ed io,al quel punto,non ci vedo più.
Gli salto addosso,riempiendolo di pugni,fino a quando dei ragazzi a me sconosciuti mettano fine al mio divertimento,facendomi alzare dal ragazzo.
Non perdo tempo con loro e mi imbatto verso l'uscita,ignorando quegli stupidi coglioni e queste stupide troie che mi stanno addosso.
Sono ubriaco,lo ammetto,ma almeno per qualche momento sono riuscito a dimenticarmi di quella psicopatica di Iris.
Come non detto...
Recupero la mia auto ed inizio nuovamente a guidare dove la strada mi porta.
Dopo minuti od ore ore interminabili,parcheggio la macchina davanti ad un grande edificio,che riconosco solo quando ormai mi trovo al suo interno.
I piedi ormai vanno per conto proprio entrando in ascensore,e il corpo agisce d'istinto,cliccando il pulsante del sedicesimo piano,l'ultimo,nonché il piano dove abita lei.
Uso come sempre il mio trucchetto per aprire la porta,ma la stronza ha chiuso a chiave,così riesco nel mio intento dopo alcuni minuti.
Appena metto piede in casa,vengo investito dal suo inconfondibile e meraviglioso profumo,e mi dirigo spedito verso la sua stanza.
Infatti,eccola lì...mentre dorme,rannicchiata su se stessa con i capelli raccolti in una spettinata crocchia e il viso stranamente rilassato.
È così bella...
Tolgo le scarpe ed i vestiti,lasciando solo i boxer,poi mi infilo sotto le coperte al suo fianco.
Mi avvicino a lei e le metto una mano sul viso,mentre la contemplo,ma la mia intenzione di fare lo stalker maniaco va in frantumi nel momento in cui apre gli occhi.
"Einar...?"biascica mezza addormentata,con voce roca e tremendamente sexy.
"Shhhh,dormi"sussurro,iniziando ad accarezzargli i capelli.
"Che ci fai qui?"chiede,ancora stordita,rannicchiandosi su di me.
"Avevo voglia di vederti..."ammetto.
Al quel punto spalanca gli occhi e rotola giù dal letto,poi si alza di scatto e sbatte più e più volte le palpebre,pizzicandosi un braccio.
Rincoglionita.
"Einar?!Che ci fai nel mio letto?!"urla quasi lei.
È dieci minuti sono qua,e ci ho anche parlato,è proprio vero quando dico che è rincoglionita.
"Te l'ho già detto,avevo voglia di vederti"ribadisco.
"Beh...ma non puoi entrare così in casa mia di notte solo perché hai voglia di vedermi...credevo stessi sognando!"afferma ancora scandalizzata.
"Angelo,so di essere un sogno,ma come vedi sono qui,in carne ed ossa"rispondo ridacchiando.
Mi lancia un occhiataccia ma non ribadisce,si limita solo a sbuffare e a sedersi nuovamente nel letto,dandomi le spalle.
"Vattene"mi dice dopo qualche minuto di silenzio,senza voltarsi.
"No che non me ne vado"ribatto sicuro.
Nessuno mi staccherà da questo letto.
"Einar,dico davvero"continua,questa volta voltandosi per guardarmi.
"Anche io dico davvero,adesso sono qui e non me ne vado".
"Ho detto vattene!Non te lo dirò un altra volta!"esclama urlando,guardandomi con occhi infuocati.
"E io ti ho detto di no!"ribatto arrabbiandomi.
"Tu...tutto questo,è colpa tua!
Sei sempre nella mia testa,non ti sopporto più,non vuoi proprio uscirne ed in più mi tratti come se non te ne importasse niente di me...
io non ce la faccio più!"urlo questa volta alzandomi dal letto,rischiando di svegliare tutto l'edificio,mentre lei mi guarda incredula.
"Ti odio come non ho mai odiato nessuno,non riesco proprio a capire come sia possibile pensarti così insistentemente.
Quando ti ho vista in quelle condizioni,io...io ho sentito lo stomaco contrarsi nella morsa più dolorosa che abbia mai sentito,è come se avessi sentito il tuo dolore...non avrei sopportato un minuto di più.Sono andato in giro ad ubriacarmi e a picchiare sconosciuti,mi sono ridotto uno straccio per te,poi,
non so come,sono capitato proprio a casa tua,senza rendermene neanche conto"ammetto infine,sospirando pesantemente.
Ecco,è uscito fuori questo macigno...un macigno che non sapevo neanche di avere fino adesso.
"T-ti importa d-davvero di me?"chiede dopo momenti silenziosi,così piano e così insicura da sentire la rabbia affievolirsi solo sentendola parlare.
"Tu non sai quanto..."ammetto avvicinandomi.
Mi inginocchio di fronte a lei,disegnando dei cerchi immaginari con una mano su un suo ginocchio,mentre con l'altra le stringo la mano.
Ci guardiamo per un momento così intenso da sembrare ore,mentre finalmente,posso osservare quella sua delicata bellezza,più intensa adesso con i capelli arruffati,gli occhi luminosi,l'aria assonnata e il viso completamente privo di qualsiasi trucco e illusione.
Le prendo il viso tra le mani e pian piano mi avvicino,lasciando solo poca distanza tra le nostre labbra.
"Sei così bella che fa male"sussurro,lasciando che le mie parole si infrangono pienamente nei suoi delicati e armoniosi lineamenti,perforando la sua pelle.
Mi avvicino maggiormente e le lascio un piccolo bacio a stampo,allontanandomi subito di poco per guardarla ancora negli occhi per infondergli sicurezza.
Quanto vorrei sentire quelle sue labbra così carnose sulle mie nuovamente....
Questo nostro piccolo bacio,ha affievolito tutto quel dolore che sentivo fino adesso.
La testa ha smesso di girarmi,il dolore alla mano sembra essere scomparito nel nulla e lo stomaco sembra tornato al suo posto.
"Grazie"dice semplicemente,appoggiando la sua fronte sulla mia.
"Grazie perché sei così.....così tu.
Grazie,grazie davvero,perché in così poco hai fatto così tanto,e perché quando tu ci sei,questo"dice poggiando la mia mano sul suo cuore, "fa meno male"finisce,lasciandomi completamente spiazzato.
Non so che dire...probabilmente dovrei confessarle che da quando c'è lei,il mio cuore ha iniziato a battere,scoprendo che non è davvero defunto come credevo,ma era solo congelato...come il suo.
"Grazie a te angelo,perché quando ci sei mi sento vivo,mi sento me..."confesso,prima di posarle un lungo bacio sulla fronte.
A staccarsi è lei,che sorridendo,mi trascina accanto a se nel letto,accoccolandosi a me.
"Angelo?"la richiamo piano,prima che possa addormentarsi.
"Mh?"risponde,rannicchiandosi maggiormente.
"Grazie,perché insieme a te sto scoprendo finalmente il vero significato della parola amore".
Hola chicos!
Allooooora,come vi è sembrato questo capitolo interamente #Eris?
A me è piaciuto moltissimo e ci ho davvero messo molto impegno e sentimento per scriverlo,credo di non aver mai scritto parole così belle e profonde.
🔥
Continuate a commentare e a votare la storia,vi voglio bene🧡
Un gran beso, nos vemos la pròxima vez!