Piccolo preavviso: passate a leggere l'angolo autrice, è importante. Grazie!❤️
Erano passati ben sette mesi ed io mi innamoravo sempre di più del mio ragazzo, ogni giorno che passava.
Mentre lo guardavo steso sul letto della sua camera di dormitorio che dormiva profondamente, mi chiesi come fossimo arrivati a questo punto.
Non riuscivo a rammentare un solo momento in cui non desideravo averlo al mio fianco, non riuscivo a ricordare la mia vita prima di incontrarlo.
E forse ciò accadeva perché era sempre stata scialba, priva di vere e proprie emozioni.
Ne avevamo superato talmente tante che, certe volte, mi stupivo io stessa di quanta forza avessimo avuto dentro per andare avanti lo stesso.
Gli ultimi tempi erano stati particolarmente duri poiché, anche se Kyle appariva sempre lo stesso, certe volte lo trovavo con lo sguardo perso e la mente altrove.
La morte di sua madre era stata dura da superare, ma insieme ce l'avevamo fatta.
Certo, il dolore era sempre in agguato e non era certo tutto rose e fiori tra di noi dato che, a causa dei nostri caratteri contrastanti, finivamo con il discutere sulla minima cosa.
Ma l'amore era più forte di noi, di tutto il resto.
Ed io mi sentivo estremamente fortunata e privilegiata ad averlo accanto, ad aver trovato l'amore.
Perché molte volte crediamo di essere innamorati quando, il più delle volte, si tratta soltanto di stupide cotte adolescenziali.
L'amore, invece, quello vero, era tutta un'altra cosa.
Vi parlo di quell'amore sudato, guadagnato; quello che, nonostante le ginocchia sbucciate e il cuore in frantumi, continua a resistere nel tempo, nello spazio.
Quell'amore imbattibile, quell'amore che non può essere distrutto, perché continuerà a legare due persone per sempre, come un filo invisibile: non si vede ma sai che c'è. Lo senti che c'è.
Ed io ero legata a lui, lo sapevo benissimo.
I nostri cuori erano in simbiosi, le nostre anime identiche.
Gli accarezzai i capelli, spostandogli dal viso un ciuffo che stava coprendo i suoi meravigliosi occhi, in quel momento chiusi e rilassati.
Ma, ovviamente, capii che stava soltanto fingendo di dormire perché gli piaceva essere sfiorato da me.
Lo vidi tentare di reprimere un sorriso tutto fossette, ma i suoi tentativi fallirono miserabilmente.
Borbottò qualcosa che non riuscii a capire e mi avvicinai, per poi stampargli un dolce bacio sulle labbra.
«Imbroglione», mormorai.
Ridacchiò e mi strinse tra le sue braccia, facendomi trovare praticamente stesa su di lui.
«Ti ho scattato una foto mentre dormivi, prima», mi confessò sorridendo.
Sbarrai gli occhi. «Che cosa? Perché? Fammela vedere subito!» esclamai.
Alzò gli occhi al cielo. «Perché eri meravigliosa», rispose.
Mi addolcii leggermente, ma non appena guardai quella foto la mia espressione si inorridì.
«È orrenda! Eliminala!» gli dissi.
Lui scosse la testa. «Non ci penso nemmeno, angelo».
Mi sfuggii un sorriso, notando che mi aveva chiamata nuovamente angelo come la prima volta che mi aveva rivolto la parola, più o meno un anno fa.
«Ti è sempre piaciuto in realtà questo soprannome», affermò lui con estrema convinzione.
«In realtà, all'inizio mi dava sui nervi. Non ti sopportavo proprio», precisai.
Mi accarezzò una guancia con estrema delicatezza ed io socchiusi gli occhi d'istinto.
«Tu invece mi sei sempre piaciuta. Ma dato che siamo in vena di confessioni, devo ammettere che all'inizio volevo soltanto portarti a letto», disse.
Lo guardai male. «Ah, stupendo! Complimenti», borbottai.
Avvicinò i nostri visi e mi stampò un bacio sulle labbra.
«Questo prima di innamorarmi di te, angelo», aggiunse, per poi darmi un altro bacio, che diventò immediatamente più profondo e passionale.
Ovviamente, però, quel momento fu interrotto da qualcuno che bussò alla pronta che, fortunatamente, era stata chiusa precedentemente a chiave dall'interno.
Kyle sbuffò seccato e tentò di non rispondere, ma quando sentii la voce di Trevor mi precipitai immediatamente ad aprire la porta, sorpresa.
Mi ritrovai davanti il mio migliore amico, in compagnia di quella che sarebbe diventata in un prossimo futuro sua moglie e, naturalmente, anche la piccola Daisy che strinsi immediatamente tra le mie braccia.
Aveva quattro mesi e più la guardavo, più mi rendevo contro che la somiglianza tra lei e suo padre era sbalorditiva.
«Oh! Ciao amore di zia!», esclamai e lei mi sorrise, facendomi riempire il cuore di gioia pura.
Trevor mi stampò un bacio sulla guancia per poi andare a salutare Kyle, stessa cosa fece Margaret.
«Cosa cavolo ci fate voi qua?» domandai.
«Beh, ci mancavate e quindi... Eccoci qua», spiegò Margaret, mentre si liberava dalla leggera giacca marrone che indossava.
Lei e Trevor avevano deciso di trasferirsi a San Francisco, vicino a dove vivevano i genitori di Margaret.
In modo che lei avesse una mano e fosse libera di continuare a frequentare l'università lì, mentre il mio migliore amico si era responsabilizzato moltissimo, cominciando a lavorare per mantenere la sua famiglia.
Erano davvero una bellissima coppia e la bambina aveva soltanto completato il meraviglioso quadro.
«Stronzi! Potevate chiamarci!», esclamò Brian facendo capolinea, seguito dal fratello.
Poco dopo, a noi si unirono anche Paul e Sharon.
Le cose tra loro non erano delle migliori, poiché non facevano altro che discutere, si erano anche presi una pausa ma la loro relazione non era mai finita davvero.
Sapevo che avrebbero risolto tutto nel migliore dei modi, anche perché non riuscivano a stare separati per molto.
E per molto intendo non più di un solo giorno.
Eravamo tutti al completo, in quel momento, ed io non potei fare a meno di guardarmi attorno ed essere felice.
Avevo degli amici fantastici e un ragazzo meraviglioso. Non mi potevo di certo lamentare. Insomma, non ci si annoiava mai.
Kyle mi strinse tra le sue braccia e mi stampò un bacio sulla tempia, Sharon mi afferrò una mano e mi sorrise mentre era seduta sulle gambe di Paul, Margaret teneva in braccio la bambina e raccontava a tutti noi vari aneddoti, Brian e Alex guardavano con gli occhi a cuoricino la loro piccola nipotina. Gli occhi di Trevor, invece, erano tutti per Margaret, che la guardavano con infinito amore.
Eravamo un bel gruppo, sempre unito e affiatato nonostante le difficoltà.
Eravamo qualcosa che non poteva finire, perché sapevo che nessuno di noi l'avrebbe in qualche modo permesso.
Tutto era perfetto, al posto giusto.
Perché è vero: si tende sempre a cercare la perfezione, ma poi ci si innamora delle cose imperfette.
E noi lo eravamo, eccome se lo eravamo.
Ma insieme riuscivamo a combaciare, a formare un puzzle privo di imperfezioni.
Ditemi, quindi, poteva esistere qualcosa di più bello di questo?
FINE.
ANGOLO AUTRICE.
ECCOCI ARRIVATI ALL'ULTIMO CAPITOLO DI QUESTA STORIA.
Cosa ne pensate? Io non ci credo e voi?
Sono stata contenta di aver condiviso con voi questo percorso.
E, soprattutto, sono fiera del risultato che abbiamo ottenuto, insieme.
Ditemi, adesso, cosa ne pensate?
Lasciate tante stelline e fatemi sapere! È importantissimo. 🌟
E, come vi avevo promesso, niente più disgrazie alla fine! Ho cercato di essere ottimista per una volta.
Il loro amore ha trionfato, così come l'amicizia vera continua a durare.
Contenti?!❤️❤️❤️
Adesso, il percorso non è mica finito qui!
Presto scriverò l'intera storia dal punto di vista di Kyle, il nostro protagonista maschile. Che ne pensate? Vi piace come idea?
Non so però quando riuscirò ad iniziarla, poiché sono anche molto concentrata sulla mia nuova storia.
STREET LOVE - La Via Del Cuore: Sarei molto felice se passaste a leggerla, perché ci tengo particolarmente!! E soprattutto vorrei qualche vostro parere!!💕💕💕💕
Adesso vi lascio e continuo a dedicarmi ad altri due protagonisti che non vedono l'ora di raccontare la loro storia.
Scusate se vi ho fatto attendere troppo tempo per questo finale!
Vi adoro, sul serio.
E grazie ancora, di tutto.❤️
Un ultimo kiss per voi.❤️