𝐀𝐥𝐥 𝐭𝐡𝐚𝐭'𝐬 𝐥𝐞𝐟𝐭 |...

By _XxMariix

191K 13.4K 8.9K

Tutti sappiamo cosa successe il 31 Ottobre 1981, Lord Voldemort uccise brutalmente Lily e James Potter, ma no... More

𝖭𝗈𝗍𝖾 𝗂𝗇𝗍𝗋𝗈𝖽𝗎𝗍𝗍𝗂𝗏𝖾 || "𝖨𝗇𝗍𝗋𝗈𝖽𝗎𝗓𝗂𝗈𝗇𝖾"
𝖯𝗋𝗈𝗅𝗈𝗀𝗈 || "31 𝖮𝗍𝗍𝗈𝖻𝗋𝖾 1981"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 1 || "𝖰𝗎𝖺𝗍𝗍𝗋𝗈 𝖺𝗇𝗇𝗂 𝖽𝗈𝗉𝗈"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 2 || "𝖯𝗈𝗏𝖾𝗋𝗂 𝗀𝖾𝗇𝗂 𝖤𝗏𝖺𝗇𝗌"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 3 || "𝖯𝖺𝗀𝗂𝗇𝖺 846"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 4 || "𝖠𝖿𝖿𝖾𝗍𝗍𝗎𝗈𝗌𝖾 𝗉𝖺𝗋𝖾𝗇𝗍𝖾𝗅𝖾"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 5 || "𝖦𝗋𝖺𝗓𝗂𝖾 𝗍𝖺𝗇𝗍𝖾, 𝖮𝗅𝗂𝗏𝖺𝗇𝖽𝖾𝗋"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 6 || "𝖯𝖾𝗀𝗀𝗂𝗈𝗋 𝖼𝗅𝖺𝗌𝗌𝗂𝖿𝗂𝖼𝖺 𝗉𝖾𝗋𝗌𝗈𝗇𝖺𝗅𝖾"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 7 || "𝖴𝗇 𝗆𝖾𝗋𝖺𝗏𝗂𝗀𝗅𝗂𝗈𝗌𝗈 𝖺𝖼𝖼𝖾𝗇𝗍𝗈"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 8 || "𝖯𝖾𝗋𝗀𝖺𝗆𝖾𝗇𝖾 𝖺𝗅 𝗅𝖺𝗆𝗉𝗈𝗇𝖾"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 9 || "𝖤𝖼𝖼𝗈 𝖽𝗈𝗏𝖾 𝗅'𝖺𝗏𝖾𝗏𝗈 𝗏𝗂𝗌𝗍𝗈"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 10 || "𝖢𝗈𝗌𝗍𝖾𝗅𝗅𝖺𝗓𝗂𝗈𝗇𝖾"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 11 || "𝖬𝖺𝗅 𝖽𝗂 𝗆𝖺𝗋𝖾"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 12 || "𝖲𝗂𝗀𝗇𝗈𝗋...?"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 13 || "𝖣𝗎𝖾 𝗏𝗈𝗅𝗍𝖾 𝗆𝖺𝗅𝖾𝖽𝖾𝗍𝗍𝗈"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 14 || "𝖢𝗈𝗆𝗂𝗇𝖼𝗂𝖺𝗆𝗈... 𝖻𝖾𝗇𝖾!"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 16 || "𝖬𝗂 𝗎𝖼𝖼𝗂𝖽𝖾𝗋𝖺̀!"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 17 || "𝖢𝖺𝗋𝗍𝖺 𝗂𝗇 𝖺𝖼𝗊𝗎𝖺"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 18 || "𝖰𝗎𝖺𝗅𝖼𝗁𝖾 𝗉𝗋𝗈𝖻𝗅𝖾𝗆𝖺 𝖽𝗂 𝗆𝖺𝗍𝗎𝗋𝗂𝗍𝖺̀"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 19 || "𝖭𝗈, 𝖬𝗂𝗇𝖾𝗋𝗏𝖺, 𝗂𝗈 𝗉𝖺𝗌𝗌𝗈"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 20 || "𝖲𝗍𝖺𝗂 𝗆𝖾𝗇𝗍𝖾𝗇𝖽𝗈!"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 21 || "𝖣𝗂𝖼𝗁𝗂𝖺𝗋𝖺𝗓𝗂𝗈𝗇𝗂 𝖽'𝖺𝗆𝗈𝗋𝖾"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 22 || "𝖦𝗂𝗈𝖼𝖺𝗋𝖾 𝗂𝗇 𝗆𝖺𝗀𝗀𝗂𝗈𝗋𝖺𝗇𝗓𝖺"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 23 || "𝖳𝗋𝗈𝗉𝗉𝗈, 𝖽𝖺𝗏𝗏𝖾𝗋𝗈 𝗍𝗋𝗈𝗉𝗉𝗈"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 24 || "𝖢𝗈𝗆𝗉𝗅𝗂𝗆𝖾𝗇𝗍𝗂"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 25 || "𝖯𝗈𝗍𝗋𝖾𝗂 𝖼𝖺𝗆𝖻𝗂𝖺𝗋𝖾 𝗂𝖽𝖾𝖺"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 26 || "𝖨𝗇𝗍𝖾𝗋𝖾𝗌𝗌𝖾 𝗆𝖺𝗅𝗌𝖺𝗇𝗈...?"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 27 || "𝖯𝗂𝗍𝗈𝗇 𝖺 𝖿𝗎𝗈𝖼𝗈? 𝖡𝖾𝗁..."
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 28 || "𝖠𝗓𝖺𝗅𝖾𝖺 𝖦𝗅𝗈𝖾̈𝗌"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 29 || "𝖡𝗎𝗀𝗂𝖾 𝗆𝗂𝗀𝗅𝗂𝗈𝗋𝗂"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 30 || "𝖲𝖺𝗋𝖾𝖻𝖻𝖾 𝗉𝗈𝗍𝗎𝗍𝖺 𝖺𝗇𝖽𝖺𝗋 𝗉𝖾𝗀𝗀𝗂𝗈"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 31 || "𝖨𝗆𝖻𝗋𝗈𝗀𝗅𝗂𝗈"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 32 || "𝖨𝗇𝖿𝖺𝗆𝖾 𝗌𝗂𝗇𝗈 𝖺𝗅𝗅'𝗎𝗅𝗍𝗂𝗆𝗈"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 33 || "𝖲𝖼𝖺𝗇𝖽𝖺𝗅𝗂𝗓𝗓𝖺𝗍𝖺"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 34 || "𝖯𝖺𝗍𝖾𝗋𝗇𝗂𝗍𝖺̀ 𝗂𝗇𝖼𝖾𝗋𝗍𝖺"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 35 || "𝖣𝗂𝗌𝖺𝗏𝗏𝖾𝗇𝗍𝗎𝗋𝖺"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 36 || "𝖦𝗈𝗆𝗆𝗈𝗌𝗎𝗌"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 37 || "𝖠𝗋𝖺𝗇𝖼𝖾, 𝖺𝗋𝖺𝖼𝗁𝗂𝖽𝗂"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 38 || "𝖬𝗂 𝗂𝗇𝗌𝖾𝗀𝗇𝗂 𝗂𝗅 𝖿𝗋𝖺𝗇𝖼𝖾𝗌𝖾?"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 39 || "𝖴𝗇𝖺 𝗉𝗋𝖾𝖼𝗂𝗌𝖺 𝖼𝗈𝗇𝗌𝖺𝗉𝖾𝗏𝗈𝗅𝖾𝗓𝗓𝖺"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 40 || "𝖠𝗏𝖾𝗏𝖺 𝖺𝗏𝗎𝗍𝗈 𝗍𝗎𝗍𝗍𝗈 𝖾 𝗇𝗂𝖾𝗇𝗍𝖾"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 41 || "𝖧𝗈 𝗈𝖽𝗂𝖺𝗍𝗈, 𝗁𝗈 𝗎𝖼𝖼𝗂𝗌𝗈..."
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 42 || "... 𝗆𝖺 𝗁𝗈 𝖺𝗆𝖺𝗍𝗈"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 43 || "𝖵𝗂 𝗈𝖽𝗂𝗈, 𝗏𝗂 𝗈𝖽𝗂𝗈 𝗍𝗎𝗍𝗍𝗂"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 44 || "𝖴𝗇𝖺 𝗌𝗈𝗋𝗉𝗋𝖾𝗌𝖺"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 45 || "𝖭𝗂𝖼𝗁𝗈𝗅𝖺𝗌 𝖥𝗅𝖺𝗆𝖾𝗅 𝖾 𝖺𝗌𝖿𝗈𝖽𝖾𝗅𝗈"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 46 || "𝖣𝗈𝗆𝖺𝗇𝖽𝖾, 𝖼𝗈𝗇𝖿𝗈𝗋𝗍𝗈 𝖾 𝗋𝗂𝗌𝗉𝗈𝗌𝗍𝖾"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 47 || "𝖲𝗂𝗇𝖼𝖾𝗋𝗂𝗍𝖺̀"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 48 || "𝖱𝖾𝗀𝗎𝗅𝗎𝗌 𝖡𝗅𝖺𝖼𝗄"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 49 || "𝖢𝗈𝖽𝖺𝗋𝖽𝗂𝖺"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 50 || "𝖠𝗅𝗅𝖺 𝗌𝖺𝗅𝗎𝗍𝖾"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 51 || "𝖥𝗋𝖺𝗆𝗆𝖾𝗇𝗍𝗂"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 79 || "𝖯𝗎𝗀𝗇𝖺𝗅𝖺𝗍𝖾 𝖺𝗅𝗅𝖾 𝗌𝗉𝖺𝗅𝗅𝖾"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 80 || "𝖫𝖾𝗂, 𝗅𝗈𝗋𝗈"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 81 || "𝖨𝗋𝗋𝖾𝗌𝗉𝗈𝗇𝗌𝖺𝖻𝗂𝗅𝖾"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 82 || "𝖦𝗅𝖺𝖼𝗂𝗎𝗌"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 83 || "𝖴𝗇𝖺 𝗉𝗂𝗎𝗆𝖺 𝖺𝗓𝗓𝗎𝗋𝗋𝖺"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 84 || "𝖧𝖺𝖽𝗋𝗂𝖺𝗇 𝖯𝗈𝗍𝗍𝖾𝗋?... 𝗌𝗂𝗌𝗌𝗂𝗀𝗇𝗈𝗋𝖾"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 85 || " 𝖲𝖼𝗈𝗆𝗉𝖺𝗋𝗌𝖾 𝖾... 𝖼𝗈𝗆𝗉𝖺𝗋𝗌𝖾?"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 86 || "𝖮𝖼𝖼𝗁𝗂 𝗀𝗂𝖺𝗅𝗅𝗂 𝖾 𝗈𝖼𝖼𝗁𝗂 𝗋𝗈𝗌𝗌𝗂"
𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 87 || "𝖡𝗋𝗂𝗏𝗂𝖽𝗈"

𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 15 || "𝖭𝗈, 𝗇𝗈𝗇 𝗁𝗈 𝗎𝗇 𝗇𝗈𝗆𝖾..."

2.8K 257 56
By _XxMariix

Capitolo 15 || "No, non ho un nome..."

Il banchetto era iniziato da circa dieci minuti, e sembrava che gli insegnanti si stessero trattenendo da urlare addosso agli studenti.
C'era parecchio chiasso, ma sembrava che a nessuno, quasi, dispiacesse. Harry James, allegro e sorridente mangiava ogni cosa che gli sembrasse invitante. I suoi vicini ridevano assieme a lui, divertiti da una recente constatazione del corvino.
Moltissimi occhi lo stavano ancora fissando, incuriositi, ma lui non ci badava del tutto, anche se molti sguardi gli bruciavano fortissimo la nuca. Sapeva che dal tavolo verde-argento partivano tantissime occhiatacce sprezzanti, sapeva anche da chi in particolare, probabilmente.
In quel momento, però, non gliene poteva importar di meno.

Il ragazzino stava tranquillamente chiacchierando con Lee Jordan, riguardo agli sguardi terrorizzati che Argus Gazza il custode gli lanciava. Essi erano ben accetti, e ben notati, nonostante il vecchio magonò si trovasse alla porta della Sala Grande. Il suo compagno del terzo anno si rivelò estremamente interessato, così come i gemelli Weasley, Fred e George, che non avevano mai ricevuto occhiate simili.
«Dicci, Harry caro. Rivelaci i tuoi segreti, ti preghiamo umilmente in ginocchio» stava dicendo George, prendendoli la mano fra le sue, stringendola.
«Sì, come diamine hai fatto? In due anni ci siamo fatti odiare, temere, detestare da Gazza. Ma in... non lo so, una ventina, trentina di minuti, farsi fissare in quel modo... sembra sul punto di vomitare!» fece Fred, imitando il fratello.

Lee lo guardava dritto negli occhi, sorridente, ma Harry scuoteva la testa ridendo con forza. «Probabilmente ha già compreso che non gli darò vita facile, come lui non la darà a me» rivelò «Mio padre non era stato uno stinco di santo, qui ad Hogwarts. Sono curioso di contare quante punizioni ha ricevuto, sinceramente, mi hanno detto che aveva perso il conto a duecentoventotto punizioni prese al suo terzo anno».
I tre rimasero zitti ed immobili, gli occhi dilatati, in ascolto.
«Gazza lo detestava con tutto il cuore. Sette anni di inferno, a lui e alla sua gatta, Mrs Purr, gli avrà fatto venire gli incubi per molto tempo» rise «è comprensibile che mi fissi come se fossi un insetto immortale nel suo ufficio».

Quando finì, il silenzio era caduto in quell'ala del tavolo di Grifondoro. Il suoi occhi smeraldo si aggrottarono, interrogativi.
"Ho detto qualcosa di sbagliato? È successo qualcosa?" si chiese, esitante. Poi, a ridere in faccia ai suoi pensieri, i suoi compagni esplosero.
Quasi tutti, almeno. Seamus e Neville diventarono rossi in viso, ridacchianti. Fred, Lee e George ulularono forte, imitati da tutti quelli nelle vicinanze che avevano ascoltato. Persino Hermione Granger, che non aveva nemmeno sorriso dall'inizio del banchetto, rise. Percy Weasley, dopo un paio di minuti di ridarella, richiese calma.
«Sono un Prefetto! Ragazzi, avanti, state zitti!».
Nessuno, tranne la bruna neo Grifondoro, lo ascoltò.

Harry finì di ridere solamente quando una sensazione strana gli solleticò la nuca. Spostò lo sguardo al tavolo dei professori, intuendo che il piccolo disagio provato provenisse da lì. Difatti aveva ragione. Notò una certa signora vestita di verde intenta a guardarlo con strano interesse.
La professoressa McGranitt distolse gli occhi ed arrosì sulle sguance quando il ragazzino le sorrise timidamente come risposta.
Ma non era quello lo sguardo che l'aveva turbato.

Harry, ormai totalmente comandato dalla curiosità, guardò con interesse un individuo tutto tremante, con un turbante color porpora in testa che conversava con un uomo.
Un uomo che, mentre parlava col collega, lo stava fissando.
Aveva uno sguardo di puro, profondo disgusto, ed evitava di guardargli gli occhi, limitandosi a scrutargli i capelli di carbone
Egli era stranamente familiare, ma non ricordava d'averlo mai visto da nessuna parte di persona... era troppo difficile collegarlo in un momento tanto felice.
"In un ricordo di Padfoot? Forse è un suo ex compagno? Non ne ho idea".
Ricambiò lo sguardo, curioso, ma guardandolo negli occhi. Erano neri come due pozzi senza fondo. Notò che il suo misterioso professore li aveva a mandorla, piccolo, aspri e colmi di diffidenza.

Anche gli occhi di Hagrid, che adesso gli sorrideva orgoglioso, erano neri. Calorosi, ridenti e lucenti.
Ma quegli altri sembravano esser stati fatti solamente per essergli opposti.
Quelle macchie d'inchiostro sembravano piene di dolore, un dolore che voleva essere nascosto dell'indifferenza, tuttavia lì c'era freddezza, quasi odio.
Harry non abbassò lo sguardo, ma lo fece l'altro.
Probabilmente si era accorto che non solo il ragazzino non aveva nemmeno il pensiero in testa d'abbassar gli occhi, ma che gli aveva dato un debole sorriso da angelo.

Vincitore e vinto, si rimise a chiaccherare con i suoi compagni, ma il fato non voleva permettergli di far ciò, a quanto sembrava.
Harry sentí un tocco leggero, come una carezza incerta, sulla sua spalla, per cui si voltò, confuso ma curioso.
Si era ritrovato davanti una ragazza, molto più grande, con un bellissimo sorriso.
Aveva degli insoliti capelli lilla scuro, colore che le stava molto bene, assieme lo stemma ocra dei Tassorosso sulla divisa.
«Ciao, io sono Tonks¹» si presentò, diretta.
Priva di imbarazzo, dall'aria gentile ma determinata, il ragazzino intuì immediatamente di chi si trattasse.
"OHSANTOMERLINOSALVAMI, non ero pronto psicologicamente a questo, non... non in questo modo! Oh Morgana, calmati, calmo, è una tua parente".

«Io mi chiamo Harry, Harry Potter, lieto di fare la tua conoscenza». Non poteva di certo dirle qualcosa che avrebbe potuto tradirlo. Le dispiaceva mentirle, ma avrebbe dovuto mentire a tutti. Persino al preside, Albus Silente, ai suoi compagni, amici e professori. Ma raccontare cose completamente false ad una cugina, una parente che l'aveva visto fin da quando era nato, sembrava più strano, più doloroso.

«Ma, se non sono troppo invadente, Tonks ha un cognome?».
«No, direi che non ho un cognome, puoi chiamarmi così» rispose lei, colta in flagrante. I suoi occhi azzurri diventarono castani chiaro, sorridendo più ampiamente.
«Non ho mai incontrato una ragazza senza cognome, anzi, un essere umano privo di esso» rise il ragazzino, girandosi verso di lei.
A prima vista, sembravano quasi alti uguali, ma lei doveva avere almeno diciassette anni, a quel punto.
«C'è una prima volta per tutto, almeno credo» si giustificò lei.

Il ragazzino voleva parlarle, disperatamente. Il suo sorriso era così caldo, era così bello vedere qualche altro parente.
«Però, Tonks mi suona più come un cognome, che un nome...» osservò lui, ben consapevole persino della sua data di nascita.
Nymphadora arrossì leggermente.
«Mi hai beccata...» ammise, sospirando forte, come se si stesse togliendo un masso dal petto «il mio cognome è Tonks... il mio nome... il mio nom-».

«Si chiama Nymphadora²!» esclamò un ragazzo con lo stesso stemma, comparso dietro di lei.
La ragazza andò in fiamme, letteralmente, visto che i suoi capelli diventarono rosso fuoco.
«Thobias» ringhiò, rivolta a lui «che razza di amico sei? Pensi prima di agire? Non hai considerato che forse volevo dirglielo io, no?».
Il ragazzo di nome Thobias rise di gusto.
«Così mi ferisci, Serpeverde mancata».
Lei mise le mani sui fianchi stretti, in una spaventosa imitazione di sua madre Andromeda, vista decine di volte in quel modo, arrabbiata, con il suo padrino.
«È una frase che dovrebbe esser presa come un insulto?».
«No!» esclamò subito Thobias, mani in avanti «Va bene, vi lasciamo soli».
Salutò il ragazzino con una mano scossa in aria a cui lui rispose, ma la sua amica non fece altrettanto.

«Ci vediamo in dormitorio, Tonksy!» disse allegramente una ragazzina, avvicinandosi saltellante.
Era slanciata, ma un bel po' più bassa dell'altra, con un fisico tonico, aveva dei capelli castano chiaro, accompagnati da due occhi nocciola e profondi, mentre delle guance leggermente rosse le coloravano il volto che doveva essere prima stato molto abbronzato.

«Sì, io e Charlie ti aspettiamo!» esclamò un'altra ragazza, un po' più bassa della prima, scostando un ciuffo di ribelle degli occhi. Le saltò alla spalle, abbracciandole il busto.
Erano molto simili, ma i suoi capelli erano più corti e scuri, mentre la pelle molto più dorata. Dovevano esser state al mare assieme.
Harry, che non era mai stato in spiaggia, - testimone la sua carnagione da lenzuolo pulito - si ritrovò estremamente voglioso di buttarsi in acqua. Nonostante il suo massimo era stato nuotare nelle vasche enormi di Grimmauld Place 12 e case di campagna estive varie, e sguazzare in laghetti e fiumi. Sotto stretta sorveglianza di padrino ed elfo domestico, s'intende.

«Esatto, io e Nata, dopo, dobbiamo farti vedere un paio di incantesimi, sono davveero... interessanti!» disse Charlie, ridacchiando, prendendo sottobraccio la sua sosia. Ella rise forte, stringendole il braccio.
«Sì, ce li ha consigliati Oscar!» disse, sorridendo, serrando poi gli occhi, forse per la luce troppo abbagliante. Usò un tono un po' insicuro, come se quella persona potesse aver fatto qualcosa di molto pericoloso, o molto stupido, in precedenza.
Oppure, visto che le era finito un ciuffo in un occhio aveva cambiato tono per il fastidio, ma non era importante, in quel momento.

Tonks rise esitante.
«Allora dobbiamo proprio provarli» disse «se vogliamo farci sospendere, o espellere, dalla prima sera sì, dobbiamo provarli».
«Vi tengono d'occhio, per caso?» domandò Harry, un po'allibito. Chi avrebbe potuto scoprirle, se erano chiuse nel loro dormitorio, se non una compagna impicciona?
«Perspicace, il ragazzino» esclamò Charlie, tendendogli la mano «Charlotte Yaxley³ piacere!».
Lui la strinse con decisione, divertito. «Perspicace non è il mio nome, purtroppo. Harry Potter, molto lieto».
Nata stava per parlare, quando venne interrotta da Charlotte. «Dobbiamo andare, davvero, non ci scopriranno, Nat! Senza Miss Capitano⁴, suppongo».
Nymphadora sbuffò. «Va bene» sussurrò «verrò anche io, contente? Solo perché ho voglia di divertirmi».
«Moltissimo!» esclamò Charlie, ridendo
«Sì, ci vediamo dopo, allora! Arrivederci, Harry!».

Trascinò via la sua amica, prima che ella potesse presentarsi.
«Sono sorelle?» domandò curioso, dopo averle salutate con la mano.
«No» disse la ragazza, facendo tornare i suoi capelli rosa «cioè, Nata è stata adottata, e non so come Charlotte sia finita a Tassorosso. Sì, è molto gentile, altruista, laboriosa, tiene ai suoi amici e tutto, ma se le toccano qualcosa a cui tiene... oddio, diventa sadica».
«Beh, è un comportamento più che lecito, se la situazione è grave» l'apostrofò Harry.
«Sì, hai ragione... credo» concordò lei, pensierosa.

«Ma Nata è il suo vero nome? È un po'... inusuale? Straniero?».
Nymphadora ridacchiò, scuotendo la lunga chioma rossa, che si accorciò in principeschi boccoli biondi.
«Beh, si chiama Natasha, ma odia il suo nome. Io e lei abbiamo molto in comune».
Una molla scattò nelle tasta del neo Grifondoro.
«Se non sono troppo invadente, perché non vuoi esser chiamata Nymphador-» cominciò, venendo interrotto.
«Detesto il mio nome con tutta me stessa. Mia madre, la mia cara, dolce mammina, doveva pur aver preso qualcosa dalla sua adorabile famigliola: la cattiveria gratuita!» soffiò come un gatto arrabbiato, acida «Ubriaca, ecco. Era ubriaca quando mi ha chiamata così. Lo era anche papà, forse, ma lui è astemio⁵, quindi suppongo che lei l'abbia costretto con la maledizione Imperius».
Harry cercò di non ridere, ma un sorrisetto gli scappò ugualmente. «Puoi ridere, niente paura, rompi la tua corazza di etichetta spessa dieci metri» lui eseguì, estremamente divertito.

Nympha-Tonks si torse le mani, un po' in difficoltà «Non ho davvero idea di come fare a dirtelo ma... la ragione per cui sono venuta a parlarti è...». Incrociò gli occhi di lui, come impaurita di una sua reazione negativa, ma Harry la pregò con lo sguardo di continuare.
«Ecco... noi, siamo cugini... di quarto grado per la precisione, sì, ma siamo cugini» rivelò sorridendo.
«Discendo dai Black, quindi ho molti cugini qui, probabilmente» fece il ragazzino, sorridente «chi più gradito» le fece un cenno con la testa «chi meno» lanciò un'occhiata al tavolo verde-argento, dove, senza alcuna sorpresa, Draco Malfoy fissava lui e sua - loro - cugina con degli occhi di fuoco.

Lei seguì il suo sguardo, incontrando il viso del ragazzino, che si voltò di botto, visibilmente disgustato. «Piccolo bastardo viziato...» mormorò Harry, stizzito. Non imprecava molto, ma crescendo con Sirius Black, che avrebbe allegramente ballato sulla tomba della signora "Etichetta Buone Maniere", certe cose erano inevitabili.
Nym-Tonks rise serenamente. Si era seduda da un po' al suo fianco, mentre i Grifondoro vicini si erano allontanati, da un pezzo, per dar loro un minimo di privacy.
«Lascia perdere» disse, sempre sorridendo «non lo conosco neppure. Mia madre, sua zia, e sua madre, mia zia, non si sono lasciate esattamente bene».
«Lo sospettavo».
«Ciò non toglie che quello che tu hai, elegantemente, affermato sia la pura verità».
Harry arrossì vistosamente.

Lei emise un versetto deliziato. «Sei adorabile rosso in viso, lo sai? Anche se hai una faccia e fisionomia molto matura, per la tua età, sarai... forse dieci, quindici centimetri più basso di me». Il ragazzino, per tutta risposta, si drizzò sulla schiena. Con la testa, seduti, le arrivava alle spalle sottili.

Dopo un bel po' di tempo passato a parlare del più e del meno, Tonks buttò il capo, al quale era acconciato un pericolante chignon corvino, all'indietro, sospirando.
«Sono felice di essere tua cugina» l'apostrofò lei all'improvviso, raggiante.
«Anche io» fece Harry con sincerità. Aveva usato quel tono carico d'affetto che usava solo con il padrino. Il tono con cui Sirius gli parlava sempre, anche di cose o ricordi spiacevoli.
«Ti andrebbe se ci dessimo dei soprannomi? Sai, mi sembra brutto che tu debba chiamarmi Tonks, o Dora, al massimo, ed io abbia solo 'Harry'. Troppo semplice, troppo generico!» fece la ragazza, battendo le mani.
Lui annuì, d'accordo con lei. Dubitava che lei l'avrebbe mai chiamato "cerbiatto", a meno che non avesse incontrato l'altro cugino, o "tesoro" , - quello poteva esser già più probabile - o, assolutamente no, Prongslet⁷. Sarebbe stato completamente irresponsabile.

«Beh, a me piacerebbe chiamarti "Ray⁸"! Oppure...» lo fissò dritto negli occhi «"occhi verdi" . Per nulla originale, ma ti si addice, direi».
Si alzò, spettinandolo.
«Penso sia ora di andare. Io ho già mangiato, tu non hai finito di certo, assaggia tutto quanto quello che puoi, sei uno stecchino. E non ti priverò della compagnia dei tuoi compagni ulteriormente».
«Ci vediamo domani, Nym» rispose Harry, ridendo in modo malandrino.
Sua cugina lo guardò leggermente sconvolta, con gli occhi fiammeggianti.

«Sfida accettata, Ray». Con questa affermazione rassicurante, la Tassorosso saltellò fuori dalla Sala Grande, senza più guardarsi indietro.

~●•°●~

Տℰℰ ℽ❆Ⴎ Տ❆❆ℕ


Revisionato [✔]

¹ Nymphadora Tonks non frequentò l'ultimo anno con Harry a scuola, probabilmente, ma è esattamente sette anni più grande di lui, quindi mi son presa la libertà di farglielo frequentare nel 1991.

² Odio la traduzione "Ninfadora". In precedenza, per un "compromesso", avevo chiamato il personaggio "Nimphadora". Ho cambiato idea, Nymphadora rimane.

³ Non esiste nessuna Charlotte Yaxley, si conosce solo il suo zio pezzo di merda, il mangiamorte e Lysandra Black. Volevo inserirla, fine, non è canon. Grande amica di Nymphadora, non ho giocato ad Hogwarts Mystery quindi non so i nomi dei personaggi lì presenti.

⁴ Non è stato mai specificato che Tonks avesse giocato a Quidditch, tantomeno che fosse diventata Capitano, ma le piace volare, a me basta.

⁵ Non è stato mai specificato che Ted, o Edward, Tonks fosse astemio. R.I.P.

⁶ "Prongslet" è un soprannome spesso attribuito ad Harry Potter nei fandom inglesi, personalmente lo trovo adorabile.

Si legge "Rei", come abbreviazione della pronuncia di "Herri".

Continue Reading

You'll Also Like

158K 6.2K 65
Chissà perché ci era stato insegnato che i simili erano soliti respingersi, che due menti e due caratteri fin troppo uguali non erano fatti per stare...
16K 1.1K 36
Fanfiction holdarah
122K 5.4K 54
Where... Camilla Leclerc e Lando Norris scoprono cosa c'è oltre la linea sottile che divide il punzecchiarsi e l'amore. Non possono o meglio non vogl...
10K 790 47
Ilaria è una ragazza di 20 anni che non aveva mai pensato di poter trasformare la sua passione per la musica in un lavoro finché non è entrata ad Ami...