Closer to the love (sequel cl...

By darkshady

370K 15.3K 502

Dopo Closer to me, ritorna il suo sequel Closer to the love, per raccontarvi le nuove avventure di Samantha e... More

Descrizione
Capitolo 1
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
❤️Avviso ❤️
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Avviso
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
🖤AVVISO🖤
Epilogo
BURNING LOVE
AVVISO
Attenzione
Nuova storia

Capitolo 2

8.5K 338 7
By darkshady

Pov's Aiden
Era passato ormai un mese.
Un mese che non avevo più novità su Sam, non sapevo ancora dove fosse e se stesse bene.

Continuavo a lavorare, ma non riuscivo più a vivere come prima.
Mi sentivo così pieno di rabbia e preoccupazione.. Avevo scomodato e messo a soqquadro vari uffici della CIA per sapere dove lei fosse, ma niente nessuno sapeva dove era o chi fosse.

Ryan mi aveva spiegato che sapeva quanto me.
Cercavamo il padre di Sam ma nulla, anche lui sembrava scomparso, Miranda la madre di Sam era in missione sotto copertura nel Quebec, lei non sapeva nulla su Sam.

Sembrava così strano che sua madre non sapesse nulla della vita di sua figlia e che non se ne preoccupasse..

Scacciai via per l'ennesima volta il pensiero di Sam.
Tormentava le mie giornate, anche se ora riuscivo a stare quasi dieci minuti senza pensare a lei.

Mi trovavo in una missione e mentre mi distraevo, mi dimenticai dell'uomo con cui stavo combattendo, ero talmente preso dal mio pensare che neanche mi ero accorto che l'uomo che stavo picchiando era privo di sensi..

"Aiden, smettila è andato, proseguì con la missione.." Mi riprese micheal frustrato.

Annuì deciso e proseguì attentamente facendo strada.

Entrammo nella stanza e davanti a noi, trovammo l'arma chimica, rubata da un famoso gruppo terroristico.

Grazie all'aiuto di micheal riuscì a disabilitare la bomba che vi era stata innescata.
Prelevammo l'arma chimica e la consegnammo alla squadra, per portarla in agenzia e al sicuro.

Uscimmo dall'edificio e mentre mi tolsi il giubbotto antiproiettile, afferrai il telefono sperando di trovare qualche messaggio da Sam.
Ormai era così, più o meno ogni giorno.

Mi afferravo ad ogni briciolo di speranza, pur di poterla rivedere o riprendermela per scappare via.
***
Pov's Sam
Ero appena entrata nel mio specie di alloggio, e camminando stanca e dolorante, trascinai per terra i sacchi pieni di ghiaccio.

Li rovesciai nella vasca da bagno e poi mi ci sommersi, sperando che tutto il dolore fisico se ne andasse via. Sussultai quando il freddo del ghiaccio, venne a contatto con la mia pelle sudata e accaldata.

Era passato solamente un mese.
Un mese da quando mi ero risvegliata da quel dannato intervento.

Ogni giorno era sempre più difficile, sia mentalmente che fisicamente.

Mi mancavano mio zio ed Aiden.

Non potevo avere contatti con loro, non potevo fare nulla se non svegliarmi ogni mattino e allenarmi e sostenere test su test.

Come diceva mio padre, ero l'arma per distruggere la Convenzione..

Ogni giorno sembrava sempre più difficile sostenere tutto questo.

Un motivo c'era, se non volevo far parte di questo mondo ma allo stesso tempo dovevo, perché sapevo che era quello il destino scelto per me.

Non potevo rinnegare quello che ero, e potevo essere e se avevo la possibilità di fermare questa convenzione, finire le vittime e salvare tutti, l'avrei fatto.

Guardai il mio corpo che veniva ricoperto di cubetti di ghiaccio.
In alcuni punti la mia pelle era chiazzata da lividi o qualche taglio superficiale..

Gli allenamenti con gli agenti più forti della CIA, mi estenuava..

Ogni giorno imparavo sempre di più, a prendere il controllo del mio corpo e di ogni mio gesto nella lotta o nel combattimento.

Desideravo tanto controllare anche la soglia dei miei pensieri, e nel desiderare che tutto questo presto finisse..

Appoggiai la testa sul marmo della vasca, e cercando di rilassarmi e non rabbrividire dal freddo chiusi gli occhi.

"Mi ero appena svegliata dall'intervento.. Mi guardavo attorno e mi sentivo paralizzata e immobile nel letto.

Il terrore mi pervase, l'idea che avessi affrontato la mia sorte e lo avessi fatto per niente, avendo solo la conseguenza di non potermi muovere più, mi metteva paura e terrore..

Due signori in camice, entrarono nella stanza e guardandomi attentamente iniziarono a scrivere sui loro figli.

Non avevo la forza di fare domande e di chiedere se tutto andava bene.. Avevo troppo terrore che fosse andato tutto male.

Dopo pochi secondi si spalancò la porta e un uomo dall'aspetto diverso dagli altri due in camice, sparò ai due con una pistola a silenziatore.

Cercai di muovermi ma ottenni sempre lo stesso effetto di prima, nulla..

L'uomo mi guardò con sguardo minaccioso e sorridendomi pericolosamente.

Si avvicinò a me estraendo dalla tasca una siringa con del liquido giallo.

-meglio che tu non apra bocca sennò sarò molto crudele con te.." Disse l'uomo con l'iniezione in mano.

Guardandolo dritto negli occhi provai un odio senza fine, e non sapevo da dove arrivasse tutto questo...

Impiegando tutta la forza e la determinazione che avevo, riuscì a scattare in avanti e a scaraventare la sua siringa lontano da me.
Non so come ma lo colpì con disinvoltura, come se fosse una cosa semplice e naturale, poco dopo mi ritrovai scaraventata per terra dopo che incassai un suo cazzotto.

Calciando le sue gambe facendogli una specie di sgambetto, l'uomo cadde a terra e io afferrando il vaso che vi era su un mobile lì vicino lo alzai in aria pronta per colpirlo in testa.

Quando lo colpì, realizzai immediatamente cosa ero stata in grado di fare.

Ero incredula e spaventata, ero così confusa.. Mi allontanai dal corpo a fianco a me, strisciando contro il muro.

Guardando scioccata davanti a me, i due signori in camice sporchi di quello che sembrava sangue, si alzarono tranquillamente mentre la porta si spalancò e diverse persone tra la quale mio padre, vennero verso di me.

Mio padre si inchinò per sentire il battito dell'uomo che avevo colpito e disse: "è vivo, tranquilla.. Era una specie di test. "

Mi alzai in piedi confusa e adirata mentre mi asciugavo le guance.

"Ma che... Perché?" Chiesi non capendo..

" è da ormai una settimana che hai ripreso conoscenza, l'intervento l'hai passato perfettamente e nei migliori dei modi.
Sei perfettamente sana e stabile e l'unico modo per risvegliare il meccanismo dell'addestramento era farti trovare in una situazione di pericolo. Tranquilla stai bene e stanno tutti bene..."

Aprì velocemente le palpebre quando sentì bussare alla porta.

Con indolenzimento mi alzai ed uscì dalla vasca, coprendomi con un asciugamano, il top e i pantaloncini ormai bagnati.

Camminai verso la porta e l'apri tranquillamente.

"Questo è per te" disse uno degli agenti che mi allenava. Guardai la busta gialla che teneva tra le sue mani e l'afferrai.

Annuì e chiusi la porta distrattamente.
Aprì velocemente la busta e sospirai seccata..

Un'altra volta..
Dissi guardando la lettera mandata dal Langley mentre mi convocava ad un assemblea di aggiornamento sul mio caso e missione.

Era la seconda convocazione e la prima era stata abbastanza seccante..

Lanciai la busta e la lettera sul letto e andai nuovamente in bagno.

Prima di poter entrare nella vasca, mi soffermai stranamente a guardarmi allo specchio.
Odiavo la ragazza che ero diventata..
Era passato un mese e i miei capelli erano cresciuti di pochissimo.
Sì perché dopo l'intervento al cervello, mi ero ritrovata totalmente senza i miei lunghi capelli.

Le occhiaie e la stanchezza incorniciava il mio viso, e se prima avevo il sorriso ora ero perennemente con il muso o con lo sguardo scontroso.

Questa cosa mi stava cambiando e risucchiando ogni giorno sempre di più, e la cosa peggiore era che ero solo all'inizio di tutto ciò..

Continue Reading

You'll Also Like

594K 23.9K 41
"Uno novembre. Ore zero quattro e sette di mattina. Il soggetto è esausto, sembra delirante. Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stim...
28.4K 687 31
Ciao ragazzi, questa storia NON è mia. È la storia che una ragazza ha pubblicato su EFP e ho deciso, per motivi di comodità, di trascriverla qui. Ri...
80.4K 3.7K 41
{Sequel di Agrodolce} Presley trascorrerà l'estate nel cuore della Toscana immersa in paesaggi mozzafiato di vigne ed uliveti, piccoli borghi e feste...
224K 8.3K 48
Nina è una semplice diciottenne che, come tutte le adolescenti, ama spettegolare con le amiche, andare alle feste, piangere davanti un film romantico...