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John Murphy (The 100)

Era passato già un anno da quando ero tornata con i miei amici nello spazio. Un'altra ondata di radiazioni aveva colpito la terra e noi eravamo stati costretti a fuggire abbandonando Clark sulla terra. Non riuscivo ancora a perdonarmelo.
Strinsi tra le mani la coperta del letto su cui ero seduta e tornai a fissare il muro davanti a me. La mia migliore amica sarebbe dovuta essere con noi, invece era sulla terra. Speravo almeno che stesse bene e che non fosse morta.
Sentii qualcuno bussare alla porta.
"Posso?" chiese una voce maschile.
"No" risposi voltando la testa verso l' invasore del mio spazio vitale.
"Cosa vuoi Murphy?".
"Sapere come stai" spiegò.
"Sto come ieri, e il giorno prima, e quello prima ancora, e quella ancor-"
"Va bene, va bene hai reso l' idea" mi interruppe ridacchiando.
Arriccia l' angolo della bocca, sforzando un sorriso. Non se ne vedeva uno sul mio volto da molto tempo ormai.
"Vedrai che lei sta bene, se la sa cavare" tentò di rassicurarmi.
"Come faccio ad esserne certa? e se fosse stata rapita? se fosse caduta in qualche fosso?" chiesi iniziando ad andare nel panico, cosa che non succedeva da più o meno...ieri, si.
Sentii la sua mano stringere la mia.
"Adesso innanzitutto respira" feci come aveva detto e pian piano riuscii a calmarmi.
"Vieni" disse alzandosi.
"Dove vuoi andare?" chiesi mentre mi trascinava in corridoio.
"Sono giorni che non esci dalla tua stanza" disse iniziando a correre facendomi ridacchiare.
"Visto? sono riuscito a farti ridere"

"Wow" ci fermammo davanti ad una grande vetrata che ci permetteva di guardare la terra.
"Sono felice di essere stato li sotto, anche se per poco tempo" disse sorridendo.
"E perchè mai? Ti sono successe molte cose brutte"
"Lo so, ma a chi non capitano? e poi, ho conosciuto te" disse prendendo entrambe le mie mani.
"Torneremo li e troveremo Clark, te lo prometto"
Annullò pian piano le distanze fra noi, facendo unire le nostre labbra.
"Te lo prometto."