Thomas [ The Maze Runner ]

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Me ne stavo beatamente seduta sul tronco di un vecchio albero caduto quando udii l'inconfondibile rumore delle porte del labirinto che come ogni sera si aprivano, segno inconfondibile che Thomas e Minho stavano fortunatamente rientrando.

Mi rimisi frettolosamente in piedi per poi avviarmi così da raggiungere i ragazzi, evitai per un pelo di tramortire Chuck, non risparmiandomi però dal tirare per purissima casualità una spallata a Gally.
Se c'era una persona che potevo giurare di non sopportare in quel posto, beh quella era lui.
Fastidioso, irritante e invadente come le zanzare che continuano a ronzarti proprio a pochi centimetri dall'orecchio mentre tenti di appisolarti.

Le cose inizialmente tra noi andavano bene, ma con l'arrivo di Thomas avevamo inevitabilmente iniziando a scontrarci fin troppo spesso.
Una delle nostre prime discussioni fu dovuta alla sua estrema necessità di punire il nuovo arrivato solo per essere entrato nel labirinto nel disperato tentativo di salvare due dei nostri compagni.

Non tolleravo i suoi ragionamenti privi di logica e non perdevo occasione di ricordarglielo ogni volta che ne avevo la possibilità.

Raggiunsi finalmente il gruppetto che si era formato attorno ai due velocisti, sorrisi sollevata nel constatare che stavano bene, che lui stava bene.
Incrociai lo sguardo di Thomas che non esitò a raggiungermi per stringermi in un abbracciò che ricambiai immediatamente.

<< E anche oggi sei tornato da me, mh? >> lo presi in giro dopo essermi allontanata per tornare a guardarlo, gli poggiai una mano sul braccio lasciato scoperto dalla t-shirt a maniche corte che per comodità indossava.

<< Come potrei morire senza averti ancora vista prendere a calci Gally? >> domandò, nella sua voce un misto di ironia e leggera preoccupazione per la prima parte della frase che aveva appena pronunciato.
<< Prima o poi lo farò, prometto >>
<< E io prima o poi ti porterò fuori da qui, prometto >> tornò improvvisamente serio, annuii con convinzione alle sue parole.



Si era finalmente fatta sera e ce ne stavamo tutti assieme riuniti attorno al focolare, consumavamo la cena mentre qualcuno si cimentava nel raccontare qualche battutaccia alla quale però tutti ridevano.
Ci volle qualche secondo prima che notassi l'assenza del mio migliore amico.

Mi guardai attorno prima di poggiare a terra il mio bicchiere ormai vuoto, notai Newt parlare con alcuni ragazzi.
Richiamai la sua attenzione mentre dopo essermi rimessa in piedi mi avviavo per raggiungerlo.

<< Hai per caso visto Thomas? >> annuì in risposta indicando con un cenno della testa l'entrata del bosco a diversi metri da noi, lo ringrazia poggiandogli una mano sulla spalla prima di avviarmi.

Percorsi una lunga fila di alberi prima di ritrovarmi ufficialmente nella boscaglia, mi scrutai attorno alla ricerca del ragazzo che ultimamente mi stava facendo sentire fin troppo confusa.
Avevo tentato di negarlo a me stessa, alla fine ero giunta alla conclusione che continuare a rinnegare i sentimenti che provavo per lui non avrebbe portato a nulla di positivo.

Lo trovai seduto ai piedi di un albero, mi avvicinai lentamente facendo scricchiolare qualche foglia al mio passaggio, questo non gli evitò però lo spavento quando mi vide comparire dal nulla.
<< Che ci fai qui? >> sorrisi appena nel notare la sua reazione, la mano ferma sul petto nel tentativo di ricomporsi. 
<< Faccio così paura? >> lo schernii fingendomi seria.

Finse di roteare gli occhi mentre si allontanava appena così da lasciarmi dello spazio per sedermi al suo fiancho, non esitai rabbrividendo appena quando entrai in contatto con il terreno freddo.
<< Stanotte non ho dormito molto >> si lamentò  espirando rumorosamente.
Concordai annuendo. << Quel maledetto coso tiene sveglia anche me >>
Sbuffai alludendo agli strani e assordanti rumori emessi dal labirinto.

<< Non è quello il motivo >> ammise mentre iniziava a giocherellare con i lacci dei propri pantaloni << Mi chiedevo solo...e se non riuscissi a tirarci fuori di qui? >>
Mi voltai verso di lui in procinto di rispondere ma non ne ebbi la possibilità dal momento che proseguì con il suo discorso.
<< Insomma, so che troverò un modo, ho solo maledettamente ansia >>

Notai come i suoi occhi si erano d'un tratto arrossati, mi inumidii le labbra mentre avvertivo una lacrima scivolare lungo la mia guancia.
Inspirai portando una mano sulla sua in un silenzioso tentativo di rassicurarlo, ero convinta che sarebbe riuscito a salvarci.

Portò improvvisamente lo sguardo nel mio, espirò e mi sembrò quasi stesse prendendo il coraggio di fare qualcosa.
Ne ebbi la conferma quando senza alcun preavviso azzerò la distanza rimasta tra noi, premette le labbra sulle mie mentre stringeva istintivamente la presa sulla mia mano.

Non esitai a ricambiare quel bacio, il cuore nel petto che rischiava di schizzare via da un momento all'altro.
<< Devo dirlo o è evidente che provo qualcosa per te? >> domandai sorridendo non appena ci fummo separati.
Ridacchiò passandosi una mano fra i capelli << evidente tanto quanto il fatto che i sentimenti siano ricambiati >>
Si sporse appena per cogliere una piccola margherita a poca distanza da noi, la accettai felicemente quando me la porse.

Feci per rispondere quando udimmo dei passi avvicinarsi, pochi secondi dopo Chuck fece la sua apparizione.
<< E' ora di dormire ragazzi >> ci informò fingendo di ignorare l'estrema vicinanza fra me e il ragazzo. Ritornò infine sui suoi passi concedendoci qualche altro secondo da soli.

Lasciai un altro bacio veloce al maggiore, mi guardò fingendosi sorpreso mentre si rimetteva in piedi porgendomi le mani così da aiutarmi a fare lo stesso.


Attimi dopo raggiungemmo il resto del gruppo, le loro espressioni spaventate e alcune grida in lontananza mi fecero immediatamente preoccupare.
<< Le porte non si sono chiuse >> sussurrò incredulo qualcuno mantenendo lo sguardo fisso sul labirinto che si ergeva davanti a noi.

Scossi la testa, doveva essere un brutto scherzò. A quanto pare Minho stava pensando la stessa cosa mentre si passava nervosamente una mano sul volto, qualche attimo dopo iniziammo a sentire innumerevoli trambusti. 

Il resto delle porte stava lentamente iniziando ad aprirsi, una dopo l'altra. 
Ciò significava una sola cosa ; dolenti.
Fu quest'ultima la parola che qualcuno in lontananza gridò in preda al panico, l'ultima cosa che udii prima che un colpo alla nuca mi facesse cadere a terra stordita dopo che avevamo iniziato a correre in cerca di un riparo.

Osservai pietrificata e dolorante la creatura che ormai mi stava sovrastando con il proprio corpo, faticai a restare lucida.
Avvertii delle altre grida, supposi fossero dei miei amici, che fossero sue.

Non vidi come in preda al panico stava tentando di raggiungermi, come Minho e Newt lo stessero trattenendo, a differenza sua consapevoli che non ci sarebbe stato nulla da fare.

Ebbi la forza di voltare appena il capo, incontrai per l'ultima volta lo sguardo di Thomas.
Tentai disperatamente di memorizzare ogni dettaglio del suo volto prima di cadere in un sonno dal quale non mi sarei più risvegliata.

<< Gliel'ho promesso >> ripeteva a voce alta mentre tentava invano di liberarsi dalla presa dei due ragazzi << le ho promesso che l'avrei portata fuori da qui! >>

Continuò disperatamente a lottare, fu inutile.
Una lacrima scese lungo la mia guancia, un fiorellino ancora stretto in una mano.
Poi, buio.

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