Nolan Holloway Pt.2(Teen Wolf)

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Mi sedetti sul divano e incrocia le gambe, aprii il portatile e decisi di finire la mia ricerca per biologia, controllai l' orario: le nove e trenta.
"Tesoro noi andiamo" disse mio padre dalla cucina, sentii mia madre scendere le scale. Quella sera avevano un importante incontro di lavoro e quindi sarei stata un po' a casa da sola, non che la cosa mi dispiacesse. Tra i miei che entravano e uscivano per lavoro e i miei fratelli che litigavano in continuazione non c'era mai un attimo di tranquillità dentro casa mia.
"Ricorda, per qualsiasi cosa chiama tuo fratello" si raccomandò mio padre .
"Si papà sta tranquillo" c'é da sapere che i miei genitori non sono a conoscenza della mia vera natura, solo mio fratello ne è al corrente e proprio per questo era sicuro che durante le sere in cui nessuno era assieme a me, non avrebbe ricevuto alcuna chiamata chiamata da parte mia. Me la sapevo cavare abbastanza bene.

Sentii l' auto dei miei lasciare il vialetto e mi misi comoda iniziando a scrivere. Avvertii improvvisamente il telefono squillare e sullo schermo apparve il numero del mio migliore amico.
"Liam"
"Ciao" rispose .
"Come va il naso?"
"Tutto bene, ha finalmente smesso di sanguinare" ridacchiò e io feci lo stesso.
"Grazie per oggi, non avresti dovuto, ti sei messa in pericolo" disse.
"Lo so, ma stavi per trasformarti e non avrei mai lasciato che accadesse"
"Non devi preoccuparti per me, sai che so cavarmela da solo" non era arrabbiato, solo dispiaciuto che mi fossi lasciata trascinare in quella situazione.
"Lo so lo s-" mi interruppi bruscamente quando udii un rumore provenire dal giardino. Iniziai a riflettere, i miei genitori erano usciti da meno di mezz' ora quindi non potevano essere loro. Mia sorella era a dormire da una sua amica e mio fratello era a scuola con degli amici, si stavano allenando per la partita di domani.
"T/n che sta succedendo?" chiese la voce robotica del mio migliore amico dall' altro lato del telefono.
"Scusami Liam ma adesso devo proprio andare" dissi iniziando ad alzarmi dal divano. Chiusi la chiamata, non prima di sentire che mi richiamava per avere spiegazioni.

Non sapevo bene perchè, ma presi la mazza da Lacrosse di mio fratello e mi diressi verso la porta sul retro. Avrei potuto usare i miei artigli ma in quel momento l' ansia prese il sopravvento. Aprii con cautela la porta ed uscii silenziosamente nel giardino che si trovava nel retro di casa mia, strinsi più forte il pezzo di legno che avevo in mano.
"Chi c' è?" chiesi con voce tremante.
"Come se chi ti fosse appena entrato in casa ti rispondesse"pensai. Sentii altri rumori, il mio cuore batteva all' impazzata.
Avvertii un ramoscello spezzarsi dietro di me e feci la prima cosa che mi venne in mente; mi voltai e menai un colpo .
Qualcuno gemette di dolore. strabuzzai gli occhi per capire di chi si trattasse.
Oh bene, Nolan-caduto dal seggiolone da piccolo-Holloway, pensai.
"Cosa diamine ci fai qui?" chiesi notando che il suo sopracciglio aveva iniziato a sanguinare.
"Volevo chiederti scusa per oggi, non credevo che avrei rischiato di morire" si lamentò. Tesi una mano per aiutarlo ad alzarsi.
"Vieni dentro, ti aiuto con quel graffio" dissi fredda.
"Graffio?" ripeté incredulo toccandosi la ferita.

"Siediti e non toccare nulla" gli ordinai mentre andavo a prendere qualcosa per medicarlo in bagno. Tornai in camera, si guardava intorno curioso, il profilo accentuato dalla luce della luna che entrava dalla finestra.
Mi sedetti affianco a lui e delicatamente gli feci girare la testa verso di me.
"Immagino che farà male" disse.
"Si, ma non tanto quanto hanno fatto male i calci che hai tirato al mio migliore amico" fece per rispondere ma si zittì, capendo di essere decisamente dalla parte del torto.
"Senti non volevo ok?" iniziò dopo qualche minuto di silenzio.
"Ma lo hai fatto "
"Si perché mi è stato chiesto di farlo!" Iniziammo ad alzare la voce .
"Lo hai comunque fatto!" Gridai alzandomi dal letto e dirigendomi verso il bagno per posare le cose. Lo sentii sbuffare.
Mi afferrò per un polso facendomi voltare, realizzai cosa stava accadendo solo quando sentii le sue labbra premere sulle mie. Incredula. ricambiai il bacio.
Quando ci staccammo per la mancanza di aria incatenò il suo sguardo al mio e prese la mia mano.
"Lo hai comunque fatto" ripetei chinando il capo. Mollò la mia mano e contro voglia lasciò la mia stanza. Lo sentii scendere le scale e chiudere la porta di casa.
Ammisi però che un po' mi era piaciuto...

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