John Shelby Pt.2 (Peaky Blinders)

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Uscii dalla stanza, il vestito che mi era stato prestato era un po' largo ma mi accontentai, sempre meglio di essere scoperta dopo aver compiuto un omicidio.
Aprii lentamente la porta e uscii, il ragazzo si era cambiato ma non era più solo, un uomo era li con lui, in mano teneva un bicchiere contenente un liquido giallastro.
"Così è lei eh?" domandò il nuovo arrivato girandosi verso di me e puntandomi il bicchiere contro.
"Si"
"Cazzo John perchè te la sei portata dietro?" chiese scocciato.
"Cosa avrei dovuto fare eh? lasciarla li in mezzo alla strada, ricoperta di sangue e per di più con una pistola tra le mani?"
"Ti stai rammollendo, portandola qui ci hai ficcati nei casini"
Iniziarono a battibeccare e li osservai con le braccia incrociate.
Tossicchiai interrompendoli, entrambi si voltarono "SAREI, sarei ancora qui se non ve ne foste accorti" abbassai la voce.
"Lei viene con noi al Garrison, ne parleremo con Tommy" decise il più grande, subito dopo uscì dalla stanza.
"Bene, andiamo" sistemai i capelli e mi diressi verso la porta ma il ragazzo mi si parò davanti.
"Prova a raccontare a qualcuno di questa cosa e non finirà bene, ne per me" iniziò " ne per te" concluse posando la sua mano sul mio petto, facendomi sussultare.
"Rilassati non mordo mica" ridacchiò "Forse" mi guardò con un sorrisetto malizioso stampato in volto e uscì di casa, seguito a ruota da me.

Varcammo le porte del locale, i due uomini si trovavano davanti a me, era pieno di uomini ubriachi. Venni condotta dentro una piccola stanza, al suo interno, con un bicchiere in una mano e una sigaretta nell' altra, c' era Thomas Shelby, l' unico membro della famiglia di cui mio fratello parlava sempre.
"Che succede?" chiese alzandosi in piedi mentre la porta veniva chiusa.
"Ecco, Tommy" iniziò il ragazzo che avevo capito chiamarsi John "questa , questa qui" mi toccò la spalla "Ha sparato a un tizio quindi... quindi l' ho portata a casa" concluse.
"E tu come ci sei finito in mezzo?" domandò Thomas rimanendo serio.
"Ecco" tentò di spiegare, ma lo interruppi.
"Quel tizio era ubriaco e mi stava importunando, lui si è messo in mezzo e stava per finire male, così ho sparato" raccontai.
"Mh, e sentiamo cara..."
"T/n"
"Ecco T/n, tu cosa ci facevi con una pistola? "
"Me l' ha data mio fratello, per quando devo girare da sola"
"Bene T/n, noi non diremo nulla" sorrisi e i miei occhi si riempirono di gioia.
"Ferma, togliti quell' espressione dal volto e fammi finire. Dicevo, ci serve una segretaria, quindi noi non diciamo nulla e tu inizi a lavorare per noi" ci pensai qualche secondo su.
"Verrò pagata?" chiesi.
"Naturalmente"
"Accetto" dissi.
"Bene" si portò la sigaretta alle labbra "Inizi domani mattina alle nove, John riaccompagnala a casa" il ragazzo si alzò e uscì dalla stanza, feci lo stesso.

La mattina seguente, in perfetto orario, arrivai dagli Shelby, pronta ad iniziare il mio nuovo lavoro, inconsapevole del fatto che mi sarei presto innamorata del ragazzo a cui avevo in un certo senso salvato la vita.

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