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Jessica

I sentimenti mi hanno portata da lui, dove il tempo mi sembrò straziante e la sua assenza si percepiva.
Legati da un qualcosa di astratto, il nostro dolore era più forte dell'amore.
Dovevo andarmene, avevo assi nella manica, indizi, informazioni e parole..un mese senza le sue braccia.
E ho dovuto sopportare il peso di altre, responsabilità che non credevo di assumere e la mia stabilità mentale si frantumava.
Sono scappata con un piano, lasciando come ricordo una parte di me, distruggendo la cosa che adorava tenere sotto mano: il suo branco.
Perché verrà distrutto, saranno deboli ed io ho alleati.
Corsi come una dannata, se mi fossi trasformata avrebbero sentito il mio odore eppure non credevo di poter trovare la strada libera, vie che avevano setacciato.
E vederlo lì, da solo, a combattere contro se stesso..il suo odore di vergogna interiore si insinuò dentro di me, il suo dolore divenne mio, ci confondemmo in tragedia.
Non dimenticherò mai come i suoi occhi brillarono nel vedermi, avevo sempre desiderato una occasione del genere ed essere osservata così, per un momento mi sono sentita in imbarazzo.
Fu inspiegabile la mia emozione, non riuscirei a concretizzare il tutto con semplici esempi e parole perché vederlo fu strage, entusiasmo e malinconia.
Fu come buttarsi da un palazzo e volare.
Furono gli abbracci che chiedevo a mia zia da piccola, quando mi sbucciavo le ginocchia per giocare.
Fu la premura di Noah, nel disinfettare la ferita consapevole di avere una bestia tra le mani.
Fu la risata di Kira e la dolcezza di Brooke, una ondata di spavalderia posseduta da Ethan e la timidezza di Liam.
Fui io, rispecchiata nei suoi occhi quella sera di festa, nel villaggio a massacrarci di parole.
Come rose con spine, il nostro amore fu fioritura.
Gli lanciai una occhiata, dovuta ad un punzecchiamento continuo.
Se mi era mancato? Dio, lo bramavo.
《Mi hai cercato》
《Sempre, ci ho sempre provato. Ogni singolo giorno della nostra vita, non c'è stato attimo in cui non ho fatto follie per venire da te》sbucò un sorrisino compiaciuto sul viso, girai il capo battendo il naso contro il suo petto.
《Ho sentito il tuo dolore amore mio, mi hai frantumato l'anima calpestandomi il cuore nel chiedermi perdono.》
"Perdonami Blake, perdonami."
"Perdonami ti prego."
《Non te ne farò mai colpa, è successo e basta.》strinsi le palpebre aggrovigliando le braccia lungo i suoi fianchi, piccole lacrime sbucarono lungo le colline delle guance.
《Lo supereremo insieme va bene? Qualsiasi cosa tu mi stia dicendo in silenzio, lo faremo insieme》annuì lasciandomi scappare un singhiozzo, cercando di stringermi a lui pronta per soffocarlo, cercando una presa più stretta, assicurandogli che non avrei mai avuto paura delle sue mani.
《Ma ora dobbiamo finire ciò che abbiamo lasciato in sospeso, metterci un punto. E quel bastardo marcirà all'inferno, me ne assicurerò io stesso》mi asciugò con i pollici i fiumi che producevo, guardarlo di nuovo mi scaturò temporali nello stomaco.
Lo vidi come mi innamorai la prima volta.
《Promettimi che non mi lascerai, non ora che siamo così vicini al traguardo》
《Te lo giuro Jes, ti starò accanto da vivo o morto che sia.》
Risi di cuore, le sue labbra furono un sogno candido dimenticato.
Una volta raggiunto il gruppo riunito, organizzarci con mio padre accanto e spiegargli il piano fu sensazionale.
Il mattino seguente fu una giornata di pura attenzione, il sindaco si era messo da parte annunciando il coprifuoco per tutti i cittadini e, consapevoli del movimento contro i licantropi e i cacciatori..beh, a loro ci stavamo pensando noi.
Per l'intera nottata avevo preparato inviti falsi, con firme e documenti falsi, si sarebbero riuniti tutti nella scuola e li avremmo chiusi per tenerli al sicuro.
Per quanto possano esserci utili alleati, gli umani sono imprevedibili.
Per questa allerta su tutta Shelton, la scuola chiusa mi aiutò.
Osservai la mappa attentamente chiudendo tutte le porte presenti e sbarrando finestre, poggiando cibo, acqua e cure in qualsiasi stanza.
Per quanto riguardava l'entrata e l'uscita c'erano posizionati alcuni di noi, i più utili nell'abilità di ascolto e pazienza.
Ascoltai il rumore dei passi avvicinarsi a me, seduta sulla sedia del tavolo da pranzo, falsificavo l'ultimo invito pronto per la spedizione al gruppo dei cacciatori.
《Perché sei così sicura della loro presenza? Dopo l'allerta del sindaco, non credo vengano a scuola》
《Semplice. Solo io e Will Foster, ultimo cacciatore rimasto di quella famosa tragedia, sappiamo la verità dei fatti. Ho toccato un punto dolente, verrà strisciando.》
Lasciai il pennarello porgendo la testa all'indietro, gli occhi più belli che io possa aver mai visto erano miei.
《Amara..》accarezzò i bordi del viso《..come il cioccolato fondente.》scoppiammo in una risata malvagia ironicamente, la sensazione di leggerezza mi portò a confermare le mura circostanti.
Io ero a casa con Blake.
Non con Dylan.
Non una Luna.
Bensì la salvatrice del mio branco.
Feci per imbustare la lettera e le dita di Blake scesero lungo i fianchi, prendendo il bordo del maglione per alzarlo e toccarmi, sfiorarmi delicatamente la pelle sfrattata precedentemente.
Un colpo al cuore e uno allo stomaco, demoni che tormentarono la mente, improvvisamente la stanza divenne stretta.
La cucina quella stanza, Blake in Dylan, una lingua viscida lungo tutto il corpo.
《Non toccarmi》ringhiai feroce.

La Nuova AlphaWhere stories live. Discover now