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Jessica

Non chiusi occhio per un quarto di tutta la notte.
Come potevo essere tranquilla se lo avessero cacciato dalla squadra per colpa mia?
Come potevo far finta di niente domani, sperando che mi dica che è andato tutto bene?
Starà pure dalla loro parte eppure l'attenzione che mi ha ceduto mi è costata, desideravo questo da un sacco di tempo, mi avrà mentito bensì delle sue attenzioni ne avevo bisogno per soddisfare il mio bisogno interno.
Sarà solo un gioco per me.
Mi sono promessa che sarei andata a trovarlo e cercherò o busserò in ogni casa se è necessario; ho bisogno di sapere se sta bene.
Il paesaggio è così buio senza stelle.
Dormivo tra le braccia di Liam, avendo un letto a castello sentivo al piano di sopra Ashley russare.
Fissavo un punto fisso sotto le sue carezze, forse dovrei prendermi una pausa, mi ha ingannata, io mi sono innamorata del ragazzo nel computer, non di un bugiardo che si assenta e se ne frega della mia presenza.
Mi stava sottovalutando o forse ero io quella che lo sopravvalutava.
Sono passate ore, Liam è cascato nel mio tranello dormendo come un ghiro, tutti erano nel mondo dei sogni ed io non riesco a togliermi un pensiero dalla testa.
Blake.
Due girate, una spinta verso il basso ed ero in piedi pronta con il cappotto uscire dalla porta d'ingresso.
Sono corsa fuori di casa con una torcia in mano, volevo prendere le strade boscaioli per non incontrare urbiachi. Esploravo i dintorni, i ramoscelli erano spezzati coperti da foglie bagnate, il cielo coperto da nuvole nere che oscuravano le piccole stelle delicate e candide, della luna invece non c'era traccia.
Dun tratto mi fermai per osservare da lontano le vie con più case, se avessi bussato a una di queste avrei ricevuto una porta in faccia o meglio, mai aperta.
Che razza di pazzia avevo fatto?
Girovagavo nel vuoto vagabonda.
Stringevo il biglietto che avevo trovato nella tasca tra le mani, conoscevo a memoria questi indirizzi eppure ero ad un vicolo vuoto.
In periferia, tra boschi e stradine di campagna con solo in lontananza il centro; mi ero allontanata ancora di più da casa.
I rumori della natura vennero interrotti da un verso, i miei occhi sgranarono.
Un manto nero copriva il corpo robusto di un bestione da zanne più grandi della mia faccia, con quelle zampe mi avrebbe fatto fuori.
Fiutava nell'aria il mio odore, nascosta dietro il tronco di un albero gocciolare dalla paura di essere mangiata in un sol boccone.
È la mia fine.
Un ringhio, la paura appiccicata alla mia pelle e i suoi occhi brillare nella mia direzione.
Afferrai la torcia spenta impugnandola, l'avrei lanciata sulla sua testa se si fosse avvicinato di più; mi vide e ringhiò furioso, seguivo il flusso della sua saliva bagnare il terreno, si nascondeva proprio come me nell'oscurità, il buio non era mai stato così spaventaso.
Il manto nero si arricciò e i suoi denti divennero così affilati e lucidi che potevo vedere il mio riflesso dentro.
《Dio, non voglio morire ora..》balbettai tremando come una foglia, ingoiai un cumulo di saliva gettando tutto all'aria per fargli vedere che non volevo fargli del male; le mie mani erano vuote.
Avevo due opzioni: o morivo oppure facevo finta di farlo.
Avanzò verso di me, non mi guardai mai le spalle, se lo avessi fatto mi avrebbe attaccato.
I suoi occhi lucidi e giallognoli come caramello non mi mostravano altra via d'uscita che correre lontano; sembrava abbastanza arrabbiato tanto da ululare e rivolgere il suo sguardo assassino contro di me, avanzò furtivo e la prima cosa che mi venne in mente fu prendere e gettargli la torcia sul muso prima di disorientarlo e fuggire.
Tornata a casa trovai sveglia Ashley che non credeva alle mie parole, sembrava una zombie bensì non so come non me la sia fatta sotto.
《Lo giuro Ashley, quel bestione voleva farmi fuori!》cercai di tenere la mia emozione dentro, stavo per esplodere, dovevo dire a qualcuno cosa avevo visto.
《L'ho sognato, ieri sera. Era identico. Non può essere una coincidenza》non credevo nel destino, dove mettevo i piedi segnava il presente, dove mettevo la testa invece, il futuro.
《Cosa voleva da te?》
《Uccidermi senza ombra di dubbio! Mancava tanto così - ridussi lo spazio tra il pollice e l'indice - prima di trovarmi in mezzo ai suoi denti.》
La mia amica pensierosa decise di rimandare le ricerche alla mattina seguente, come se potessi dormire con sogni tranquilli.
Non appena l'alba si mostrò mi misi in azione, se quanto diceva Ashley era vero, forse gli stavo invadendo il territorio.
《Non ti arrendi?》negai con la testa pigiando sulla tastiera del computer, qualsiasi informazione era utile per capire cosa diavolo faceva quel lupo nei miei sogni, l'ho sognato ed io non prevedo azioni future.
Di regola sarei stata come lui e mi avrebbe messo a tappeto.
Quello era un avviso, non un sogno.
《Da quale pericolo proteggono il loro territorio?》
《Animali selvatici, simili, qualsiasi cosa gli vada contro insomma》girai sul posto con la sedia che mi seguiva a comando.
《Ricordi le narrazioni su Shelton prima della nostra nascita? - la vidi annuire - e se anni fa, i lupi uccidevano i cittadini solo perché lì c'era il loro territorio?》masticai il tappino della penna in cerca di risposte.
《Nessuno uscì più di casa, se lo avessero fatto anche la polizia o le macchine starebbero fuori》sospirai esaltata dalla curiosità, alzai un sopracciglio mettendo idee su idee.
《Se il pericolo non sono i cittadini, potrebbero essere altri nemici..i loro simili ad esempio》alzò le spalle.
《Allora perché prendersela con gli umani?》tutto ciò ci stava portando in un vicolo.
Non avevamo nulla con cui collegarci se non con un mio sogno e uno strano incontro, siamo tra boschi e paesaggi montuosi forse stiamo ingigantendo la situazione.
《Ascoltami Jes, i lupi sono in branco uccidono chi è contro natura》mi spiegò quanti lupi fossero stati uccisi dal proprio branco per non aver rispettato le regole.
I lupi dovevano uccidere gli essere umani solo se fosse stato necessario, molti anni fa sono stati uccisi un quarto della popolazione, come si fermarono così di punto in bianco senza uccidere?
È molto strano, eppure essi circolano ancora nei boschi, perché non uccidono?
La razza si dovrebbe essere estinta a furia di morire per aver disobbedito agli ordini.
《E se ci fosse un altro branco in pericolo di cui fa parte il lupo nero?》
《Lo scopriremo.》
Dopo brevi discorsi, andammo tutti a scuola e lì mi ricordai di Blake.
I miei occhi si illuminarono, era lì davanti sorridente senza nemmeno un graffio.
Non appena voltò lo sguardo allargai un sorriso che evitò.
Non provavo nessun rimpianto, mi misi in mezzo dietro di lui e, prendendoli le spalle, lo feci voltare per vedere se stesse realmente bene.
Lo abbracciai senza un motivo, non sapevo che intenzioni avessero eppure lui si era messo contro e mi aveva salvato.
Rimasi lì, contro il suo petto, a inalare l'odore di cannella pizzicarmi le narici.
《Jessica..》alzai lo sguardo verso i suoi occhi spenti senza rancore, mi allontanai subito accorgendomi che non aveva ricambiato l'abbraccio.
《Dovevi vederti Fox! Correvi come una lepre》susseguì una battutina a cui tutti risero, ignorai tutto concentrandomi su di lui, cosa c'era che non andava?
Non aveva lottato.
《Ti prego Jessica, sparisci》il mio cuore si spezzò.
《Lo hai sentito? Vuoi rimanere per una scopata o cosa?》le lacrime risalirono negli occhi, cercai di battere spesso le palpebre per non farle scappare.
Sii forte Jes, fallo per la tua dignità.
《Per tutti i Santi, era un gioco Fox. Pensavo lo avessi capito》chiusi gli occhi versando tutte le lacrime che ero riuscita a contenere, la crrpa che si insinuò nel mio cuore sfiorò il nucleo, era piccola ma profonda.
《Ci stavamo divertendo, tutto andava bene e poi Moore ha rovinato tutto》lo guardai male, ha giocato con i miei sentimenti, con la mia fiducia, con il mio cuore.
《Mi dispiace》allungai la mano tirando un ceffone.
《Lurido pezzo di merda, ti sei divertito a prendermi in giro eh? Cosa ti aspettavi? Che il giorno stesso sarei andata a letto con te?》il suo pomo fece su e giù, non mi guardò negli occhi, lo fulminavo così come facevo con tutti quelli che aveva alle spalle.
Ridevamo di me, mi ero illusa.
《Jes per favore》
《Smettila di trattarmi come se fossi tua amica, Cristo non lo sarei neanche se mi pagassero!》trattenni il respiro prima di indietreggiare ancora una volta mentre lui avanzava pietoso, afferrò il mio polso ma io sfuggì subito.
《Toccami ancora ed urlo. Farò sentire a tutti quanto fai schifo..perverso.》
Scappai come un coniglio perché è questo quello che sono: una fifona.
Presi lo zaino e iniziai a camminare verso la mia classe.
Le attenzioni sono il mio punto debole, le aveva sfruttate giocando contro di me, era dura prendermi e poi è riuscito a girare il dito nella piaga.
Mi passerà, so cavarmela da sola e so calmare la mia ansia.
Asciugai le lacrime passando da una manica all'altra, lo zaino era distrutto per terra accanto a me, aspettavo che gli studenti entrassero e che le giornate passassero.
Non è passato molto da quando il professore ha proseguito la lezione segnando la mia giustifica sulla sua vecchia e sporca agenda nera.
《Come stai?》la guardai con la testa schiacciata contro il banco.
《Lo uccido con le mie mani Ashley.》
Alzai lo sguardo rimettendo le gambe al proprio posto e la schiena contro la sedia, ormai la mia amica aveva rinunciato al suo diritto di parola ed io al mio.
Non feci caso a chi entrò dalla porta, fissavo il vuoto cercando aiuto riparandomi nel buio e nel silenzio.
Il tempo si fermò quando incontrai i suoi occhi, entrò sorridendo con i suoi amici e non appena mi guardò la risata scomparve, divenne serio evitando il mio sguardo.
Ignorò il professore e guardò la finestra, osservai a lungo il segno sulla guancia destra che non si era mai sbiadito, se lo merita.
Questo non è niente.
Ho imparato la lezione, basta dare seconde chance le persone non cambiano, falliscono.
Il suo sguardo si immerse nel mio, quel verde era sparito, ormai diventato oscuro.
Proseguimmo così, giocavamo con i nostri occhi, parlavano più delle nostre bocche.
Liam decise di accompagnarmi a casa, sapeva un mino di quello che avevo e volevo evitare scenate di gelosia, non ho mai provato qualcosa per Blake, volevo solo un amico.
《Jessica》sbuffai, non ci credo.
《Aspettami, devo parlarti》incrociai le braccia stringendole al petto più e più volte, potevo annusare la cannella intorno a me come se fosse della nebbia.
《Non ho mai voluto farti del male, te lo avevo detto. Mi è costato il posto in campo per evitare ciò che James voleva farti》alzai le sopracciglia indignata.
《Spero che ti abbia il posto allora》rimase zitto, le lacrime offuscarono la vista mentre Liam guardò tutto pronto a reagire contro entrambi.
《Non piangere》risi ironica.
《E che dovrei fare? Canto? Dimmi che devo fare avanti!》iniziai a gridare spintonado il suo corpo dal mio, mi schierai subito contro di lui facendogli vedere quanto fossi incazzata.
《Non volevo farti del male》ribadì.
《Ma l'hai fatto》sussurrai a sua volta.
Mi incamminai allungando i passi, provò a toccarmi ma Liam lo prese spintonandolo il più lontano da me.
Ed ecco che iniziò la guerra: Blake contro Liam.
Stavano per picchiarsi prima che presi il comando.
《Sparite dalla mia vista, tutti e due! Non ho bisogno di voi》mi ascoltarono senza esitare, avevo bisogno di spazio.

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