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Jessica

Negare l'evidenza era inaccettabile.
Mi faceva battere il cuore quando si avvicinava, quando mi proteggeva, quando mi stuzzicava e quelle sensazioni per me dconosciute, mi lasciano con un punto interrogativo.
Non avevo mai provato niente del genere con Liam.
Il rintocco della sveglia mi disturbò, tastavo con la mano il pavimento alla ricerca del suono ad occhi chiusi.
La luce entrava da tutte le parti, sbuffai mugulando tristemente, la sveglia suonava tanto da darmi fastidio.
Aprì gli occhi mettendo a fuoco il soggiorno, non ero in camera.
Girai il capo lentamente, mi sentivo bloccata, mi ero addormentata sul fianco con il cuscino in mezzo alle gambe eppure, i cuscini non sono così pesanti.
Abbassai lo sguardo appisolata, quello che vidi fu una risposta.
《Cazzo, cazzo, cazzo!》era lì, sdraiato con i piedi all'esterno del bracciolo del divano con la testa sul mio fianco abbracciato al mio cuscino.
Focalizzai l'orologio, Nicole era uscita la sera prima e non era ancora tornata eppure sono certa che sarebbe tornata da un momento all'altro.
Non deve vedermi così, non con lui.
《Blake! Sveglia!》fu un muro.
Mi era capitato a Tacoma che, quando Nicole usciva per andare dalle sue amiche la sera prima, ritornava il giorno dopo di prima mattina come se nulla fosse.
Ancora oggi rimane un mistero.
《Sta zitta Jes, non vedi che sto dormendo?》richiuse gli occhi stendendo le gambe, come potergli dare colpa, è un ghiro.
《Brutto deficiente sta arrivando Nicole!》spalancò le palpebre, le iridi misero in chiaro quelle pupille dilatarsi.
La prima cosa che fece fu alzare di colpo il capo e guardarmi con quei occhi rossi da sonno.
《Deficiente?》me lo chiese con quell'aria di sfida che tanto risparmiai, alzai le sopracciglia e sorrisi.
《Alzati cazzo!》
《Un secondo per l'amor del cielo!》
Stropicciò gli occhi togliendosi come un peso morto sopra di me e buttarsi per terra; non è cambiato nulla.
《Lo senti?》ci fermammo in posizioni scandalose mentre ci guardavamo negli occhi, si mise in allerta con i piedi per terra e il cuscino tra le mani.
Quel rumore erano dei passi, una camminata che conoscevo.
《È lei, è lei! Ha le chiavi, saliamo!》furtiva gli indirizzai le scale per il piano di sopra.
Corremmo verso le scale, il pavimento era talmente scivoloso per le mie claze che, nel procinto di scivolare, lui mi prese al volo.
E la portà si aprì al girarsi della chiave all'esterno.
《Ma che diavolo? Jessica!》avampai d'impatto sentendo le dita di Blake stringersi sui miei fianchi, divenni talmente rossa che non mi accorsi dell'intruso dietro le spalle di Nicole.
《Oh mio Dio..sorella, l'hai fatta grossa.》
Quella voce, la risatina accompagnata da delle battutine squallide.
《Noah..》
《Sorpresa..!》mi dimenai da Blake scioccata, mio fratello era a Shelton, Nicold voleva farmi una sorpresa.
Emozionata andai verso di lui, ero così felice di rivedere mio fratello. Accarezzava la mia schiena in maniera delicata ma con tanta nostalgia, sapeva che soffrivo molto il solletico, così se la spassò come i vecchi tempi.
In questa dimora, insieme a lui, avevo passato i momenti migliori; tralasciando la gelosia o altro, ero felice di avere un amico in più al mio fianco.
Mi mancava la sua camera chiusa con i calzini sulla serratura senza chiave, coprire il buco.
《Non mi dire, hai incendiato casa》scoppiò a ridere negando il fato.
Mi puzzava questa visita.
《Sono venuto qui per delle risposte, Nicole mi ha detto delle cose surreali》
scesi dalle sue braccia toccando la sua barbetta rasata sul contorno del viso.
《Che genere?》
《Fantastico》
Blake venne al mio fianco coprendomi le spalle, come l'ombra, gestiva il silenzio regnante tra di noi.
Guardai perplessa Nicole e Noah.
《Che ne dite di parlare davanti ad una tazza di caffè e latte?》accettai l'offerta accomodando il mio amico accanto a me e la mia famiglia difronte.
Aiutai la zia a preparare le quattro tazzine di caffè in polvere riscaldato nella macchinetta sopra il gas, e porgere sul tavolo dei biscotti con una brocca di latte caldo; posai le tazze colorate sopra i tovaglioli, con accanto i rispettivi cucchiaini.
Mi sedetti aggiungendo silenzio al tavolo, Blake guardava mio fratello in maniera cagnesca eppure lui, lo ignorava completamente.
Ha fiutato qualcosa di negativo che io non riesco a percepire.
《Nicole puoi rimettere la registrazione del telegiornale? Ah, e portami il giornale quotidiano》fissai Nicole fare ciò che diceva lui, stringeva il giornale con tale forza da alzare chili di pesi.
Qualcosa non va, Noah era troppo serio.
《Blake Moore, giusto? Sei tu quello che  gioca nel campo della mia vecchia scuola》annuì silente sorseggiando il liquido bollente.
Feci pressione con lo sguardo su entrambi gli uomini seduti al tavolo e aspettai che Nicole dicesse qualcosa purché sbloccasse questo ghiaccio.
All'improvviso mio fratello prese il giornale schiacciandolo con forza, me lo girò con le parole dritte dalla mia facciata e indicò l'argomento.
《Hanno detto che hanno avvistato dei lupi》rimasi pietrificata.
L'argomento mi spaventava ma mai quanto quella foto che mi ritraeva.
《Questi lupi, più grandi della norma tra l'altro, hanno massacrato un cacciatore del gruppo》mi mancò il fiato, Blake non guardava più nessuno tranne il suo caffè.
Fu stata quella volta che tentò di proteggermi, ave o un fucile puntato alla testa.
Seguito da delle foto, Noah prese il telefono con la registrazione del telegiornale e mi presentò il nuovo caso aperto con il cadavere sfocato mandato in tv la giornata seguente dopo l'accaduto.
《Miracolosamente, Nicole mi ha raccontato che i tuoi voti sono calati, che hai lasciato Liam e che hai sfiorato il limite, e ora trovo lui qui.》
Lo guardai storto, cercava di essere serio ma si vedeva che aveva paura di parlarne.
《Credevo fosse per una cazzata e ora ho un dubbio. Zia inoltre, ha spifferato qualcosa che mi è del tutto sconosciuto..》indicò la foto sul giornale, il mio manto bianco era in prima fila.
《Ne sai qualcosa di questo lupo bianco?》mi chiese con serietà e freddezza, ingoiai un groppo di saliva tosta come la pietra e balbettai.
《C-chi? Non l'ho mai vista in vita mia》sogghignò.
《Perché credi sia una femmina anziché un maschio?》lessi velocemente alcune parole e non c'era scritto niente.
Mi aveva teso una trappola.
Ricevuto il segnale di pericolo, ascoltai in silenzio tutto quello che Noah ipotizzava e che mia zia affermava, non pensavo che Nicole sapesse così tante cose, specialmente cose che nemmeno io sapevo.
《Quindi..Jessica, sei un licantropo?》sputai il caffè fuori la tazza asciugando tutto frettolosamente.
Rimasi in silenzio prima che Blake affermasse la mia identità.
《Ok..va bene. Si, va bene》deglutì abbassando lo sguardo per non ricevere nessun commento visivo o parlato, sapevo che sarebbe successo prima o poi eppure non lo immaginavo ora.
《Noah, Jessica è buona, c'è lui che l'aiuta》solo ora mio fratello guardò Blake nella stessa maniera con lui esso lo vedeva in viceversa.
In un mortale attimo di panico, Noah strinse il pugno battendolo sopra il centro tavolo, Blake mise la sua mano sopra la mia coscia in segno di sicure,za bensì non guardai nulla, ero nel tento di scavare la mia fossa di delusione.
Mi classifica come un mostro.
《Noah..》sussurrai in cerca di attenzione, era fuori di testa, si era persino alzato gesticolando contro di me dicendomi che ero diversa, definendomi come un esperimento.
《Non lo hai ucciso tu eh?》negai.
《Forse li hai uccisi tu mamma e papà, non è così?》il mio cuore divenne di palude, il fango si era completamente sciolto, la pietra accompagnava la saliva che avevo sospesa in gola.
《Ho ucciso io il cacciatore》
《Tu sta zitto!》morsi il labbro.
Mi sentivo impotente sotto un membro della mia famiglia.
《Ne trarrerai vantaggio non è così?》però c'era una cosa che Ethan e il gruppo mi aveva insegnato durante gli allenamenti.
I confini che ci poniamo sono inutili, il combattimento è oltre la linea del campo.
《Che hai intenzione di dire?》
《Ti catapulti qui paragonandomi ad un mostro. Tu, il figlio perfetto, con tanti amici e tante scopate..ora vieni qui ad insultare il mio successo》mi alzai anch'io mettendomi faccia a faccio contro di lui, non avevo paura, era per la seconda volta che venivo definita come un mostro.
Umani invidiosi.
《Successo? Essere un mostro sarebbe un successo? Queste cose si sentivano solo nelle storielle non nella vita reale!》strinsi i pugni sentendo gli aghi della pelle crescere e le unghie diventare sempre più appuntite.
Provai ad allontanarmi portandomi dietro i capelli con tutto il sudore fare da gelatina, bastava poco per trasformarmi e massacrarlo bensì continuava a dirmi i peggiori insulti e la mia pazienza finì in un niente.
Chiusi gli occhi per calmarmi ma ricevetti il contrario: mi ero trasformata.
Quando alzai la testa per vedere oltre il mio muso e le zampe, lui era caduto a terra gattonando via, lontano ed impaurito, non distolse lo sguardo dai miei occhi bui, comiciai a ringhiare mostrando i denti e avanzando furtiva.
Mi dicono che sono una figlia di Satana, tanto vale portarli con me all'inferno.
《Jessica Fox ti ordino di ritornare umana!》zia Nicole si rivolse a me con tono serio e rabbioso, le ringhiai contro ululando, in questa casa nessuno sapeva cosa si provava ad essere così, nessuno capiva come le emozioni possano prendere il sopravvento senza nemmeno rendertene conto; nessuno riusciva a guardare oltre il pelo, guardano solo l'aspetto inquietante definendomi mostro.
Mi alleno per proteggere me stessa e gli umani, per difenderli, per non essere attaccati da altri territori, da altri lupi diversi senza uno scopo, senza una preda.
Lo facciamo per loro ed essi vogliono vederci morti, in gabbie come negli zoo, ed esaminarci con tanto di formule e processi chimici.
Spalancai il muso bagnando il pavimento di saliva mentre la scia diventava sempre più lunga e Noah aveva terminato il suo spazio finendo contro il muro.
《Jessica, diventa umana. Ora!》se prima avevo il timore di uccidere qualcuno per qualcosa di giusto adesso ho solo voglia di vendetta.
《Non farmi del male..Jes, ti prego, sono sempre io. Il tuo fratellone eh?》risi della sua pietà, se la poteva ficcare.
Ero così vicina, mancava poco per rompergli almeno un braccio ma un ululato diverso mi richiamò.
Blake si era trasformato e questa volta non mi dava ragione, mi avvicinai a lui dicendogli cosa provavo almeno con lo sguardo ma lui si mise seduto davanti a Noah osservandomi serio, provai a urlare ma dal mio muso uscivano solo guaiti.
《Cazzo, che casino! Voi due, su!》il campanello suonò e noi saltammo i gradini alla ricerca di un riparo dall'eventuale sconosciuto.
Per un breve istante io e Blake ci guardammo negli occhi, nascondedoci al piano di sopra, lasciando tutto come stava.
Mi ritrasformai mettendomi le prime cose che avevo sulla sedia e lui i pantaloni.
Per fortuna Kira fu l'incognita e, all'interno del soggiorno, sorrise nel vedere suo fratello a petto nudo con me accanto.
Se ne andarono con un silenzio pietoso, guardai Noah mantenere le distanze seduto sulla poltrona più lontana del soggiorno.
Lo guardai con aria di sfida, se solo potesse capire.
Se terrà le distanze, lo farò anch'io.

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