Maybe I owe you

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NO MA DICO LO AVETE VISTO GERARD CON LA TINTA GRIGIA? *sclera*

Ok ok, devo stare calma. Cioè è un patato, un cucciolo, un akeokfepokrtlbhl (ovviamente spero anche che sia temporanea, non voglio che Gerard si trasformi in Gandalf il Grigio okay)

Cioè in questi giorni il fandom è in delirio bc Gerard si fa la tinta alla tbp era, si veste alla revenge era, dice che gli manca suonare con Mikey (awww), dice di voler dimagrire, e poi quei messaggi "subliminali" sul sito dei mychem....

Sì, avete capito bene. Mi sto illudendo per NIENTE. Sono tutte suggestioni e io sono suggestionabile. Fine.

Vbb, vi lascio al capitolo, buona lettura

M.

PS. RAGA PLS RECENSITE, DAI LO SO CHE LA MIA FF VI PIACE ALMENO UN PO' E IO HO BISOGNO DI VOIIII DAIDAI CHE VI VI BI <3 (vi regalo i biscotti)

CAPITOLO 16 - MAYBE I OWE YOU

GERARD

Un mese.

Un mese di sconfitte dopo sconfitte, ritirate dopo ritirate, morti su morti. Un mese di angoscia e di paura e di terrore e di respiri mozzati e sguardi muti e imploranti. Un mese di inferno.

Sono ancora vivo?

Non credo di esserlo. Probabilmente sono morto, o il mio cervello è completamente addormentato e il mio corpo continua a trascinarsi giorno dopo giorno, battaglia dopo battaglia, senza nemmeno chiedersi il perchè.

Il fatto è che non riusciamo ad avanzare. Se almeno riuscissimo ad impadronirci di una buona parte del territorio, sarebbe più semplice fronteggiare i giapponesi. Ma loro continuano a respingerci ferocemente, a decimarci, e ben presto siamo costretti a chiamare rinforzi e ad aspettare l'arrivo di altre truppe americane prima di ripartire al contrattacco.

Spesso sono in compagnia di Ray e Bert. Sono gli unici due con cui ho stretto una sorta di rapporto. Parliamo, o almeno lo facciamo quando non siamo impegnati a evitare la morte.

Ray è... Ray. Non c'è un giorno in cui è triste, o si lascia abbattere dalle situazioni, o cerca di mollare tutto. È fermamente convinto che, anche se morirà, ci sarà un'altra vita dopo questa, in una specie universo parallelo o qualcosa del genere. Ed è la sua unica spinta, il suo unico motivo per tirare avanti.

In un certo senso, nonostante l'assurdità delle sue parole, lo invidio.

Mi ha raccontato di avere una moglie, da qualche parte in California, e un bimbo di appena sette mesi. Scrive loro ogni santa settimana, mentre io ho soltanto trovato il coraggio di terminare e spedire quella lettera a Frank, ma non ne ho ancora scritta una a Lynz.

Spero che gli arrivi e che la legga, anche se ho qualche dubbio.

Bert è un tipo strano. Ma proprio strano. Cioè, nonostante condividiamo il giaciglio e il pasto e tutto il resto, a malapena ha scambiato una decina di parole con me dal giorno in cui si è presentato nella mia tenda. È taciturno e scontroso, sopporta a stento i rimproveri del generale Morrison, solo che... solo che intravedo qualcosa in lui, un barlume di dolore e rabbia, qualcosa di profondo che gli alberga dentro e che gli impedisce di relazionarsi con la gente.

E questo suo lato oscuro e nascosto, devo ammetterlo, mi piace. Il suo dolore, nonostante non ne conosca la natura, mi ricorda il mio e mi aiuta a tirare avanti. Perché capisco di non essere l'unico a voler lasciare questo fottuto posto.

Perciò, abbiamo instaurato un bizzarro rapporto. Non ci parliamo, sì, ma è come se fossimo sempre dov'è l'altro. Mentre cerchiamo di ripararci dalle bombe scegliamo gli stessi nascondigli, prendiamo le stesse scorciatoie e la sera sediamo accanto al fuoco uno di fronte all'altro assieme a tutti, e questa cosa un po' mi conforta, anche se non ho capito bene cosa significhi esattamente.

Destroy MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora