Absence

2.1K 233 219
                                    

Riciao a tutti :)

Ringrazio tutti quelli che hanno recensito o aggiunto la storia ai preferiti, appena sono dal pc vi rispondo e vi ringrazio ad una ad una aw <3

Allooora passiamo al capitolo. Mi scuso se vi risulterà un po' monotono ma è necessario per lo svolgimento della trama, altrimenti non avrei proprio saputo come andare avanti. La scelta del POV di Frank l'avevo decisa sin dall'inizio, anche perché non avrebbe avuto senso scrivere questa storia, per come è strutturata la trama, soltanto dal punto di vista di Gerard.

La cosa che mi farebbe piacere sapere è se sono riuscita a rendere l'idea delle personalità dei due, e a far sembrare davvero che a parlare ci sia un'altra persona e non più Gerard. Perciò recensite e fatemi sapere

Un bacio, M.

CAPITOLO 5 - ABSENCE

FRANK

"Gerard afferrò la sua sacca da viaggio, portandosela in spalla. Si voltò verso il treno. Stavano già salendo tutti i passeggeri, e lui era uno degli ultimi rimasto a terra a salutare i propri familiari. Insieme a lui infatti, un'altra decina di ragazzi si separava dalle proprie famiglie per andare a stare un anno in caserma.

"Sicuro di aver preso tutto?" gli chiese Mikey, come se fosse lui il fratello maggiore, e non viceversa.

Gerard, senza voltarsi annuì.

Fissava un punto indefinito, ma Frank sapeva che stava soltanto trattenendo tutto dentro di sé. Tutto ciò che avrebbe voluto dire, o fare, o il desiderio che aveva di sfogarsi, stava digerendo tutto lentamente, e ben presto nessuno avrebbe trovato traccia di quello che provava.

Ma Frank lo sapeva. Da quanto tempo lo conosceva? Nove mesi? Beh, in quei nove mesi aveva imparato a capirlo più di quanto capisse sé stesso. E a desiderarlo più di quanto desiderasse qualsiasi altra cosa.

E ora stava partendo.

Gerard si girò un'ultima volta, e andò dritto verso sua madre. La strinse forte al petto e lei scomparve tra le sue braccia come una bambina. Era tutto il contrario, nella vita di Gerard: lui aveva sempre dovuto fare tutto, lui aveva dovuto preoccuparsi degli altri, lui sembrava essere il padre e sua madre sembrava essere la figlia.

Toccò a Mikey, che stava cercando di trattenere invano le lacrime. Dopotutto, nonostante l'aria da adulto che sembrava assumere a volte, era ancora il bambino felice che aveva accettato i soldi di Frank per comprare il gelato.

Gerard gli posò una mano sulla spalla, quasi imbarazzato. "Sta' attento, ok? Frank si prenderà cura di te. E non lasciare che ci portino via la mamma. Proteggila sempre."

Frank si prenderà cura di te.

E Frank lo avrebbe fatto. Si sarebbe preso cura di Mikey, perché voleva farlo davvero, e perché lo chiedeva Gerard.

Il fratello maggiore strinse il fratello minore, gli diede un bacio sulla guancia e gli asciugò le lacrime.

Poi toccò a lui.

Non appena Gerard gli si fermò davanti, Frank ripensò a una sera di tanti mesi prima. Precisamente, quella del suo compleanno. Quella in cui aveva ricevuto la lettera dalla marina.

Quella in cui si erano baciati.

Dopo di allora, erano cambiate tante cose. Lui e Gerard avevano passato pochi momenti spensierati insieme, perché dopo la scuola Gerard lavorava in un bar, dove accumulava i soldi necessari per non far morire la sua famiglia di fame mentre sarebbe stato via. E non avevano mai più parlato di quella sera, anche se Frank avrebbe voluto. Ma era come se Gee avesse buttato l'intera faccenda nel dimenticatoio, e lui non aveva insistito.

Destroy MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora