Little pink triangle

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*big premessa* Ok, non so se avete mai visto il film "Dallas Buyers Club" . Se la risposta è no, beh, ve lo consiglio assolutamente, ma se lo avete visto allora saprete riconoscere il personaggio che ho introdotto in questo nuovo capitolo dehehe

In ogni caso lascio una piccola illuminazione a chi si stesse chiedendo di che diavolo sto parlando: il personaggio in questione(di cui ovviamente ho cambiato caratteristiche e nazionalità per adattarlo alla storia) è Jared Leto(asfdgthjkjl sì, il Gesù barbone nonché frontman della mia seconda band preferita), o più precisamente il trans malato di AIDS che Jared interpreta in Dallas Buyers Club, un personaggio che ho amato sin dal primo momento e che... no sentite, dovete vedere quel film assolutamente. Stop.

Buona lettura

M.

CAPITOLO 19 - LITTLE PINK TRIANGLE

FRANK

Sono due giorni che la neve non smette di cadere. Si fa sempre più fitta man mano che ci avviciniamo alla Germania, facendo sì che tutto il paesaggio sia come ammantato da una coperta bianca.

Non che io possa vedere molto. Le poche volte che posso avvicinarmi alla stretta finestrella sbarrata presente sulla parete destra del vagone, è soltanto di sera, quando tutti gli altri dormono nei loro angoli e mi lasciano un po' di spazio per respirare e per muovermi.

Le giornate invece le passo rannicchiato nel mio angolo, tra una coppia di gay che non fanno che stringersi il più stretto possibile, e un anziano signore che non ha proprio l'aria da omosessuale. Del resto, nessuno qui ha l'aria di un omosessuale, né le donne né gli uomini. Sarebbe impossibile distinguerci se fossimo tra la gente comune, perché in ognuno dei miei "compagni di viaggio" vedo lo stesso terrore, la stessa paura della morte, la stessa disperazione che ci sarebbe negli occhi di una persona "normale" se fosse nella nostra stessa situazione.

Qual è il confine tra normalità e diversità? Qual è la differenza, e perché è così importante? Perché non la si può semplicemente accettare e basta, come si accetta il sorgere del sole al mattino, o come si accetta la diversità tra un volpino e un bulldog?

Potrei farmi queste domande fino alla fine dei miei giorni. Probabilmente se le fanno anche tutti gli altri passeggeri di questo maledetto treno, giusto per passare il tempo, perché non avremo mai una risposta. Intanto noi andiamo a morire chissà dove, poi magari tra qualche anno la troveranno. Forse, un giorno, qualcuno più intelligente di noi la troverà.

Dopo aver passato un paio d'ore nel furgone di Matteo, nel buio più totale, senza sapere dove mi avrebbero portato né se avrei mai più rivisto la luce, siamo arrivati ad una stazione. Lì mi hanno lasciato nelle mani dei controllori, e insieme ad un altro centinaio di persone sono salito su questo treno. L'ultimo sguardo che Matteo mi ha rivolto, al riparo nella sua macchina, mentre io venivo spinto a forza in un vagone, è stato così sprezzante, così pieno di crudeltà nuda e cruda da farmi chiedere come possano essere racchiusi in una sola persona così tanti sentimenti negativi.

Non esagero quando parlo di un centinaio di gente, anzi probabilmente ne sono molto di più. Vengono tutti da paesi diversi, paesi in guerra dove essere ciò che siamo è un reato proprio come in Italia, e mi chiedo se anche loro sono stati traditi dal sangue del loro sangue, ma ne dubito.

Rossana....

So che non lo ha fatto davvero per cattiveria. So che stava soltanto cercando di piacere a Matteo, e ha fatto ciò che lui le ha ordinato perché credeva fosse la cosa più giusta da fare. Magari quando si è intrufolata in camera mia non credeva nemmeno di trovare nulla di sospetto, ed era convinta di tornare dal suo fidanzato a mani vuote e porre fine a quella storia.

Destroy MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora