Special needs

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Ehilà! È la prima volta che pubblico dopo due luuuunghi giorni, e mi sento un po' in colpa ma ew, ho avuto tantissimo da fare (tra cui un ritratto di gerard che ho messo da parte per finire questo capitolo, sigh)

E poi *zanzanzaaaan* ho iniziato ad ascoltare i The Used, già. Ok, forse può non fregarvene una ceppa, ma dovete sapere che io prima li odiavo e avevo tutti quegli assurdi pregiudizi e blablabla, ma diosanto sono davvero bravi vbb(grazie gwen aw)

E nada, buona lettura

PS. Sì, il titolo del capitolo è una canzone dei placebo

M.

CAPITOLO 10 - SPECIAL NEEDS

FRANK

"Sono incinta."

Gerard sputa l'acqua che stava bevendo, schizzandola tutta sul tavolo.

Io rimango immobile. Fermo. Non sono del tutto sorpreso, perché avevo già immaginato che la loro vita sessuale fosse piuttosto "intensa", e che prima o poi sarebbe successo. Non così presto, certo.

Dolore. Dolore ovunque.

Deglutisco il groppo di ferro e chiodi che mi si è formato in gola, poi inspiro ed espiro lentamente. "Oh ma... che bella notizia" mormoro, alzandomi per pulire il disastro che ha lasciato Gerard sul tavolo.

Lindsey batte le mani eccitata, poi tocca il braccio del marito. "Amore, non sei contento?"

Gerard è ancora troppo scioccato per rispondere, perché riesce solo ad annuire. "Cioè... noi.. avremo un bambino?"

Lei scoppia a ridere. "Così sembra"

Gerard si alza lentamente in piedi, afferrando il bordo del tavolo fino a farsi sbiancare le nocche. "Ma noi... non possiamo... la guerra... io non..."

Lindsey lo fissa sconcertata. "Tu... non lo vuoi?"

Oddio. La situazione sta degenerando.

"No!"esclama Gerard, per poi correggersi subito dopo "Cioè sì, lo voglio eccome, cioè wow... ma tra poco scenderemo in guerra e tu dovrai crescerlo da sola e io non potrò vederlo, e sarà tutto così...così..."

"D'accordo" mormora Lindsey, alzandosi anche lei. "Abortirò."

"NO!" gridiamo io e Gerard all'unisono, facendola sobbalzare.

Non posso permettere che una stupida ragazzina viziata commetta un crimine del genere. Non posso permettere che uccida un bambino innocente ancor prima di vedere la luce e venire al mondo.

Ed evidentemente Gerard è del mio stesso parere, perché afferra sua moglie per le spalle e la fissa dritto negli occhi. "Lynz, noi avremo questo bambino. Lo cresceremo nonostante tutto, e sarà nostro figlio. Nostro. E non potrei essere più contento."

Lindsey annuisce, quasi con le lacrime agli occhi, poi si sporge per baciarlo. Gerard ricambia stringendola affettuosamente, ed è ora che mi sento di troppo.

Lascio silenziosamente la cucina e mi dirigo di sopra verso la camera di Mikey.

Non esce quasi mai da lì, da quando sua madre è in ospedale. Spero che quando tornerà, tra due giorni, le cose si ristabiliscano. Perché mi fa male vederlo così vuoto, così morto dentro. E so che fa male anche a Gerard.

Busso piano allo stipite, nonostante la porta sia aperta. "Mikey?" chiedo, facendo un passo o due all'interno della stanza.

È sdraiato sul letto e dorme serenamente, con le ginocchia al petto e le braccia strette attorno alle gambe, come un bambino. Gli occhiali gli si sono parzialmente tolti, e mi affretto a piegarli e a poggiarli sul comodino accanto al letto.

Destroy MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora