Vega (Alpha Lyrae)

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                                                                                                     Novi Ligure


Tre anni dopo.


Certo che la vita a volte è davvero strana.

Ti regala talmente tanto che in alcuni momenti hai solo voglia di restituirle tutto e tornare come prima.

O forse la continua insoddisfazione è caratteristica generale dell'essere umano.

La mente di Vega era spesso attraversata da questi pensieri, soprattutto quando c'erano pochi clienti e lei si trovava sola per delle ore nel piccolo negozio in provincia di Novi Ligure di proprietà dei suoi zii.

Dove tutto era iniziato.

Dove più di tre anni prima aveva aperto la lettera scritta da suo padre quando l'aveva affidata ancora in tenera età a Stefania e Paolo.

Non si pentiva di aver assecondato la sua curiosità recandosi in Inghilterra a conoscere il padre Chris e lasciandosi immergere nel mondo della Formula 1 in cui lui lavorava, ma certamente se alla fine era tornata in quel paesino del Piemonte forse era stata una porzione della sua esistenza totalmente inutile, da dimenticare.

Ed era proprio quello che aveva fatto, prendendo le distanze da chiunque avesse composto la sua vita in quei quattro anni così strani.

Nel primo aveva imparato a conoscere la Formula 1 e i suoi frenetici paddock, aveva riso all'infinito con Max e anche con Aleja, ma soprattutto si era innamorata per la prima volta in vita sua.

Grazie a Pierre.

Con cui non aveva più contatti da troppo tempo.

Il secondo anno aveva finalmente inseguito il suo sogno, gareggiando nel Campionato di Super Formula in Giappone. Aveva perso irrimediabilmente Pierre. Lui non aveva più provato a contattarla, né lei gli aveva inviato alcun messaggio. Sapeva che era stato di nuovo accolto nell'orbita Red Bull, anche se come pilota della nascente Alpha Tauri. Si erano infatti incontrati per puro caso ad una festa dopo il podio di Phoebe Evans, compagna di team di Pierre, ma si erano saggiamente ignorati. Vega aveva ripreso il minimo rapporto con suo padre, che cercava in tutti i modi di farsi perdonare. Solo Max e un po' Aleja rimanevano saldamente accanto a lei. Il Campionato di Super Formula non era andato male, ma aveva concluso solo quattordicesima.

Poi il terzo anno tutto si era incrinato. Lei si era totalmente concentrata solo su di sé. Aveva deciso di tagliare del tutto i rapporti con suo padre Chris, che ormai si erano ridotti a dei semplici convenevoli e auguri per le feste. Aveva perso completamente di vista anche Aleja ormai e con il passare del tempo persino Max. Era priva del suo migliore amico, ma le faceva più male continuare a non vedere Pierre. Aveva concluso terza in Campionato, ben distante dai primi due, Nick Cassidy e Naoki Yamamoto, però si era affermata come la migliore del resto del gruppo.

Ma a che valeva quell'ottimo risultato se non poteva condividerlo con nessuno?

Il quarto anno era stato decisivo. Aveva deciso di lasciare il mondo delle corse, nonostante il Team Mugen avesse fatto di tutto per rinnovare il suo contratto. Il problema era che ormai lei si sentiva svuotata. Era sola. Circondata da volti che non significavano nulla per lei. Forse una volta la sua unica ragione di vita era correre, ma ora non era più così. Evidentemente non era il suo mondo ed era meglio ritirarsi. L'automobilismo avrebbe continuato a vivere anche senza di lei e doveva essere una cosa reciproca. Del resto anche Pierre un tempo era stato il suo motivo per alzarsi con un sorriso sulle labbra ogni mattina. Ma le cose cambiano rapidamente e se aveva imparato, seppur dolorosamente, a fare a meno di lui, sicuramente avrebbe saputo rinunciare del tutto anche alle corse.

Suo padre sarebbe stato felice di saperlo, ma ovviamente lei non glielo avrebbe mai detto. Era semplicemente svanita nel nulla da un momento all'altro. L'istante prima era lì e l'attimo dopo era evaporata.

Tornare a Novi Ligure come se niente fosse accaduto non era stato facile, ma era l'unica cosa che poteva e doveva fare.

Vega sbuffò, distendendosi sul bancone. Era una giornata noiosa, come lo era stata la precedente e quell'altra prima ancora. Sicuramente non sarebbe poi cambiato nulla nei prossimi giorni. In quel piccolo paesino la vita sembrava bloccarsi, persa tra le case vecchie e le strade dissestate.

La ragazza odiava la monotonia di quei lunghi pomeriggi. Aveva fin troppo tempo per riflettere e i suoi pensieri correvano rapidi verso tutti i fallimenti che aveva collezionato negli ultimi anni. Tornare dai suoi zii era stato l'apoteosi, la coronazione della sua fine.

Solo ora si accorgeva di quanto l'ultimo periodo fosse simile ad una montagna russa. Si trovava proprio in quel negozio quando aveva deciso di salire sulla nuova attrazione. L'adrenalina l'aveva tenuta in vita durante tutto il tragitto. Ma una volta scesa dalla giostra, ecco che l'incanto era svanito. Era tornata al punto di partenza. E della montagna russa le rimaneva solo un debole ma indimenticabile ricordo. Nulla di più.

E certamente ora non avrebbe più acquistato dei biglietti per risalire. Era terminato il tempo delle attrazioni. Doveva semplicemente ammettere con sé stessa di essere destinata ad una vita misera e piatta. Circondata in un piccolo negozio da lattine di tonno, pacchi di pasta e qualche bibita.

Vega improvvisamente si riscosse dai suoi soliti pensieri, sentendo il suono della porta che si apriva.

Si sporse per vedere chi era entrato.








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Nota dell'autrice:

I capitoli di questa storia porteranno il nome di alcune costellazioni in latino.

Ma ci saranno particolari eccezioni:

I primi tre capitoli si riferiscono alle stelle più importanti della costellazione della Lira (Vega, Sheliak e Sulafat). Di cui Vega ovviamente è la stella alpha.

Inoltre, ad ogni personaggio principale è abbinata la stella alpha di una costellazione e ognuno darà il nome ad un capitolo. Questo perché tutti loro appartengono alla costellazione di Vega Horner, ma allo stesso tempo sono gli alpha della loro propria costellazione. L'intero cielo stellato infatti ci regala la visione di questo costante e complesso intreccio di stelle e di vite, in cui ruotiamo perennemente attorno agli altri ma dove anche gli altri a loro volta ruotano attorno a noi.

Sono consapevole che sia un concetto un po' intricato, ma proseguendo la lettura di questa storia ne coglierete pienamente il senso 😉

Lyrae (seconda parte)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora