44. Nato per te

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Tom


La cena è stata deliziosa, non avevo la minima idea che Jane sapesse cucinare in modo superbo e raffinato.

L'accuratezza con la quale ha servito ogni porzione è stata eccellente e l'atmosfera calda e romantica ha accompagnato ogni risata e sfioramento delle nostre mani.

Sapere che ha fatto tutto questo per me mi riempie il cuore di gioia ma anche d'orgoglio perché mi ha permesso di capire che ogni decisione e dimostrazione data fino ad oggi è stata apprezzata.

Sono felice di non aver mollato, onorato di stare accanto ad una donna di cui la bellezza impadronisce ogni fibra del suo corpo ed ogni sfumatura della sua anima.

Non avrei mai saputo rinunciare a così tanto, non sarei mai stato in grado di pensarla tra le braccia di un altro uomo, di inebriarmi dell'odore di un'altra donna, di costruire un futuro in cui Jane sarebbe stato solo un lontano e sfocato ricordo.

No, non ce l'avrei fatta perché quegli occhi verdi sono stati creati per incatenarsi ai miei, il suo corpo femminile e sinuoso è prigioniero del mio tocco e le sue labbra vogliose possono adattarsi solo alle mie.

Siamo noi, una combinazione improbabile di follia, paure e fragilità che insieme, per qualche strana ragione del destino, ci accendiamo dando vita ad un fuoco di passione ardente.

"E dopo questa deliziosa cena quali sarebbero i piani?" Domando allusivo, sfiorando la sua mano.

"Non saprei...cosa ti piacerebbe fare?" Risponde con tono provocante mentre noto una luce di eccitazione nei suoi occhi.

"Vorrei...dirti una cosa" mentre concludo la frase posso vedere la delusione impossessare il suo sguardo.

"Cosa?" Dice in modo confuso.

"E' più una sorpresa in realtà. Volevo aspettare il momento giusto e questo sinceramente mi sembra perfetto" chiarisco sentendo una leggera eccitazione farsi spazio dentro me.

"Così mi spaventi. Dimmi Tom, ti prego" supplica in agitazione.

"Dopo tutto quello che è successo ho pensato che avessi bisogno di svagarti un po'...insomma io... ho prenotato una vacanza per noi due...solo noi due" concludo guardandola intensamente aspettando una sua reazione.

"Cosa?" Sgrana gli occhi e non capisco se sia per lo stupore o per la delusione.

"Io..." inizio a dire per poi essere interrotto all'istante.

"No, no...ho capito. Veramente? Stai dicendo sul serio? Io non sono mai andata da nessuna parte. O mio Dio Tom non ci posso credere, sono troppo emozionata. Dove andremo?" Dice buttandomisi letteralmente addosso per la contentezza.

"Piccola calma, così non respiro. Andremo in Messico in un hotel molto bello sulla spiaggia" specifico sorridendo come uno scemo.

"In Messico? Non ci posso credere Tom, io...non so come ringraziarti" afferma con le lacrime agli occhi.

"Ehi, non fare così, volevo farti sorridere non piangere. Abbiamo l'aereo domani sera, pensi di farcela?" Chiedo accarezzandole il viso palesemente commosso.

"Assolutamente, domani è perfetto" e all'udire della sua risposta la bacio con trasporto.


Renderla felice è la sensazione più appagante e soddisfacente che abbia mai provato.

Credo di essere nato per questo, per comprenderla, per aiutarla, per cercare di alleviare ogni sua delusione, per fermarla ogni volta che tenta di scappare, per andarle incontro ogni volta che si sente smarrita.

Forse è questo il potere dell'amore, ci aiuta ad essere altruisti, ci permette di focalizzarci sull'esigenze dell'altro, ci rende vulnerabili e allo stesso tempo invincibili.

Way outWhere stories live. Discover now