Il vampiro doveva essere sincero, non era mai entrato nello specifico di queste dinamiche, quindi le sue conoscenze in merito non erano sufficientemente approfondite per esprimere un giudizio su quanto aveva detto la ragazza, non poteva neppure aiutarla, a meno che decidesse di leggere con lei i testi che le aveva procurato. Avrebbe potuto farlo molto tranquillamente, aveva molte cose da fare e pianificare, ma era anche vero che, in quanto vampiro, sarebbe potuto essere più veloce ed efficiente di lei. Certo dopo queste rivelazioni non l'avrebbe mai fatto. Sapeva che non poteva ostacolarla se non voleva perderla, ma dubitava vi fosse un modo indolore per portare a compimento l'assurdo desiderio di Yurika. "Non ci vuole molto per capire che ci saranno sempre dei rischi in questa cosa, Yurika." Vi era ancora una nota di durezza nella sua voce.

La ragazza strinse le mani a pugno e prese dei profondi respiri. "Però combattere in guerra non comporta alcun rischio, vero?" "Sono un vampiro..." "E io?" "Te l'ho già spiegato." "Potresti aiutarmi, piuttosto che aggredirmi!" Si maledì per le lacrime che stava versando. "Non ti aiuto a morire." Il tono di Ferid era glaciale. Prima che la ragazza potesse rendersene conto il vampiro era uscito, sbattendo violentemente la porta. Rabbrividì a quel suono. Neppure Kurena sembrava desiderosa di mostrarsi in quel frangente. Forse perché il vampiro non aveva tutti i torti per non approvare un'azione simile, peccato che fosse giunto in fretta e furia a conclusioni decisamente troppo affrettate. C'era ancora così tanto da studiare, scoprire, codificare. Un senso di vuoto riprese possesso del suo essere pensando che, forse, i rischi erano inevitabili. Peccato che nel sogno avessero preso forma le sue paure peggiori. Inevitabile realizzare che solo qualche tempo prima non le sarebbe neppure importato di morire, mentre ora le cose erano diverse. Poteva anche provare ad occuparsi maggiormente della propria incolumità. Ma, per quanto il vampiro potesse avere ragione, riteneva che il suo comportamento fosse stato decisamente ingiustificabile, ed era la seconda volta che finiva con Ferid che la abbandonava tra le lacrime troppo arrabbiato. Sospirò.

"Kurena?" Ma il demone sembrava non avesse alcuna intenzione di mostrarsi. "Dai, non fare la preziosa, ti prego." Non voglio infierire ulteriormente. Anche perché... non posso far altro che essere d'accordo con lui. Nel caso costituisse un rischio per te... non potrei mai... Yurika chiuse gli occhi. "Siete esagerati. Dev'esserci qualcosa che ci possa aiutare, non credi?" Ancora una volta ottenne solo silenzio da parte del demone. "Penso comunque che non avrebbe dovuto reagire così, avremmo potuto parlarne tranquillamente..." Si preoccupa. "Di non potermi controllare a bacchetta. Perché andare in guerra va bene, provare a liberarti no." Finalmente Kurena si decise a comparire. "è un vampiro, probabilmente non puoi aspettarti troppo." "Vorrei solo che non fosse così difficile confrontarmi con lui." Il demone sorrise. "Si vede che non era più abituato a gestire i suoi sentimenti, non trovi? Facci caso. L'altra volta si è arrabbiato perché era geloso." "Geloso?" "Avrà paura che tu possa cambiare idea, lui è un vampiro, forse dalla bellezza perfetta, ma dal torbido passato. Lo sa che potresti avere opzioni decisamente migliori se solo ti guardassi intorno. Poi oggi. Gli hai detto che ad ora sembra che l'operazione di liberazione sia più rischiosa che altro. Non potevi aspettarti che gioisse di gioia. Dai." "Gli stai seriamente dando ragione?" Kurena sospirò. "Capisco il suo punto di vista, poi... certo, dovrebbe provare a regolare i suoi impulsi." Yurika sospirò. "Potevamo parlarne con calma, invece lui è subito saltato alle conclusioni." Sbollirà. E tornerà a farsi perdonare. Deve farsi perdonare... E rise. Yurika sgranò gli occhi, certa di non voler conoscere nello specifico i pensieri del suo demone. Si alzò, rendersi operativi sarebbe stata la scelta migliore. Ammesso che Ferid non avesse deciso di farle sparire tutti i libri, non lo escludeva.

Si recò in biblioteca con l'ansia di incrociare il vampiro, non sapeva come si sarebbe dovuta comportare. Soprattutto come lui si sarebbe comportato. Magari l'aggrediva ancora. Prese un profondo respiro. Dove si era rintanato?

Lasciò la biblioteca solo quando iniziò a sentire i morsi della fame, già preoccupandosi di cosa avrebbe dovuto cucinare e soprattutto come. Avrebbe dovuto rendersi più indipendente da Ferid. Qualche lezione di cucina non le avrebbe fatto male, bisognava solo cercare di scoprire se qualcuno avesse intenzione di parlarle ancora e farsi vedere.

Sul tavolo della cucina l'attendevano una ciotola di riso con verdure e una rosa bianca. La sollevò e l'annusò. Era profumatissima. Chissà dove l'aveva recuperata. Fredde labbra si posarono sul suo collo. "Non basta una rosa." Sussurrò Yurika cercando di non pensare alle mani del vampiro che la sfioravano con delicatezza. "Non pretendevo di sistemare tutto con una semplice rosa." La ragazza strinse il fiore al petto. "Perché devi reagire sempre così?" "Lo sai, non riesco a mantenere la calma con te. Non ci sono più abituato." Yurika si liberò dalla sua presa, allontanandosi da lui. "Potevamo parlarne con calma. Invece ti sei arrabbiato. Come l'altra volta..." Il vampiro non disse nulla. "Non puoi pretendere che io ti segua sul campo di battaglia per poi impedirmi di inseguire ciò per cui ho lottato da sempre. Riesci a capire?"

Riusciva a capirla? Perfettamente. Si stava mostrando troppo impulsivo nei suoi confronti. Di certo non meritava questo. "Yurika. Promettimi solo che troverai un modo per non rischiare troppo." Ancora una breve pausa da parte sua. "L'idea di perderti mi fa impazzire. È per questo che reagisco così. Non sono abituato a tenere veramente a qualcuno, a dovermi preoccupare della vita altrui. Mentre ora ci sei tu." Il vampiro le si avvicinò, accarezzandole una guancia. "Per me sei così fragile e preziosa." "E mi porti in guerra." "Perché ti controllerei sempre, nessuno ti farebbe del male." "Mentre se decidessi di liberare Kurena non potresti controllarmi. È questo il problema, vero?" Ferid deglutì. "Scusami Yurika."

La ragazza restò immobile, senza aggiungere altro alle parole del vampiro. Avrebbe voluto scostarsi da quella fredda mano, eppure qualcosa la tratteneva. I suoi stupidi sentimenti? No. In quell'istante ben altro le passò per la testa. Per qualche assurdo motivo stavano emergendo i suoi istinti primitivi. Era paura quella che provava? Come poteva provare questo? Questo era l'effetto che le faceva sentirlo parlare così. Perché realizzava che non gli sarebbe costato alcuno sforzo realizzare un tale obiettivo. Limitarla, impedirle di agire come voleva. Gli bastava muovere un dito per bloccarla.

Ferid percepì un cambiamento nel corpo di Yurika. Come non avrebbe potuto farlo? Era un predatore. Era normale che sapesse riconoscere cosa stava avvenendo nel corpo di lei. La sua mano si allontanò lentamente dal suo viso.

Yurika rilasciò un respiro mentre la mano del vampiro indietreggiava.

"Ferid..." Sussurrò, incapace di continuare la frase.

Il tono usato era eloquente. Soprattutto per lui.

Per un attimo fu tentato di ripetere l'errore della mattina, di andarsene e lasciarla sola a tormentarsi, ma non era una soluzione. Agire così non avrebbe fatto altro che acuire ulteriormente il problema. Si sedette.

"Hai ragione. Temo di avere questa tendenza a desiderare tutto sotto controllo. Questo ricade anche su di te. Come posso darti torto? Però vedi... sono abituato ad agire così. A fare in modo che chiunque si muova secondo i miei piani. Perché bisogna assicurarsi che ogni minimo particolare funzioni per non fallire. E sì, mi dà fastidio avere a che fare con qualcuno che non rispetta i piani e le regole."

Ci fu un momento di pausa.

"Ma nei miei piani tu non rientravi, non così. E a volte non sopporto l'effetto che mi fai. Il potere che riesci ad esercitare su di me. Un'umana che manda in crisi un vampiro."

Rise.

"Ho esagerato prima, me ne rendo conto. Hai ancora tanto da studiare per arrivare ad una conclusione. Se vuoi potrò pure aiutarti, però finché non troveremo il miglior modo possibile, mi prometti che non farai nulla di azzardato?"

"Va bene. Te lo prometto."


Buongiorno a tutti! Finalmente mi sono decisa a tornare a dedicare del tempo ai nostri Ferid e Yurika, spero di riuscire a organizzarmi bene nei prossimi giorni in modo tale che non dobbiate più aspettare così tanto per un nuovo capitolo. <3

22/08/2020

Guilty All The Same Where stories live. Discover now